Palazzo Monferrato
Alessandria
via San Lorenzo, 21
0131 250296 FAX 0131 317147
WEB
La chitarra
dal 19/9/2008 al 18/10/2008
mart-dom 10-19
0131 250296
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19/9/2008

La chitarra

Palazzo Monferrato, Alessandria

La storia della chitarra in 70 esemplari dai primi del 600 alla seconda meta' del 900. Esposti, tra gli altri, uno strumento realizzato da Antonio Stradivari e chitarre appartenute a Nicolo' Paganini, a Mauro Giuliani, a Margherita di Savoia.


comunicato stampa

Dal 20 settembre al 19 ottobre 2008, Palazzo del Monferrato di Alessandria ospiterà una mostra interamente dedicata alla chitarra. L’iniziativa, dal titolo La chitarra. Quattro secoli di capolavori, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria in collaborazione con Palazzo del Monferrato, realizzata da Palazzo del Governatore srl e curata da Edizioni Il Salabue, presenterà 70 esemplari in grado di ricostruire, dai primi del Seicento alla seconda metà del Novecento, la storia di uno degli strumenti più amati, apprezzati e suonati della storia della musica.

Per la prima volta un’esposizione propone un percorso così ricco di capolavori, con la possibilità di analizzare le trasformazioni di uno strumento che, nell’arco di quattro secoli, si è evoluto sensibilmente, adattandosi alle esigenze e ai cambiamenti della musica colta, oltre a riunire, grazie al contributo di prestigiosi musei internazionali e appassionati collezionisti privati, le chitarre più rare e preziose attualmente conservate, come quelle appartenute a Nicolò Paganini, a Mauro Giuliani, alla Regina Margherita di Savoia.

La mostra prende avvio nell’epoca barocca con una serie di preziosi manufatti, ottimamente conservati, decorati con materiali e intarsi ricercati, tra i quali spicca per importanza la chitarra realizzata da Antonio Stradivari (1644-1737), il più celebre liutaio di tutti i tempi. Quindi si esplorerà l’universo musicale del secondo Settecento, dapprima analizzando l’area italiana dove la chitarra subì una fondamentale trasformazione, con l’aggiunta della sesta corda, tratto che tuttora la caratterizza; si prosegue con la Francia, e la tradizione liutaia parigina, ma che presenta esempi significativi anche esterni alla capitale e con la Spagna, dove si evidenzierà come un certo isolamento e l’importanza della musica popolare, resero la chitarra uno strumento capace di sviluppare delle peculiarità originali rispetto a quanto avveniva in tutta Europa.

Le successive sezioni comprenderanno il periodo relativo alla prima metà dell’Ottocento. Accanto all’Italia, alla Francia e alla Spagna, nazioni rimaste punto di riferimento assoluto nella storia della chitarra, si inseriscono anche paesi come l’Austria e l’Inghilterra; Vienna e Londra, in perenne concorrenza con le altre grandi capitali europee anche sul fronte musicale, rappresentarono un allettante richiamo nonché un potente motore di sviluppo per la liuteria e per la chitarra.

La parte finale della mostra si concentra sul periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento, secolo di raccordo tra l’età moderna e quella contemporanea. Decaduta la passione per la chitarra con la fine dell’Impero in Austria, passata la moda per le sei corde in Inghilterra, rimasero Italia, Francia, Spagna e Germania le nazioni guida nel mondo della liuteria. La chitarra è ben lontana ormai dall’essere l’oggetto barocco per far musica a corte che appagava anche il gusto raffinato per gli oggetti d’arte; ora è uno strumento che si è conquistato a tutti gli effetti un posto nella musica colta, e che deve, di conseguenza, soddisfarne le esigenze, a cominciare dalla potenza sonora. Per questo i liutai approfondiscono la sperimentazione sulle chitarre esplorando le più diverse soluzioni.

A rendere più chiara al visitatore la parabola storica, in mostra sarà allestito un vero e proprio laboratorio di liuteria, dove alcuni maestri illustreranno le diverse fasi di costruzione di una chitarra, indicandone i segreti. La mostra si avvale della collaborazione di Civita ed è accompagnata da un catalogo edito da Il Salabue. L’attenzione della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria nei confronti della musica classica è testimoniata dal suo attivo sostegno per la riscoperta dell’opera di Antonio Brioschi, il misterioso compositore, pioniere del classicismo nel Monferrato, con una serie di concerti, convegni e seminari.

In particolare, dal 15 al 21 settembre, ad Alessandria si terrà un seminario di perfezionamento musicale per giovani strumentisti, che culminerà nel convegno internazionale “Antonio Brioschi e il nuovo stile musicale del Settecento lombardo: ricerca storico-critica, prassi esecutiva, aspetti produttivi”, al quale interverranno i massimi esperti del settore. Inoltre, sabato 20 settembre, alle ore 21.00, in collaborazione col festival MITO, nella cattedrale di San Pietro in Alessandria, si terrà il concerto dell’orchestra Atalanta Fugiens, con musiche di Antonio Brioschi, Fortunato Chelleri, Andrea Zani e Giovanni Battista Sammartini; quindi, domenica 21 settembre, alle ore 17.00, la nuova orchestra ‘Antonio Brioschi’ si esibirà per la prima volta nella Sinagoga degli Argenti di Casale Monferrato in un concerto che proporrà, in prima esecuzione moderna, la Cantata Ebraica “Dio, Clemenza e Rigore” e l’Ouverture della Sinfonia in sol maggiore di Antonio Brioschi.

Catalogo Edizioni Il Salabue

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Palazzo Monferrato
via San Lorenzo, 21 - Alessandria
Orari da martedì a domenica, dalle 10.00 19.00; chiuso lunedì
Biglietti:
Euro 4 intero
Euro 2 ridotto per gruppi di almeno 15 visitatori, maggiori di 65 anni e titolari di apposite convenzioni
Euro 1ridotto speciale per scuole elementari medie e superiori e minori di 18 anni
Gratuito per i minori di 6 anni, disabili, insegnanti accompagnatori, giornalisti con tesserino e guide turistiche nell’esercizio della propria attività

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