Barbara Busetto
Dino De Simone
Jarmila Kralova
Josine Dupont
Paolo De Nevi
Pavel Hrabak
Zdenik Patek
Zuzana Skaliarik
Gabriella Anedi
Bruno Milone
Il primitivo del contemporaneo. VI edizione della rassegna sui paesaggi d'Europa, costruita sullo scambio fra artisti attivi nella Liguria di levante ed artisti invitati, annualmente, a soggiornare in queste zone.
A cura di Gabriella Anedi
Opere di
ZDENIK PATEK
PAVEL HRABAK
JARMILA KRALOVA
ZUZANA SKALIARIK
DINO DE SIMONE
PAOLO DE NEVI
BARBARA BUSETTO
JOSINE DUPONT
Sedi espositive
Galleria 900 – LA SPEZIA – 12-18 luglio ore 16-20
Spazio CEA e Taverna del Gallo Nero – VARESE LIGURE 12-28 luglio
Cantine di Suvero – (Rocchetta Vara- SP) 25-27 luglio ore 21-23
Torre dei doganieri e Galleria Traversaro – SESTRI LEVANTE 22-29 luglio
Galleria Scarabeus – PRAGA – 2-30 agosto
Catalogo in mostra Luna Editore
Scritti di Bruno Milone e Gabriella Anedi
Per informazioni 338 8196068
E’ giunta alla sua VI edizione la rassegna sui paesaggi d’Europa, costruita sullo scambio continuo fra artisti abitualmente attivi nella Liguria di levante ed artisti invitati, annualmente, a soggiornare in questo stesso territorio per ritrarre, con altri occhi, quel paesaggio meraviglioso, al limite tra entroterra e mare, che è la Val di Vara. La rassegna 2008 vede invitati quattro artisti praghesi, che, impegnati da tempo sul tema del paesaggio, hanno soggiornato a Varese Ligure e Rocchetta Vara in occasione di uno stage per misurarsi con la storia ed i panorami di queste terre.
Intensi, quest’anno, i rimandi tra passato e presente, in quanto Val di Vara e Boemia possono essere accomunate da evocative antiche suggestioni celtiche.
La mostra di ritorno, che si terrà presso la Galleria Scarabeus di Praga, vedrà esposte le immagini che, di queste terre, hanno costruito gli artisti impegnati in questa edizione
Ma cosa è allora per questi artisti, italiani e praghesi, il primitivo nel contesto loro abituale e, in particolare, in un territorio come la Val di Vara? Se per alcuni il primitivo si pone come scelta linguistica per altri il primitivo si dà come forme storiche presenti nel paesaggio, naturale e antropico, che vengono assunte come riferimento iconografico di partenza.
Per un gruppo di artisti il primitivo coincide con uno stato di natura, ora magico ora minaccioso forse tanto più arcaico quanto meno connotato. Skaliarik traduce in pennellate essenziali e in una visione ravvicinata l’incombenza di una natura che, nel suo soggiorno in val di Vara, ha percepito vasta e imponente. Un orientamento analogo ha la giovane Barbara Busetto che trasfigura la percezione in visione magica e incantata come denunciano i colori, fatti di verdi e azzurri impossibili. Gestuale, diretto e corposo è il segno di Josine Dupont: il suo primitivo oscilla tra balenii improvvisi di squarci nei boschi e le descrizioni di quel particolare tipo di accatastamento di oggetti che, con il nome di “rumenta”, caratterizza piccoli spazi antropici con forme di primitivo accumulo di tutto quasi a scongiurare la memoria di antiche privazioni.
Più localmente denotato è il paesaggio descritto delicatamente negli acquarelli della Kralova: in alcuni l’artista ricompone i frammenti popolari di un sentimento così antico come quello religioso che, soprattutto in Liguria, contrassegna carruggi, sovrapporte e nicchie con le materne immagini di Maria. Come souvenir strappati in un veloce tour in “plein air” si presentano invece le immagini trattenute da Patek durante il soggiorno: montaggi di sculture apotropaiche accanto alla pietà mariana e, ancora, le persiane che spiano i vicoli, le absidi e i portici degli antichi borghi.
Di matrice radicalmente diversa è il linguaggio di Paolo de Nevi che unisce pittura e fotografia: violato appare il paesaggio dalla violenza cromatica e gestuale ma anche ricomposta come nella performance collettiva che vede a Suvero il recupero dei manufatti contadini e la loro monumentalizzazione nello spazio urbano.
Cosmogonica e archetipica è infine la visione di Dino de Simone che propone un’idea di primitivo dentro la ricerca di un linguaggio pittorico i cui riferimenti si collocano tra cubismo e surrealismo. Per lui nel primitivo si rivela un’identità forse perduta nella percezione distratta di oggi ma ancora presente nella struttura del paesaggio in cui le relazioni tra le “cose” e le “parole” si ricompongono però solo nell’enigmatica logica dei rebus.
Gabriella Anedi
Galleria 900
Via Leopardi, 45 - La Spezia