L'esposizione presenta una selezione di opere dell'artista, realizzate dagli anni Sessanta ad oggi. Il mezzo, la tela, diviene il messaggio mediante parole, gesti informali e frasi campite su colori accesi.
a cura di Giorgia Calò
Mercoledì 10 settembre 2008 alle ore 18:00, Tina Vannini presenta al
Margutta RistorArte la mostra personale di Antonio Del Donno, organizzata
dalla Horti Lamiani- Bettivò e curata da Giorgia Calò. L'esposizione
presenta una selezione di opere dell'artista realizzate dagli anni Sessanta
ad oggi.
Nella società dello spettacolo, una società capace di bruciare i segni e i
gesti più significativi, Antonio Del Donno - artista italiano "classicamente
moderno", come lo definisce Achille Bonito Oliva - trasforma i segni in
messaggio. Il mezzo, la tela, diviene il messaggio mediante parole, gesti
informali e frasi campite su colori accesi che diventano canali di
trasmissione. E, del tutto coerente, è lo sbocco della pittura di Del Donno
prima nel collage, poi nella grafica, ed infine in una ricerca del visivo
fondata sul rapido consumo dell'oggetto. A conferma di questa poetica
visuale l'uso di colori contrastanti, violentemente dissonanti, laddove la
pennellata a volte è più decisa a volte meno. Sono proprio le infinite
proposte cromatiche a catturare lo sguardo del pubblico: il colore che,
mediante pennellate vibranti, diviene esso stesso materia. Ma anche la linea
ha un ruolo fondamentale nella pittura di Del Donno. Dopo cinqunata anni di
attività la sua ricerca artistica è ancora dominata dalla linea, tirata
sempre con la stessa energia e vissuta sempre alla ricerca di nuovi
linguaggi.
In nessun lavoro di Del Donno (eccetto le fotografie) compaiono figure
umane. In realtà le sue opere sono popolatre di persone: è lo spettatore
stesso, che fruisce e consuma l'opera attraverso i segni, le frasi, i
colori, i gesti che gli si presentano davanti.
"...Nell'opera di Del Donno non c'è nessuna indulgenza verso la citazione e
il remake, c'è piuttosto il prelievo e il rifacimento, come quando ci
serviamo di un vecchio utensile o di un oggetto abbandonato e li adattiamo a
nuovi usi" (Filiberto Menna, 1987).
Molti critici e storici dell'arte si sono occupati del lavoro, ormai
quarantennale, di Del Donno. Solo per citarne alcuni: Filiberto Menna,
Mirella Bentivoglio, Achille Bonito Oliva, Elio Galasso, Nico De Vincentiis,
Silvio Zanella, Antonio Petrilli.
Vernissage: mercoledì 10 settembre 2008, ore 18
Il Margutta RistorArte
via Margutta, 118 - Roma
Ingresso libero