Un io ritrovato. La perizia dell'artista si rivela nella continua invenzione di un paesaggio che e' geometria, ritmo, dissonanza, colore, materia corposa.
E’ con estremo interesse che, a tre anni di distanza dall’incontro con Vittorio Pieroni in quel di Busto Arsizio, lo ritrovo e ripropongo in mostra questa volta nel luogo “antico” del ristoro, la “Cascina del Lupo” ritrovata.
Ma è anche un’interessante esperienza quella che rompe quasi la sacralità dell’incontro (il cibarsi ed il collettivo conviviale). Insomma mi pare interessante in questo luogo la riscoperta del mistero celato dietro le tele e dei i giochi di linee quasi mai geometrie e asettiche e colori reali.
Le opere, nuove ed ultime, mi hanno convinto di una sua notevole “crescita”. Ed ho ritrovato nella sua opera la continuità della ricerca: nel mondo surreale degli esseri naturali deformati o fuori dimensionati; nell’inserimento del leggendario nel suo intorno, completamente avvolgente, sempre più vivo; nella continua invenzione di un paesaggio che è geometria – ritmia – dissonanza – colore – matericità sempre più corposi; nella ricerca “metafisica” di un linguaggio che si fa sempre più parola e pensiero, ma sempre più profondo e logica di vita; nell’energia che sprigiona con sempre maggior forza dalla fantasia di Vittorio.
La robustezza ed efficacia del segno rivelano una continuità e fatica del lavoro che aggiunge e migliora le tecniche e fa divenire le sue opere “parlanti” con estrema semplicità ma anche con maggior approfondimento e pensiero.
Una giovane speranza per l’arte dei nostri tempi e luoghi esposta ove merita una visita per essere conosciuta e “gustata”.
Busto Arsizio, 01.09.2008
Dott. Arch. Paolo Torresan
Inaugurazione 13 settembre
Cascina del Lupo
via Romagnosi, 5 - Busto Arsizio (VA)