Mole Vanvitelliana
Ancona
via Banchina da Chio, 28
071 2225019 FAX
WEB
Architettura modificata
dal 11/7/2008 al 23/8/2008
mar-dom 17.30- 20, lunedi chiuso
071 2225039
WEB
Segnalato da

Cristiana Colli



approfondimenti

Cristiana Colli
Pippo Ciorra



 
calendario eventi  :: 




11/7/2008

Architettura modificata

Mole Vanvitelliana, Ancona

Architettura contemporanea nelle Marche. La mostra e' un'esposizione composita, divisa in 4 sezioni: il censimento delle opere di qualita' dal 1945 a oggi, una ricognizione sui lavori piu' recenti, la selezione delle opere pubblicate in oltre dieci anni di attivita' della rivista 'Progetti Ancona' la ricerca sugli archivi degli architetti marchigiani.


comunicato stampa

a cura di Cristiana Colli e Pippo Ciorra

Sarà inaugurata sabato 12 luglio alle 19, ad Ancona alla Mole Vanvitelliana, la prima mostra sull’architettura contemporanea nelle Marche a cura di Cristiana Colli e Pippo Ciorra. La mostra è un’esposizione composita, divisa in quattro sezioni: il censimento delle opere di qualità dal 1945 a oggi, una ricognizione sui lavori più recenti, la selezione delle opere pubblicate in oltre dieci anni di attività della rivista “Progetti Ancona” la ricerca sugli archivi degli architetti marchigiani. La mostra è il risultato di un’ampia coalizione territoriale pubblico/privata che ha aggregato le Università del territorio di più stretto riferimento – Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno e Politecnica delle Marche , Comune di Ancona, rivista Progetti Ancona, Inarch Marche, Soprintendenza Archivistica delle Marche, iGuzzini Illuminazione, Fondazione Ermanno Casoli, Gagliardini e con il sostegno istituzionale della Consulta tra le Fondazioni Casse di Risparmio marchigiane.

L’occasione espositiva – la prima ricognizione del genere realizzata nella regione - ha origine dalla ricerca che la direzione generale PARC del MiBAC – Direzione Generale per la Qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura, l’arte contemporanea - sta svolgendo da alcuni anni sull’architettura del dopoguerra in Italia. L’indagine è articolata su base regionale e va progressivamente compilando una mappa completa delle opere di pregio e d’interesse. Gli obiettivi sono molteplici. Prima di tutto la promozione dell’architettura italiana contemporanea, poi l’individuazione di una fascia più ristretta di opere da sottoporre a eventuali forme di tutela (diritto d’autore ecc.), infine, a più di vent’anni dagli ultimi studi storici di ampio respiro, lo stimolo a una prima rivisitazione storiografica. Dal 2005 la ricerca si è estesa al territorio marchigiano, a cura di un gruppo di ricerca del dipartimento PROCAM della Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno.

STRUTTURA DELLA MOSTRA
1. Ricerca DARC_MBAC – 1945-2000
TERRITORI MODERNI - L’architettura nelle Marche dal 1945 al 2000 La prima sezione della mostra rende conto dei risultati della ricerca sull’architettura di qualità nel dopoguerra che il Ministero dei Beni Culturali (direzione PARC) sta svolgendo in tutte regioni d’Italia e che nelle Marche è curata dal dipartimento PROCAM della facoltà di architettura di Ascoli Piceno. Ribaltando un luogo comune che affermava una certa latitanza dell’architettura contemporanea di qualità nella notra regione, il gruppo di ricerca coordinato dai proff. Maria Luisa Neri e Pippo Ciorra ha censito e documentato circa 70 edifici degni di attenzione, che costituiranno la base espositiva di questa sezione della mostra. Tra questi alcuni capolavori già ben noti e molto studiati, come il campus universitario di Urbino di De Carlo e quello liceale di Carlo Aymonino a Pesaro, e opere più recenti e “contemporanee”, come il teatro delle Muse di Guerri-Salmoni, la biblioteca di Carmassi a Senigallia, o la sede Guzzini di Cucinella a Recanati. L’allestimento di questa sezione della mostra tenderà allo stesso tempo a comunicare la qualità delle opere esposte e a mettere in luce i metodi e i criteri di schedatura delle opere stesse.

