Architettura contemporanea nelle Marche. La mostra e' un'esposizione composita, divisa in 4 sezioni: il censimento delle opere di qualita' dal 1945 a oggi, una ricognizione sui lavori piu' recenti, la selezione delle opere pubblicate in oltre dieci anni di attivita' della rivista 'Progetti Ancona' la ricerca sugli archivi degli architetti marchigiani.
a cura di Cristiana Colli e Pippo Ciorra
Sarà inaugurata sabato 12 luglio alle 19, ad Ancona alla Mole
Vanvitelliana, la prima mostra sull’architettura contemporanea nelle Marche
a cura di Cristiana Colli e Pippo Ciorra. La mostra è un’esposizione
composita, divisa in quattro sezioni: il censimento delle opere di qualità dal
1945 a oggi, una ricognizione sui lavori più recenti, la selezione delle opere
pubblicate in oltre dieci anni di attività della rivista “Progetti Ancona” la
ricerca sugli archivi degli architetti marchigiani. La mostra è il risultato di
un’ampia coalizione territoriale pubblico/privata che ha aggregato le
Università del territorio di più stretto riferimento – Facoltà di Architettura di
Ascoli Piceno e Politecnica delle Marche , Comune di Ancona, rivista
Progetti Ancona, Inarch Marche, Soprintendenza Archivistica delle
Marche, iGuzzini Illuminazione, Fondazione Ermanno Casoli,
Gagliardini e con il sostegno istituzionale della Consulta tra le Fondazioni
Casse di Risparmio marchigiane.
L’occasione espositiva – la prima ricognizione del genere realizzata nella
regione - ha origine dalla ricerca che la direzione generale PARC del MiBAC
– Direzione Generale per la Qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura,
l’arte contemporanea - sta svolgendo da alcuni anni sull’architettura del
dopoguerra in Italia. L’indagine è articolata su base regionale e va
progressivamente compilando una mappa completa delle opere di pregio e
d’interesse. Gli obiettivi sono molteplici. Prima di tutto la promozione
dell’architettura italiana contemporanea, poi l’individuazione di una fascia più
ristretta di opere da sottoporre a eventuali forme di tutela (diritto d’autore
ecc.), infine, a più di vent’anni dagli ultimi studi storici di ampio respiro, lo
stimolo a una prima rivisitazione storiografica. Dal 2005 la ricerca si è estesa
al territorio marchigiano, a cura di un gruppo di ricerca del dipartimento
PROCAM della Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno.
STRUTTURA DELLA MOSTRA
1. Ricerca DARC_MBAC – 1945-2000
TERRITORI MODERNI - L’architettura nelle Marche dal 1945 al 2000
La prima sezione della mostra rende conto dei risultati della ricerca
sull’architettura di qualità nel dopoguerra che il Ministero dei Beni Culturali
(direzione PARC) sta svolgendo in tutte regioni d’Italia e che nelle Marche è
curata dal dipartimento PROCAM della facoltà di architettura di Ascoli
Piceno. Ribaltando un luogo comune che affermava una certa latitanza
dell’architettura contemporanea di qualità nella notra regione, il gruppo di
ricerca coordinato dai proff. Maria Luisa Neri e Pippo Ciorra ha censito e
documentato circa 70 edifici degni di attenzione, che costituiranno la base
espositiva di questa sezione della mostra. Tra questi alcuni capolavori già
ben noti e molto studiati, come il campus universitario di Urbino di De Carlo
e quello liceale di Carlo Aymonino a Pesaro, e opere più recenti e
“contemporanee”, come il teatro delle Muse di Guerri-Salmoni, la biblioteca
di Carmassi a Senigallia, o la sede Guzzini di Cucinella a Recanati.
L’allestimento di questa sezione della mostra tenderà allo stesso tempo a
comunicare la qualità delle opere esposte e a mettere in luce i metodi e i
criteri di schedatura delle opere stesse.
2. Ricerca DARC_MBAC – 2000-2008
DIARIO CONTEMPORANEO - L’architettura nelle Marche dal 2000 a oggi
La ricerca consegnata al ministero riguarda l’intero periodo dal 1945 ad oggi.
Come in altre regioni si è scelto però di separare i progetti completati entro la
fine del secolo scorso – per i quali ci si può già basare su una certa
“distanza critica” – da quelli realizzati o in via di realizzazione nel corso
dell’ultimo decennio. Per questi, circa 30 edifici che nel documento DARC
hanno una schedatura più “leggera – si è in questo caso pensato a una
sezione specifica della mostra, nella quale dare un ‘immagine complessiva
della produzione più interessante e innovativa e lasciare agli autori scelti una
maggiore possibilità di autorappresentazione. Tra i progetti presenti in
questa sezione si possono citare alcuni complessi industriali di qualità molto
alta, come quello di Canali per Prada, alcune sedi universitarie rinnovate o ri-
costruite di recente, e complessi residenziali o di servizio.
