Villa Romana
Firenze
via Senese, 68
055 221654 FAX 055 2280251
WEB
Katharina Karrenberg
dal 18/9/2008 al 30/10/2008
mar-ven 15-19 e su appuntamento

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Villa Romana



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Katharina Karrenberg



 
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18/9/2008

Katharina Karrenberg

Villa Romana, Firenze

L'artista espone alcune installazioni dedicate alle 'Chinatown' di Firenze, Roma, Milano e Napoli, osservate dal punto di vista della dominante cultura occidentale. Le installazioni sono accompagnate dalla trasposizione grafica dei tre dipinti di Paolo Uccello.


comunicato stampa

All’eroismo occidentale dell’azione, ai racconti delle gesta degli eroi, al mito del combattente solitario e simile ad un dio, i cinesi contrappongono la realtà della trasformazione. Il saggio non agisce... la trasformazione non può essere isolata né messa in risalto, e pertanto non viene vista. Proprio questa invisibilità fa parte di quella strategia cinese che mira a un processo di trasformazione silenzioso, privo di violenza, il cui obiettivo è la vittoria. L’effetto è indiretto e discreto. Il grande generale ottiene solo piccole vittorie... Ecco qui alcuni pensieri che ho tratto dal libro “Der Umweg über China” [letteralmente “Deviazione attraverso la Cina”] di Francois Jullien.

Gli immigrati cinesi in Europa mi danno la possibilità di intraprendere una nuova deviazione: quella attraverso Paolo Uccello. Il quadro „La battaglia di San Romano“ fu commissionato e dipinto in un’epoca (la prima metà del Quattrocento) in cui in Europa, e soprattutto nell’Italia settentrionale, cominciava a cristallizzarsi un potere egemonico che era in grado di assorbire influenze arabe, egiziane, del vicino oriente e della Cina; di assorbirle, elaborarle, interiorizzarle e naturalizzarle come originali, geniali creazioni di una cultura universale. Molti dei nostri conflitti odierni hanno a che fare con un pensiero che non riconosce più quel gesto di dominio sul mondo che è racchiuso dentro di sé, e che lo considera ovvio. La culla di questo sistema concettuale è stata la Firenze del Quattrocento con la sua aggressiva politica espansionistica, con la fondazione medicea di un consorzio bancario internazionale, con l’abile costruzione di una rete di interdipendenze tra chiesa, stato e politiche, il tutto strettamente in mano medicea, con le sue ambizioni di potenza marittima e non da ultimo con la sua politica della cultura e del genio.

Nell’attraversare le communita cinesi che crescono e si espandono nelle città italiane, mi viene in mente un’altra forma di trasformazione: i miei personali codici di osservazione, lungamente sperimentati, cadono a pezzi; i miei selezionati e raffinati luoghi della cultura cominciano a vacillare, e ho la sensazione che il mondo stia per ribaltarsi. Questo ribaltamento comincia con le navi container internazionali che approdano nel porto di Napoli, con l’acquisizione di tutto il settore industriale tessile di Prato da parte degli immigrati cinesi, e si protrae nei quartieri di Roma, Milano, Parigi e di nuovo indietro – intorno a Vesuvio. Il mercato cinese e i migranti cinesi vengono alternatamente incolpati del processo di de-industrializzazione, dell’alterazione dei tassi di cambio, dell’indebolimento dell’occidente, di furto tecnologico, di violazione del diritto d’autore, della sottrazione del benessere altrui.

Nella mia mostra espongo delle installazioni dedicate alle “Chinatown” di Firenze, Roma, Milano e Napoli, osservate dal punto di vista della dominante cultura occidentale. Le installazioni sono accompagnate dalla trasposizione grafica dei tre dipinti di Paolo Uccello. In diversi filmati, in cui proietto delle sequenze di immagini riprese nelle “Chinatown” uso anche alcuni Lieder tratti dal “Winterreise” di Schubert. Ho avuto la fortuna di incontrare uno dei più grandi suonatori di armonica a bocca, Franz Chmel, che ha elaborato le voci dei cantanti traendone dei pezzi per l’armonica cromatica, offrendomi così proprio ciò che stavo cercando: una rottura ironicomalinconica del desiderio per il meraviglioso e per l’armonia, nel baratro della sordida economia del 21esimo secolo.

Verra pubblicato un catalogo con testi di Beatrice von Bismarck e Clemens Krümmel.

Inaugurazione della mostra venerdi 19 settembre alle ore 18
Lunedi 22 settembre, alle ore 17: lezione di Katharina Karrenberg

Villa Romana
via Senese 68, Firenze
Orario di apertura: dal martedi al venerdi 15-19 e su appuntamento

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