Condividendo la stessa visione nei confronti del presente e di scenari futuri, i tre curatori - Luca Molinari, Marinella Paderni e Pier Luigi Sacco - hanno ideato un progetto espositivo dove arte, architettura, economia e riflessione critica danno espressione a nuove pratiche e a una dimensione utopico-visionaria come risorsa di sviluppo locale e globale. Marjetica Potrc presenta il progetto "Florestania", nato da un suo soggiorno di due mesi in Amazzonia, Tomas Saraceno propone una scultura aerostatica inedita e una selezione di lavori recenti. Sono previsti 3 workshop e documetazione su esperienze in corso d'opera.
a cura di Luca Molinari, Marinella Paderni e Pier Luigi Sacco
arte: progetti site specific Marjetica Potrč, Tomas Saraceno
architettura: mediateca in progress e workshop
economia della cultura: distretti culturali evoluti e dismissioni creative
We have a dream. Per un realismo visionario è un progetto espositivo multicuratoriale che indaga un aspetto nuovo e radicale della contemporaneità, l’emergere in anni recenti di un realismo visionario con modelli di pensiero e pratiche alternative di sostenibilità del mondo a fronte di una globalizzazione indifferenziata e di sistemi di vita culturali, economici e ambientali che stanno mostrando la loro insostenibilità.
Le utopie del Movimento Moderno si sono infrante, le città e gli spazi del vivere vanno ripensati, adattati, come pure i sistemi di vita delle comunità. Il vuoto lasciato è stato sostituito da realtà periferiche, da pratiche urbane spontanee e da collettivi collaterali alla cultura ufficiale che sperimentano forme alternative, che offrono modelli convertibili dal locale al globale, quali architetture spontanee e flessibili, piccole economie informali, sistemi d’agricoltura urbana, dismissioni creative.
Condividendo uno stesso realismo visionario nei confronti del presente e di scenari futuri, i tre curatori – lo storico d’architettura contemporanea Luca Molinari, il critico d’arte Marinella Paderni e l’economista della cultura Pier Luigi Sacco - hanno ideato un progetto espositivo dove arte, architettura, economia e riflessione critica danno espressione a nuove pratiche insorgenti e a una dimensione utopico-visionaria come risorsa di sviluppo locale e globale.
Per cogliere adeguatamente i contesti esistenti, oggi si fa necessaria la capacità di anticipare nuovi scenari, di rappresentare questo slancio visionario - come quando si ha un sogno da realizzare, ma un sogno non più personale bensì un sogno collettivo, plurale e estremamente vicino ai bisogni effettivi del nostro imminente futuro. We have a dream coglie questa capacità di aprirsi ad una realtà visionaria in grado di disegnare visioni in cui l’immaginazione e l’inventiva trovino il loro radicamento nella realtà sociale, instaurando pratiche di rinnovamento creativo dei comportamenti sociali all’altezza di accogliere insieme sia l’anima dei luoghi sia le nuove esigenze dell’umanità quali la flessibilità, il nomadismo, la smaterializzazione dei “corpi solidi” in forme e architetture leggere, partecipative più sensoriali e meno rigide, più umane e meno coercitive.
La mostra, promossa dal Comune di Reggio Emilia Assessorato Cultura, aperta nello spazio Gerra dall’11 ottobre al 30 novembre 2008 (inaugurazione venerdì 10 ottobre ore 19) si compone dell’intervento site-specific degli artisti Marjetica Potrč e Tomas Saraceno. L’artista slovena Marjetica Potrč per lo Spazio Gerra presenterà per la prima volta in Italia il progetto “Florestania”, nato da un suo soggiorno di due mesi nel territorio di Acre in Amazzonia nel 2006, durante il quale l’artista ha conosciuto e studiato il modello alternativo di sostenibilità realizzato dalla comunità locale della regione Acre.
L’artista incontrerà il pubblico sabato 11 ottobre alle ore 17 nello Spazio Gerra.
L’argentino Tomas Saraceno proporrà una scultura aerostatica inedita (prodotta dal Gerra) e una selezione del suo lavoro recente, composto da una scultura aerostatica di palloni trasparenti, da un wall-drawing raffigurante un paesaggio urbano abitato da alcune unità mobili sospese in cielo e dalla serie di fotografie in bianco e nero “Hoy” sulle similitudini tra natura e antropizzazione.
Lo spazio architettura sarà organizzato come un vero e proprio laboratorio in cui il visitatore potrà incontrare ogni settimana “menù” di video e pubblicazioni differenti che lo aiutino a costruire una personale geografia delle esperienze in corso d’opera tra realtà e visione sugli scenari internazionali contemporanei.
Lo spazio economia della cultura presenterà una panoramica di materiali e di esperienze che possono essere considerati espressioni di un nuovo realismo visionario nell’approccio allo sviluppo locale fondato sulla cultura, tra cui alcuni festival che si propongono come esempi di iniziative fondate sul coinvolgimento integrale della comunità locale in eventi culturali di portata internazionale.
Sono previsti lungo l’arco della mostra tre workshop con autori e personaggi che lavorano sui confini tra architettura, geografia, arte, suono per verificare direttamente la complessità di un tema che sta cambiando il nostro modo di progettare e guardare alla realtà.
