In rassegna oltre 80 opere a cura di Gianfranco Schialvino. "In questa mostra sono ben documentate tutte le fasi piu' significative della ricerca dell'artista attraverso piu' di 50 quadri a olio, 15 tempere e una decina di disegni. Sono paesaggi (in particolare marine liguri con porti e barche), nature morte, scene di interni e anche figure di particolare importanza come quelle degli anni '30." Francesco Poli
a cura di Gianfranco Schialvino
presentazione di Francesco Poli
La mostra è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bra, in
collaborazione con il Comune di Bra, la Cassa di Risparmio di Bra SpA
e l'Archivio Enrico Paulucci di Torino.
Per la quantità e la qualità delle opere esposte, da "Inverno del Po a
Torino" del 1931 e "Camera del cornomanno" del 1947 ai famosissimi
"Cappotto rosso" e "Ragazza americana" del 1950, questa rassegna di 80
opere, a cura di Gianfranco Schialvino, è da ritenersi la più
importante retrospettiva di Enrico Paulucci finora allestita, ed è
presentata nell'esauriente catalogo da Francesco Poli (docente
all'Accademia Albertina di Torino, alla milanese Accademia di Brera ed
alla Sorbona di Parigi), che scrive:
"In questa mostra di Bra sono ben documentate tutte le fasi più
significative della ricerca dell'artista attraverso più di cinquanta
quadri a olio, quindici tempere e una decina di disegni. Sono paesaggi
(in particolare marine liguri con porti e barche), nature morte, scene
di interni e anche figure di particolare importanza come quelle degli
Anni 30. Molto ben rappresentato è il periodo dei Sei, e di
particolare interesse è anche il gruppo dei dipinti con valenze quasi
astratte degli Anni 60.
Una pittura quella di Paulucci che è sempre rimasta, nella sostanza,
coerente a se stessa e dunque profondamente autentica. E per questo
motivo, pur facendo ormai parte della storia dell'arte, è sempre
attuale".
Enrico Paulucci nacque a Genova nel 1901, studiò all'Università di
Torino e soggiornò a Parigi da cui tornò dopo aver approfondito la
conoscenza della pittura francese dell'Impressionismo. Nel 1929 e '30
diede vita con Menzio, Chessa, Levi, Galante e Boswell al gruppo dei
"Sei di Torino", sostenuto dai critici Lionello Venturi ed Edoardo
Persico, che diede vita ad un fervore espositivo e creativo che si
contrappose felicemente al nazionalismo retorico dell'epoca.
Nel 1939 è chiamato alla cattedra di Pittura all'Accademia Albertina,
di cui fu poi Direttore e Presidente. Intensa la sua presenza alle
grandi mostre internazionali, alle Biennali veneziane ed alle
Quadriennali romane. Innumerevoli i Premi e le esposizioni personali,
in Italia ed all'estero, dove ottenne numerosi e prestigiosi
riconoscimenti.
Morì a Torino nel 1999.
Inaugurazione ad invito alle ore 18 di lunedì 8 settembre 2008.
Palazzo Mathis
piazza Caduti per la Libertà Bra (CN)
Orario di visita dal lunedì al venerdì dalle ore 16:30 alle 19:30, sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 19:30. Sabato 27 settembre, in occasione della "notte bianca", apertura straordinaria fino alle due di notte. Visite per le scuole su prenotazione.