Giardini di Piazza Dante
Trento
Piazza Dante

Gillian Wearing
dal 15/7/2008 al 15/7/2008
Inaugurazione ore 17
0461 985511 FAX 0461 237033
WEB
Segnalato da

Eleonora Casagranda




 
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15/7/2008

Gillian Wearing

Giardini di Piazza Dante, Trento

Family Monument. Inaugurazione dell'opera bronzea, con basamento in verdello trentino, che "immortala" a grandezza naturale la famiglia Giuliani in qualita' di "famiglia trentina tipo". "Quello che cerco e' di oggettivare e monumentalizzare la realta' stessa per lottare contro lo stereotipo" dice l'artista. La ricerca della famiglia per il monumento e' stata realizzata attraverso la messa a punto di un profilo statistico ad hoc. Progetto speciale a cura di Fabio Cavallucci e Cristina Nataliacchio.


comunicato stampa

Progetto speciale a cura di Fabio Cavallucci e Cristina Nataliacchio

È finalmente pronto il tanto atteso monumento in bronzo alla "famiglia trentina tipo". A poco più di un anno dalla selezione della famiglia che vi è raffigurata sembra proprio di sì, è pronto per essere collocato in maniera permanente in un luogo pubblico a Trento.

Ecco così che il Family Monument, il progetto speciale realizzato da Gillian Wearing per la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, dopo aver suscitato dibattiti, discussioni e finanche polemiche, giunge a conclusione e il fatidico monumento verrà inaugurato mercoledì 16 luglio 2008, alle ore 17.00, nei giardini della centralissima Piazza Dante.

L'opera bronzea, con basamento in verdello trentino, “immortala” a grandezza naturale la famiglia Giuliani. Una famiglia in carne ed ossa, formata dal padre Antonio, la madre Olimpia, i figli Maria Eleni e Leonardo, che dopo aver partecipato alla selezione indetta con annunci sulla stampa, è stata scelta da una giuria tra le finaliste che hanno preso parte alla serata del 10 giugno 2007 al Teatro Sociale, condotta dall’istrionico Patrizio Roversi.

“È il momento storico di chiederci cos’è la famiglia – ha detto una volta l’artista Gillian Wearing, che sarà presente all’inaugurazione – perché l’idea visiva comune è quella che arriva dai media. Un’immagine artefatta che non ha niente a che vedere con la famiglia reale. Quello che cerco è di oggettivare e monumentalizzare la realtà stessa per lottare contro lo stereotipo”. La ricerca della famiglia a cui dedicare il monumento infatti è stata realizzata attraverso la messa a punto di un profilo statistico ad hoc, che raccogliesse le caratteristiche – numero di componenti, età, lavoro, stili di vita, beni a disposizione – della famiglia trentina.

È un progetto che ha fatto già tanto parlare di sé, il Family Monument, anche per la sua ambiguità, rischiando di essere letto a volte come reazionario, a volte come una pura provocazione. Criticato perché può sembrare guardare al passato – la famiglia premiata, infatti, è ancora formata da una coppia con più di un figlio, quando è invece chiaro che la famiglia è ormai frammentata in una miriade di composizioni diverse – oppure perché la sua rappresentazione può apparire come un colpo inferto alla solidità dell’istituzione familiare – di cui in qualche modo porta sulla piazza la sacrale intimità, come accade con i deteriori mezzi di comunicazione di massa, dai giornali scandalistici alla televisione. In realtà, il valore artistico del lavoro, di cui il monumento è solo una delle componenti, risiede nell’insieme del progetto, e proprio nella pluralità dei punti di vista da cui può essere visto. Il rumor che gli cresce attorno rende metaforicamente giustizia dell’imprendibilità di un concetto, quello di famiglia appunto, a cui vengono attribuiti valori diversi a seconda di chi lo interpreta, della sua differente provenienza culturale e sociale. Il monumento finale, pensato per durare in eterno, rivela quindi l'ironia, e allo stesso tempo la malinconia di fondo su cui poggia l'intero progetto, mentre la carica simbolica che normalmente investe il soggetto rappresentato sfuma dietro l'estrema difficoltà di dare forma a un'entità tanto dinamica e complessa quanto la famiglia contemporanea.

L’artista inglese, vincitrice del Turner Prize nel 1997, è solita realizzare lavori al confine tra la sociologia e l’antropologia, raccontando storie normali di persone comuni, cercando di smascherare gli stereotipi legati alla condizione umana, esplorandone la complessità, rivelandone i traumi e le emozioni e andando a toccare temi scottanti quali l'identità e l'autorappresentazione.

Inaugurazione del monumento in bronzo alla Famiglia Trentina Tipo del 2007 Mercoledì 16 luglio, ore 17.00

Giardini di Piazza Dante
lato via Torre Vanga, Trento

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