2006 - 2008. In questa personale romana e' allestito un ciclo di opere di medio e grande formato prodotto in circa tre anni dove la pittura e la figurazione sono protagonisti assoluti.
Si inaugura giovedì 28 agosto 2008, alle ore 18,30, presso la Galleria studio.ra contemporanea la mostra
Gianfranco Sergio 2006 | 2008.
L’artista nato nel 1961 a Rende, in provincia di Cosenza, vive e lavora a Como esponendo in Italia e all’estero.
In questa personale romana è allestito un ciclo di opere di medio e grande formato prodotto in circa tre anni dove la pittura e la figurazione sono protagonisti assoluti.
In questi lavori si può rilevare, scrive Barbara Martusciello, “(…) da una parte la (…) Transavanguardia, in particolare nel riuso delle radici popolari (Genius Loci) e nell’affrancamento da norme, ideologie o poteri (Ideologia del traditore); dall’altra (…) quel tanto (…) dei Nuovi Nuovi. Citazione (…) che pesca nella sfera dell’arte ma anche in una certa illustrazione d’autore -dal fumetto al cartellonismo- (…). Tutto questo è sempre filtrato da uno sguardo personale, con quel giusto quid di melanconia che il suo lavoro veicola, forse proprio perché percorre un territorio favolistico, appannaggio dell’infanzia (…) e quindi, in quanto felice e passata, irripetibile, in qualche misura rimpianta (…)”
Queste opere, quindi, “(…) non sono mimetiche, non restituiscono la realtà tale e quale bensì la ricordano attraverso uno stravolgimento, il nonsense, come certe filastrocche antiche eppure chiaramente significative, incredibilmente credibili (…)”.
Sulla tela lo spazio pittorico “(…) raffigura costruzioni strampalate che, però, non crollano; sono macchine sceniche sbilenche ma che restano in piedi: rese da assemblaggi di elementi incongrui dipinti con tratto leggero. Sono effigiati telai, fiori sintetici o forse provenienti da altri mondi, coni, punte, cappelli, tutto montato come si trattasse di un Meccano (con il quale, probabilmente, ha giocato da bambino) o delle meno “tecnologiche” Costruzioni in legno. Sono anche ritratti omini simili ad elfi, caffettiere umanizzate, in questi suoi quadri; e ancora: scatolette di latta –delle sardine?– contenenti un contadino o un manovale intento a scavare tra terra azzurra, chiodi, forchette…”
La mostra si avvale di un Catalogo a colori con testi critici di Barbara Martusciello, Edoardo Di Mauro e una poesia di Gian Ruggero Manzoni espressamente scritta per l’artista.
Studio.Ra Contemporanea
via Bartolomeo Platina, 1f - Roma
Orario: 17 - 20,30. Chiuso festivi
Ingresso libero