La storia della chitarra in 70 esemplari dai primi del 600 alla seconda meta' del 900. Esposti, tra gli altri, uno strumento realizzato da Antonio Stradivari e chitarre appartenute a Nicolo' Paganini, a Mauro Giuliani, a Margherita di Savoia.
Dal 20 settembre al 19 ottobre 2008, Palazzo del Monferrato di Alessandria
ospiterà una mostra interamente dedicata alla chitarra. L’iniziativa, dal
titolo La chitarra. Quattro secoli di capolavori, promossa dalla Fondazione
Cassa di Risparmio di Alessandria in collaborazione con Palazzo del
Monferrato, realizzata da Palazzo del Governatore srl e curata da Edizioni
Il Salabue, presenterà 70 esemplari in grado di ricostruire, dai primi del
Seicento alla seconda metà del Novecento, la storia di uno degli strumenti
più amati, apprezzati e suonati della storia della musica.
Per la prima volta un’esposizione propone un percorso così ricco di
capolavori, con la possibilità di analizzare le trasformazioni di uno
strumento che, nell’arco di quattro secoli, si è evoluto sensibilmente,
adattandosi alle esigenze e ai cambiamenti della musica colta, oltre a
riunire, grazie al contributo di prestigiosi musei internazionali e
appassionati collezionisti privati, le chitarre più rare e preziose
attualmente conservate, come quelle appartenute a Nicolò Paganini, a Mauro
Giuliani, alla Regina Margherita di Savoia.
La mostra prende avvio nell’epoca barocca con una serie di preziosi
manufatti, ottimamente conservati, decorati con materiali e intarsi
ricercati, tra i quali spicca per importanza la chitarra realizzata da
Antonio Stradivari (1644-1737), il più celebre liutaio di tutti i tempi.
Quindi si esplorerà l’universo musicale del secondo Settecento, dapprima
analizzando l’area italiana dove la chitarra subì una fondamentale
trasformazione, con l’aggiunta della sesta corda, tratto che tuttora la
caratterizza; si prosegue con la Francia, e la tradizione liutaia parigina,
ma che presenta esempi significativi anche esterni alla capitale e con la
Spagna, dove si evidenzierà come un certo isolamento e l’importanza della
musica popolare, resero la chitarra uno strumento capace di sviluppare delle
peculiarità originali rispetto a quanto avveniva in tutta Europa.
Le successive sezioni comprenderanno il periodo relativo alla prima metà
dell’Ottocento. Accanto all’Italia, alla Francia e alla Spagna, nazioni
rimaste punto di riferimento assoluto nella storia della chitarra, si
inseriscono anche paesi come l’Austria e l’Inghilterra; Vienna e Londra, in
perenne concorrenza con le altre grandi capitali europee anche sul fronte
musicale, rappresentarono un allettante richiamo nonché un potente motore di
sviluppo per la liuteria e per la chitarra.
La parte finale della mostra si concentra sul periodo a cavallo tra
Ottocento e Novecento, secolo di raccordo tra l’età moderna e quella
contemporanea. Decaduta la passione per la chitarra con la fine dell’Impero
in Austria, passata la moda per le sei corde in Inghilterra, rimasero
Italia, Francia, Spagna e Germania le nazioni guida nel mondo della
liuteria. La chitarra è ben lontana ormai dall’essere l’oggetto barocco per
far musica a corte che appagava anche il gusto raffinato per gli oggetti
d’arte; ora è uno strumento che si è conquistato a tutti gli effetti un
posto nella musica colta, e che deve, di conseguenza, soddisfarne le
esigenze, a cominciare dalla potenza sonora. Per questo i liutai
approfondiscono la sperimentazione sulle chitarre esplorando le più diverse
soluzioni.
A rendere più chiara al visitatore la parabola storica, in mostra sarà
allestito un vero e proprio laboratorio di liuteria, dove alcuni maestri
illustreranno le diverse fasi di costruzione di una chitarra, indicandone i
segreti.
La mostra si avvale della collaborazione di Civita ed è accompagnata da un
catalogo edito da Il Salabue.
L’attenzione della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria nei
confronti della musica classica è testimoniata dal suo attivo sostegno per
la riscoperta dell’opera di Antonio Brioschi, il misterioso compositore,
pioniere del classicismo nel Monferrato, con una serie di concerti, convegni
e seminari.
In particolare, dal 15 al 21 settembre, ad Alessandria si terrà un seminario
di perfezionamento musicale per giovani strumentisti, che culminerà nel
convegno internazionale “Antonio Brioschi e il nuovo stile musicale del
Settecento lombardo: ricerca storico-critica, prassi esecutiva, aspetti
produttivi”, al quale interverranno i massimi esperti del settore.
Inoltre, sabato 20 settembre, alle ore 21.00, in collaborazione col festival
MITO, nella cattedrale di San Pietro in Alessandria, si terrà il concerto
dell’orchestra Atalanta Fugiens, con musiche di Antonio Brioschi, Fortunato
Chelleri, Andrea Zani e Giovanni Battista Sammartini; quindi, domenica 21
settembre, alle ore 17.00, la nuova orchestra ‘Antonio Brioschi’ si esibirà
per la prima volta nella Sinagoga degli Argenti di Casale Monferrato in un
concerto che proporrà, in prima esecuzione moderna, la Cantata Ebraica “Dio,
Clemenza e Rigore” e l’Ouverture della Sinfonia in sol maggiore di Antonio
Brioschi.
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Orari da martedì a domenica, dalle 10.00 19.00; chiuso lunedì
Biglietti:
Euro 4 intero
Euro 2 ridotto per gruppi di almeno 15 visitatori, maggiori
di 65 anni e titolari di apposite convenzioni
Euro 1ridotto speciale per scuole elementari medie e
superiori e minori di 18 anni
Gratuito per i minori di 6 anni, disabili,
insegnanti accompagnatori, giornalisti con tesserino e guide turistiche
nell’esercizio della propria attività