La mostra e' dedicata alla ricerca piu' recente dell'artista e propone una trentina di tele di grandi dimensioni, imbevute non solo di nordici umori, ma anche delle magmatiche opacita' del nostro rimosso. A cura di Giuseppe Berti.
a cura di Giuseppe Berti
Perturbante, violenta e visionaria, la pittura di Ursula Barilli sarà protagonista, a partire da
sabato 13 settembre, al Mauriziano, con una trentina di tele di grandi dimensioni, imbevute
non solo di nordici umori, ma anche delle magmatiche opacità del nostro rimosso.
La mostra, organizzata dal Comune di Reggio Emilia (Assessorato alla Cultura - Musei Civici) in
collaborazione con il Circolo degli Artisti, per la cura di Giuseppe Berti, presenterà presso il
complesso monumentale del Mauriziano (Via Pasteur, 11) le ultime ricerche della nota artista
reggiana che, da anni, è impegnata con numerose esposizioni in giro per il mondo.
Un’arte che nasce dall’incontro-scontro di due forze: da un lato l’istinto, il primitivo, l’erotico, che
si risolve in una pennellata grumosa e selvaggia, in quella feroce volontà di sintesi che, come spiega
Giuseppe Berti, «elimina ogni articolata descrizione e racconto, riducendo la forma a pochi tratti
essenziali, a primordiali fantasmi biomorfi, a rattrappiti fantocci, ad embrioni senza peso e
spessore»; dall’altro la studiata struttura formale, l’equilibrato esprit de géométrie che il curatore
lega, certo, allo studio condotto dalla Barilli sui maestri della pittura italiana e, in particolare, su
Piero Della Francesca, ma anche all’esigenza di «frenare in parte l’onda piena di un “Es”
impetuoso, aggressivo, impaziente di liberare tutte le sue nascoste e primordiali energie».
Un primitivismo acre ed acerbo che, solo ad una più attenta lettura, rivela sotterranei legami e
corrispondenze ideali con Francis Bacon, i protagonisti della Transavanguardia, l’informale di
Dubuffet e del Gruppo Cobra, fino al cromatismo violento dell’Espressionismo tedesco.
Ursula Barilli è nata a Reggio Emilia, dove vive e lavora. Appassionata di pittura antica, ha seguito
corsi di restauro e di scultura. Per i suoi dipinti utilizza una tecnica mista di grande effetto,
caratterizzata dal forte cromatismo e dalla consistenza materica del colore. Dopo l’esordio, nel
2006, presso la Galleria 8,75 Artecontemporanea di Reggio Emilia, l’artista ha preso parte a
numerose esposizioni in Italia e all’estero, ultime delle quali la collettiva To call to mind a Venezia,
una mostra itinerante negli Stati Uniti e Smart Miami cui farà seguito la grande collettiva irlandese
AmarilloArt in Dublin, allestita, il prossimo autunno, presso La Catedral Studios.
Sede dell’esposizione, sarà il Palazzo del Mauriziano, noto per essere stato dimora di Ludovico
Ariosto nei primi anni della sua vita e, a più riprese, nel corso della giovinezza. Celebri, infatti, sono
i versi dedicati al ricordo del Mauriziano nella IV satira del poeta. Nonostante le significative
ristrutturazioni del ‘600 e del ‘700, il Palazzo mantiene l’impianto volumetrico cinquecentesco che
lo collega alla cultura della villa rinascimentale, cui si accede attraverso l’arco trionfale e il lungo
viale alberato che si affaccia sulla via Emilia.
Inaugurazione Sabato 13 settembre 2008, ore 17
Il Mauriziano
via Pasteur, 11 - Reggio Emilia
Orari: 10-13 e 15,30-18, chiuso il lunedì mattina