Due abiti dell'uomo. Grandi installazioni ideate e realizzate da 4 giovani artiste: Giuliana Balbi, Anda Klancic, Elena Silvia Sperandio, Cristina Treppo. Il progetto si riallaccia ad un percorso gia' tracciato dal Gruppo 78 con una serie di mostre incentrate sul rapporto arte-moda.
a cura di Maria Campitelli
Il Gruppo 78 da sempre attestato sull'arte contemporanea, torna ad invadere lo spazio magico della Serra di Villa Revoltella a Trieste, con grandiose installazioni.
Dall'11 luglio al 10 agosto infatti si svolgerà la mostra dal titolo ''L'ANIMA E IL CORPO DUE ABITI DELL'UOMO'', promossa dal Gruppo 78 con la collaboreazione dell'Assessorato alla cultura del Comune di Trieste.
Vi partecipano quattro giovani artiste con delle imponenti installazioni ideate e realizzate per questa mostra. Si tratta di Giuliana Balbi di Trieste di Anda Klancic di Capodistria (SLO) di Elena Silvia Sperandio di Treviso e di Cristina Treppo di Udine. Il progetto si riallaccia ad un percorso già tracciato dal Gruppo 78 con una serie di mostre incentrate sul rapporto arte-moda ma che in ogni caso comportava decisi sconfinamenti e curiosi intrecci linguistici. Questa nuova mostra vede l'abio solo di striscio, il richiamo è nella parola compresa nel titolo, con valenza allusiva e metaforica.
L'abito non è qui da intendersi come involucro/vestimento ma come sinonimo di modo di essere, di abitudine, di concetti universali condivisi, e si apre quindi a un pensiero più ampio che investe la dicotomia dentro/fuori, visibile/invisibile, spirituale/materiale, lasciando largo margine all'interpretazione delle artiste. Esse sono accomunate in questo caso dalla fattualità dei media impiegati per costruire le loro installazioni. Si trattadi linguaggi e di materiali tipicamente femminili, che insistono per lo più sul concetto di intreccio, una sorta di fiber-art nella sua radice embrionale,tradotta nelle versioni e con i mezzi più inusuali. Giuliana Balbi intreccia striscioline di fotografie, Elena Silvia Sperandio usa il filo di lana, costretto nel tradizionale ''lavoro a maglia'' con cui costrui8sce autentiche sculture, Anda Klancic intreccia fibre vegetali, Cristina Treppo assemnbla svariati elementi del guardaroba femminile, dal tessuto al pizzo,dai guanti all'abito, ma anche il filo fi ferro, rami d'albero...
Da queste modalità - che emergono dall'universo femminile e che riechegioano pratiche del quotidiano,atmosfere domestiche, attinenza al corpo - prorompono i temi universali della vita, nella sua fragilità, e della morte, della gravidanza e del dolore, dei percorsi del pensiero (''le cappelle di meditazione di Anda Klancic), dell'elevazione dell'anima purificata dall'acqua, dell'inesorabile trascorrere del tempo,e della conseguente modificazione della natura e delle cose...
Immagine: Anda Klancic
Inaugurazione venerdì 11 luglio ore 21
Serre di Villa Revoltella
via de Marchesetti, 37 - Trieste
Orario: dal martedì alla domenica . 16.30 - 19; lunedì chiuso.
Ingresso libero