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Renzo Gandini
Gino Taraboi



 
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25/1/2002

Terza dimensione

Circolo Culturale Bertolt Brecht. Spazio2, Milano

Renzo Gandini e Gino Taraboi. Nelle opere grafiche che Gino Taraboi presenta raggiunge risultati di notevole interesse per l'originalita' dei temi e per lo stile compositivo. Renzo Gandini si presenta come processo tatuatesi nella contemplazione di chi si pone davanti alle sue opere. ( Augusto Timperanza).


comunicato stampa

Renzo Gandini e Gino Taraboi

Gino Taraboi

Pittore, scultore, Gino Taraboi, ha partecipato a molti simposi in Lombardia e Trentino, raccogliendo numerose attestazioni e vincendo diversi premi con opere plastiche di sicuro valore. Nelle opere grafiche che qui presenta raggiunge risultati di notevole interesse per l'originalità dei temi e per lo stile compositivo. Arte istintiva la sua, senza mediazioni cerebrali o motivazioni intellet­tualistiche, le "figure" non sono rappresentazioni realistiche, forme evocate, quasi viste con la coda dell'occhio, senz'altro in controluce perché solo cosi chi lo sguardo può percepire l'essenza, si può dire, magica. Un'arte senza pretese che vuoi mettere in comunicazione diretta attraverso il mezzo dell'artista, con ciò che l'apparenza formale vuol significare. Con il risultato di rendere l'effimero, un simbolo", come scriveva Goethe. Ma simbolo non "voluto", e proprio per questo ottenuto attraverso una "sem­plificazione" degli oggetti del mondo, che non ha nulla di "soggettivo". Non è un'interpretazione delle forme dell'apparenza, ma un ridare all'apparenza la sua reale sostanza. Non è un'interpretazione delle forme, di ciò che appare pur rimanendo su un piano di immaterialità. Una restituzione del reale alla sua essenzialità metafisica, allo quale chi guarda non può non ricondursi.


Renzo Gandini

Al di là di ogni definizione l'arte di Renzo Gandini si presenta come processo tatuatesi nella contemplazione di chi si pone davanti alle sue opere. E chiaro che per arrivare a questo bisognerà vuotare la "tazza", per utilizzare un termine Zen, cioè sbarazzarsi di tuffi i pregiudizi, soprattutto positivi, nei riguardi dell'astratto. Non si tratta infatti di "pittura astratta", modi un processo concreto di intimo avvicinamento alla realtà, che si presenta come flutto di un atteggiamento meditativo, per il quale le opere di questo singolare artista sono appunto medita­zione in se stesse.È un processo che coglie l'attimo illuminante e si fa cosa, anzi essenza della cosa. Non si può quindi non far riferimento a un particolare tipo di percezione quando si contemplano le improvvise illuminazioni di moti che si riflettono nell'anima: come se l'anima, nulla volendo sapere di se stesso, fosse in quell'animo gioia, profondità, unione che si manifestano in lei.

Il vibrare improvviso dello luce su un fiore, passaggi d'ombre, come nuvole river­berate dai raggi di sole, il lento sorgere o tramontare delle falci di lana sono tutte analogie di sentimenti cui bisogna attingere per sperimentare quest'arte. Ed essa si pone con una precisione che potremmo definire "geometrico", nel senso dell'ar­monia delle forme che si complementarizzano e si pongono tra loro in reciproco e quasi matematico rapporto. Il mistero di una sostanza del mondo pervasa ovunque da correnti invisibili di forza si fa via via presente e l'invisibile diviene così attuale visione. In questo senso si potrò parlare anche di arte educativa, perché induce in colui che ne fruisce, un processo nel quale egli potrò a sua volta essere condotto o "vedere". Questa la funzione dell'artista: aiutare a percepire ciò che continuamen­te sfugge nella quotidianità, ma che è pur sempre all'origine della quotidianità stessa. Non lampi improvvisi o voli fantastici di evasione dal quotidiano, ma una penetra­zione lucido e consapevole del "luminoso" che pervade l'oscurità della materia. Un'attenzione alle piccole cose, non per for-male reazione all'importanza che dà certa "arte" ma per l'intima conoscenza che l'infinito si fa strada solo nel finito, trascendendolo di vota in volta.
Augusto Timperanza

Nell'immagine un'opera di Gino Taraboi

Inaugurazione: sabato 26 gennaio alle ore 17.00
ore 18.30: "La funzione dell'artista oggi" Conversazione con Augusto Timperanza

Apertura tutti i giorni dalle ore 16.30 alle ore 20.00 e su appuntamento

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SONO APERTE LE ISCRIZIONI PER L'ANNO 2002
TESSERA ASSOCIATIVA: socio ordinario euro 26

Si può inviare un assegno non trasferibile, oppure effettuare bonifico bancario sul c.c. bancario n.1088000

del Credito Italiano(agenzia Piazzale Loreto) - ABI 02008 - CAB 01622 intestato a B.Brecht

Ringraziamo sin da ora tutti coloro che vorranno contribuire all'attività di questo circolo.
Anna Rodolfi e Argentino Lorenzo

Circolo Culturale Bertolt Brecht
Via Padova, 61_20127 Milano
Tel/fax_02 26820454

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