Factory-Art Contemporanea
Trieste
via Duca D'Aosta, 6a
040 314452
WEB
Inside myself
dal 3/9/2008 al 3/10/2008

Segnalato da

Beatrice Crastini




 
calendario eventi  :: 




3/9/2008

Inside myself

Factory-Art Contemporanea, Trieste

Giulia Corciolani, Francesca De Pieri e Stella Pellegrini. Una mostra nell'ambito della quarta edizione di trieste'fotografia.


comunicato stampa

La galleria Factory-Art contemporanea, nell’ambito della quarta edizione di triestèfotografia, presenta la mostra di Giulia Corciolani, Francesca De Pieri e Stella Pellegrini.

Il titolo INSIDE MYSELF nasce con l'intento di evidenziare la sottilissima sensazione di percezione che si crea nel momento in cui oltrepassiamo la linea del ''non è solo quello che l'occhio vede''.
Un nucleo di tre artiste, diverse per età e per collocazione geografica, che lavorano già da tempo su tematiche come il silenzio e la memoria, sono riunite in questa mostra dalle forti implicazioni emozionali.

Il percorso espositivo passa dagli scatti di Stella Pellegrini (1985 Belgrado), che indaga sull'incomunicabilità societaria e l'anoressia ''status vivendi'' per molti. Senza la necessità di grandi scenari, la giovanissima artista coglie la fissità plastica dei corpi trasformandoli in forme o tessuto e con l'uso di intense zone d'ombra ci restituisce il drammatico ruolo della loro solitudine.

Francesca De Pieri (1977 Venezia) presenta light box e memory box.
Le Memory box sono delle scatole in cui racchiudere immagini di luoghi reali destinati a rimanere ricordi o dimensioni fantastiche destinate a svanire. Per rendere più vive le sensazioni nell'osservatore e rimarcarne il ricordo anche solo dopo un rapido sguardo, l'artista si avvale della doppia stampa che tende a frammentare le linee e così crea un ''fruscio'' nella percezione.

In contrapposizione una selezione del portfolio ''Sale Amaro'' di Giulia Corciolani (Genova), scatti rigorosamente in bianco e nero che dal 1981 l'artista arricchisce, memoria lei stessa del tempo che scorre.
Scrive di lei Lanfranco Colombo ''...devo dire che il suo linguaggio fotografico (che certamente ha fatto tesoro di molteplici lezioni: forse più Doisneau che Cartier-Bresson, più Bourke-White che Wegge) emerge con bella evidenza da una serie di immagini certamente rubate, ma insieme sapientemente strutturate, psicologicamente ancor prima che figurativamente. Dove l'apparenza dell'istantaneità non riesce a coprire totalmente molte finezze e intuizioni.''

Factory-Art Contemporanea
via Duca D'Aosta, 6a - Trieste
Ingresso libero

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