2. Ricerca DARC_MBAC – 2000-2008
DIARIO CONTEMPORANEO - L’architettura nelle Marche dal 2000 a oggi La ricerca consegnata al ministero riguarda l’intero periodo dal 1945 ad oggi. Come in altre regioni si è scelto però di separare i progetti completati entro la fine del secolo scorso – per i quali ci si può già basare su una certa “distanza critica” – da quelli realizzati o in via di realizzazione nel corso dell’ultimo decennio. Per questi, circa 30 edifici che nel documento DARC hanno una schedatura più “leggera – si è in questo caso pensato a una sezione specifica della mostra, nella quale dare un ‘immagine complessiva della produzione più interessante e innovativa e lasciare agli autori scelti una maggiore possibilità di autorappresentazione. Tra i progetti presenti in questa sezione si possono citare alcuni complessi industriali di qualità molto alta, come quello di Canali per Prada, alcune sedi universitarie rinnovate o ri- costruite di recente, e complessi residenziali o di servizio. Per sottolineare la natura “in progres” di questa sezione i curatori hanno scelto di non farne una rassegna puntuale ma piuttosto di affidarne il racconto a un diario fotografico autoriale e soggettivo. Fornito della lista delle opere e della loro collocazione, Piero Orlandi, responsabile della simmetrica ricerca sul territorio emiliano-romagnolo e membro del comitato scientifico di questa ricerca, ha fatto il suo viaggio tra le opere più recenti trasformandolo in un reportage arricchito di impressione e appunti. La mostra non è altro che un’esposizione fedele della sua esplorazione.

2. Progetti su “PROGETTI”
1997-2008: selezione tra gli oltre 200 progetti pubblicati nei 22 numeri di Progetti Ancona
Oltre a i ricercatori delle varie università c’è un altro soggetto che lavora da anni a documentare l’attività degli architetti “di qualità” della regione, la rivista “Progetti”. Per testimoniare il ruolo svolto dalla rivista e per allargare ancora lo sguardo sulla migliore produzione professionale della regione la terza sezione della mostra è riservata a progetti e progettisti selezionati tra quelli pubblicati nei venti numeri della rivista. La cura di questa sezione è di Luca Molinari, che ha scorso la serie completa del periodico marchigiano e ne ha tratto un mosaico di progetti di grande qualità, non a caso in parte coincidente con le scelte PARC. Troveremo quindi in questa sezione molti lavori “eccellenti” di progettisti marchigiani o attivi nelle Marche, con una forte attenzione alle generazioni più giovani e ai temi più innovativi, come la riqualificazione di spazi industriali dismessi, i luoghi dello shopping, la residenza di nuova concezione. Solo in questa sezione della mostra i progettisti sono stati coinvolti direttamente, chiamati ad esporre immagini, disegni e modelli delle opere selezionate, riuniti a dare chiaramente l’idea di una massa critica rilevante sulla scena regionale.

3. Gli archivi degli architetti marchigiani
Archivi di Architettura del ‘900 nelle Marche.
Progetti per la città di Ancona
Il Censimento degli archivi dell’architettura nelle Marche – condotto dal 2003 dalla Soprintendenza Archivistica per le Marche e dal Dipartimento di Architettura Rilievo Disegno Urbanistica e Storia (DARDUS) dell’Università Politecnica delle Marche – ha portato alla luce un patrimonio documentario che si rivela fonte preziosa per una nuova stagione di ricerca finalizzata a dare giusta collocazione alla storia delle idee e delle trasformazioni della regione nel complesso quadro nazionale dell’Ottocento e del Novecento. L’archivio privato dell’architetto e dell’ingegnere è, in tale prospettiva, strettamente complementare agli archivi pubblici. Oltre alle informazioni sul contesto storico, sociale, economico e culturale che ha generato l’opera, esso permette di fare luce sulla personalità del progettista ma anche sulla sua generazione e sui committenti, di ricostruire percorsi di formazione e di relazione, di rivelare alleanze e strategie, di conoscere il dibattito culturale, ma anche i segreti del cantiere e l’evoluzione delle tecniche di costruzione. La mostra “Archivi di architettura del ‘900 nelle Marche. Dentro lo studio dell’architetto“, oltre ad essere occasione per il recupero e il restauro di documenti molto fragili in precario stato di conservazione, ha voluto proporre un confronto tra le diverse stagioni dell’architettura e dell’ingegneria nell’età contemporanea.

Da quella rassegna, si traggono per questa nuova esposizione i materiali per una storia recente delle idee e delle trasformazioni della città di Ancona. Le opere dagli archivi di Paolo Beer, di Eusebio Angelo Petetti, di Luigi Garlatti Venturini e di Amos Luchetti Gentiloni qui esposte sono una galleria di occasioni mancate, di disegni ‘tracciati sulla sabbia’, che testimoniano un ricco patrimonio progettuale per alcuni nodi di una città complessa nel suo rapporto con il mare e nella sua stessa conformazione orografica profondamente segnata da eventi catastrofici come i bombardamenti bellici e i terremoti degli anni ’30 e del 1972, l’alluvione del 1958 e la frana del 1982. Sono soltanto tasselli di una storia prestigiosa che continua fino ai nostri giorni e ha lasciato traccia negli archivi di grandi maestri del Novecento come Leonardo Benevolo, Giancarlo De Carlo e Ralph Erskine.

Ancona, Mole Vanvitelliana
dal martedì alla domenica, dalle ore 17.30 alle ore 20.00, lunedì chiuso
ingresso libero

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Orazio Di Mauro
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