Per sottolineare la natura “in progres” di questa sezione i curatori hanno
scelto di non farne una rassegna puntuale ma piuttosto di affidarne il
racconto a un diario fotografico autoriale e soggettivo. Fornito della lista delle
opere e della loro collocazione, Piero Orlandi, responsabile della simmetrica
ricerca sul territorio emiliano-romagnolo e membro del comitato scientifico di
questa ricerca, ha fatto il suo viaggio tra le opere più recenti trasformandolo
in un reportage arricchito di impressione e appunti. La mostra non è altro
che un’esposizione fedele della sua esplorazione.
2. Progetti su “PROGETTI”
1997-2008: selezione tra gli oltre 200 progetti pubblicati nei 22 numeri
di Progetti Ancona
Oltre a i ricercatori delle varie università c’è un altro soggetto che lavora da
anni a documentare l’attività degli architetti “di qualità” della regione, la rivista
“Progetti”. Per testimoniare il ruolo svolto dalla rivista e per allargare ancora
lo sguardo sulla migliore produzione professionale della regione la terza
sezione della mostra è riservata a progetti e progettisti selezionati tra quelli
pubblicati nei venti numeri della rivista. La cura di questa sezione è di Luca
Molinari, che ha scorso la serie completa del periodico marchigiano e ne ha
tratto un mosaico di progetti di grande qualità, non a caso in parte
coincidente con le scelte PARC. Troveremo quindi in questa sezione molti
lavori “eccellenti” di progettisti marchigiani o attivi nelle Marche, con una
forte attenzione alle generazioni più giovani e ai temi più innovativi, come la
riqualificazione di spazi industriali dismessi, i luoghi dello shopping, la
residenza di nuova concezione. Solo in questa sezione della mostra i
progettisti sono stati coinvolti direttamente, chiamati ad esporre immagini,
disegni e modelli delle opere selezionate, riuniti a dare chiaramente l’idea di
una massa critica rilevante sulla scena regionale.
3. Gli archivi degli architetti marchigiani
Archivi di Architettura del ‘900 nelle Marche.
Progetti per la città di Ancona
Il Censimento degli archivi dell’architettura nelle Marche – condotto dal 2003
dalla Soprintendenza Archivistica per le Marche e dal Dipartimento di
Architettura Rilievo Disegno Urbanistica e Storia (DARDUS) dell’Università
Politecnica delle Marche – ha portato alla luce un patrimonio documentario
che si rivela fonte preziosa per una nuova stagione di ricerca finalizzata a
dare giusta collocazione alla storia delle idee e delle trasformazioni della
regione nel complesso quadro nazionale dell’Ottocento e del Novecento.
L’archivio privato dell’architetto e dell’ingegnere è, in tale prospettiva,
strettamente complementare agli archivi pubblici. Oltre alle informazioni sul
contesto storico, sociale, economico e culturale che ha generato l’opera, esso
permette di fare luce sulla personalità del progettista ma anche sulla sua
generazione e sui committenti, di ricostruire percorsi di formazione e di
relazione, di rivelare alleanze e strategie, di conoscere il dibattito culturale,
ma anche i segreti del cantiere e l’evoluzione delle tecniche di costruzione.
La mostra “Archivi di architettura del ‘900 nelle Marche. Dentro lo studio
dell’architetto“, oltre ad essere occasione per il recupero e il restauro di
documenti molto fragili in precario stato di conservazione, ha voluto proporre
un confronto tra le diverse stagioni dell’architettura e dell’ingegneria nell’età
contemporanea.
Da quella rassegna, si traggono per questa nuova esposizione i materiali per
una storia recente delle idee e delle trasformazioni della città di Ancona. Le
opere dagli archivi di Paolo Beer, di Eusebio Angelo Petetti, di Luigi Garlatti
Venturini e di Amos Luchetti Gentiloni qui esposte sono una galleria di
occasioni mancate, di disegni ‘tracciati sulla sabbia’, che testimoniano un
ricco patrimonio progettuale per alcuni nodi di una città complessa nel suo
rapporto con il mare e nella sua stessa conformazione orografica
profondamente segnata da eventi catastrofici come i bombardamenti bellici e
i terremoti degli anni ’30 e del 1972, l’alluvione del 1958 e la frana del 1982.
Sono soltanto tasselli di una storia prestigiosa che continua fino ai nostri
giorni e ha lasciato traccia negli archivi di grandi maestri del Novecento come
Leonardo Benevolo, Giancarlo De Carlo e Ralph Erskine.
Ancona, Mole Vanvitelliana
dal martedì alla domenica, dalle ore 17.30 alle ore 20.00, lunedì chiuso
ingresso libero