Gli artisti e i loro progetti per lo Spazio Gerra
L’artista slovena Marjetica Potrč è intensamente impegnata a esplorare le condizioni di vita e l’espansione urbana contemporanea, oltre alla tensione tra sviluppo urbano e crisi sociale, come l’incremento della povertà e la crisi ecologica, che sono un riflesso dei conflitti esistenti nel nostro tempo globalizzato.
Per lo Spazio Gerra la Potrč presenterà per la prima volta in Italia il progetto “Florestania”, nato da un suo soggiorno di due mesi nel territorio di Acre in Amazzonia nel 2006, durante il quale l’artista ha conosciuto e studiato il modello alternativo di sostenibilità realizzato dalla comunità locale della regione Acre. Un modello innovativo perché coniuga un uso sostenibile delle risorse naturali dell’Amazzonia secondo la sapienza locale con le nuove tecnologie più sofisticate di comunicazione, di sostenibilità energetica e di autonomia culturale e economica; un modello che si avvale tanto del sapere locale che del sapere globale, non demonizzando la globalizzazione ma mettendone a frutto le potenzialità in luoghi lontani dalle grande città.
Un modello d’identità locale e globale che Potrč mette in relazione alle strategie messe in atto nei Balcani negli anni Novanta dalle comunità locali per fronteggiare il crollo del sistema politico-economico-culturale centralista. E che ricorda molto l’Unione Europea nella deregulation e nelle continue trasformazioni territoriali, culturali, politiche, in cui l’identità europea globale va ricercata nell’equilibrio tra le molte identità locali.
L’artista argentino Tomas Saraceno riprende il filo di una lunga tradizione di architettura e urbanistica radicale e visionaria, soprattutto attenta ai principi di sostenibilità, flessibilità, indeterminatezza, nomadismo, leggerezza, smaterializzazione. Il suo lavora si posiziona a metà tra immaginazione e realtà, favola e scienza, responsabilità e irresponsabilità. Le sue opere sono oggetti/veicoli/installazioni, spesso da fruire attivamente, che riflettono sulla condizione abitativa umana.
Saraceno presenterà nello Spazio Gerra un progetto installativo con una scultura aerostatica inedita (prodotta dal Gerra) e una selezione del suo lavoro recente, composto da scultura aerostatica di palloni trasparenti, da un wall-drawing raffigurante un paesaggio urbano abitato da alcune di queste unità mobili sospese in cielo - che rappresentano micromondi parallelli che espandono gli spazi della città - e dalla serie di fotografie in bianco e nero “Hoy” sulle similitudini tra natura e antropizzazione.
Tomas Saraceno nasce a San Miguel de Tucumàn in Argentina nel 1973. La sua formazione è divisa fra Rotterdam, Francoforte, Venezia e Buenos Aires. Il suo lavoro aspira a colmare il divario fra scienza ed arte: la sua conoscenza dei principi di fisica, chimica ed architettura ritorna nei suoi lavori attraverso l’utilizzo di tecnologie nuove per realizzare città sospese nell’aria, unità organiche di un vivere ecosostenibile. Sue installazioni permanenti sono presenti in Giappone al Towada Arts Center ed in Germania all’EPO di Monaco. Numerose le personali a lui dedicate fra Stati Uniti ed Europa, fra le quali l’esposizione del 2006 alla Barbican Art Centre di Londra, alla Pinksummer Gallery di Genova nel 2007, e alla Tanya Bonakdar Gallery di New York nel 2008.
L’artista ed architetto slovena Marjetica Potrč nasce a Lubiana nel 1953. Il suo lavoro interdisciplinare include progetti site-specific, dipinti e ricerca nei campi del design e dell’architettura. Il suo lavoro documenta ed interpreta l’architettura contemporanea attenta all’utilizzo di energie pulite. I suoi lavori sono esposti in numerose gallerie di Stati Uniti e d’Europa. Ha esposto alla Biennale di San Paolo in Brasile nel 1996 e nel 2006, alla manifestazione Skulptur. Projekte in Münster in Germania nel 1997 e alla Biennale di Venezia nel 2003. Nel 2005 espone in FarSites presso il San Diego Museum of Art. Il Guggenheim di New York le ha dedicato una personale nel 2001, così come la Max Protetch Gallery di New York nel 2002, 2005 e 2008, la Nordenhake Gallery di Berlino, 2003 e 2007, e la Barbican Art Gallery di Londra nel 2007.
Numerosi i premi e riconoscimenti dal Pollock-Krasner Foundation (1993 e 1999); vince lo Hugo Boss Prize 2000, organizzato dal Guggenheim Museum; e il Caracas Urban Think Tank, Venezuela (2002); riceve inoltre riconoscimenti dal Vera List Center for Arts and Politics Fellowship presso The New School in New York (2007).
Info: tel 0522 455716 / 456635 Roberta Conforti email roberta.conforti@municipio.re.it
Ufficio stampa Comune di Reggio Emilia - Assessorato alla Cultura
Patrizia Paterlini tel. 0522 456532, fax 0522 433266 patrizia.paterlini@municipio.re.it
Inaugurazione venerdì 10 ottobre ore 19
Sabato 11 ottobre ore 17 incontro con Marjetica Potrč
SPAZIO GERRA
Fotografia e immagine contemporanea
Piazza XXV aprile, 2 - Reggio Emilia
da martedì a venerdì ore 18-23, sabato e domenica ore 10-23 ( lunedì chiuso)