Sven Johne / Mark Raidpere. I due artisti sono accomunati da una metodologia di indagine volta a indagare geografie e ambienti sociali caduti in oblio, tratti per lo piu' dal presente e dal recente passato dell'Europa dell'Est. Tale prospettiva si declina in approcci molto diversi, sospesi tra volonta' descrittiva e deriva fantastica, in cui si manifesta un'intensa ed innovativa capacita' di analizzare i fatti storici e la loro risonanza nel tempo contemporaneo. A cura di Luigi Fassi.
A cura di Luigi Fassi
La mostra presenta le più recenti ed inedite produzioni di Sven Johne
(Bergen-Island Rügen, 1976, vive e lavora a Lipsia, Germania) e di Mark
Raidpere (Tallinn, 1975, vive e lavora a Tallinn, Estonia), entrambi alla
loro prima mostra personale italiana.
I due artisti sono accomunati da una metodologia di indagine volta a
indagare geografie e ambienti sociali caduti in oblio, tratti per lo più dal
presente e dal recente passato dell’Europa dell’Est. Tale prospettiva si
declina nei due artisti in approcci molto diversi, sospesi tra volontà
descrittiva e deriva fantastica, in cui si manifesta un’intensa ed
innovativa capacità di analizzare i fatti storici e la loro risonanza nel
tempo contemporaneo.
Sven Johne opera con una modalità sospesa a metà tra ricerca antropologica e
narrazione di luoghi. La strategia interpretativa dell’artista tedesco si è
in particolar modo concentrata a indagare storie dimenticate della Germania
Orientale, mediante un approccio che coniuga in modo indissolubile tra loro
realismo e finzione, cronaca e immaginario. I lavori in mostra testimoniano
tale capacità narrativa focalizzando in particolar modo un tema classico
all’interno della letteratura occidentale, quello del mare e dell’oceano,
interpretati come canoni simbolici di smarrimento, di timore e di
meraviglia.
In Vinta (2004) l’artista racconta per mezzo di testi e scatti fotografici,
i misteri dell’isola di Vinta nel Mar Baltico tedesco, divenuta sede tra il
1922 e il 1992 di una molteplicità di esperimenti, ricerche e operazioni
artistiche ad opera di diverse persone tutte rivelatesi fallimentari e
segnate da un comune destino di tragico e fatale insuccesso.
Ship Cancellation (2004) è frutto di una ricerca accurata che racconta le
vicende dimenticate da navi da trasporto affondate negli oceani di tutti i
continenti dal XIX e del XXI secolo. Johne accompagna i testi con la
riproduzione fotografica del preciso tratto oceanico nel quale ciascuna nave
è affondata, dando indicazione delle misure di latitudine e longitudine dove
hanno avuto luogo le sparizioni delle navi.
Wachwechsel (2004) riporta le immagini fotografiche di navi cargo e moderni
vascelli da trasporto colpiti dal crimine della pirateria organizzata, che
agisce nottetempo, annientando il controllo degli equipaggi per
impossessarsi del controllo delle imbarcazioni.
Seefarers discoveries of our time (2008), nuova produzione realizzata
dall’artista per la Fondazione Morra Greco, è la mappatura di diverse
cartine nautiche tracciate da giovani marinai professionisti per
l’orientamento in mare. L’artista le ha riunite in una composizione dove non
compare mai la terra, ma solo una successione ininterrotta di diversi spazi
marittimi. L’opera diventa così la cartografia di un territorio ignoto,
sospeso tra realtà e irrealtà, dove le indicazioni tipologiche di mari e
oceani creano una suggestione fluttuante tra meraviglia e timore, sublime e
catastrofico.
Mark Raidpere è uno scrutatore del destino di figure solitarie, osservate in
Estonia e nei paesi baltici, poste ai margini della società e
dell’attenzione collettiva. I suoi lavori riescono a coniugare un lucido
aspetto analitico assieme ad un intensa partecipazione emotiva con i
soggetti rappresentati, dando forma a una sorprendente capacità di ritrarre,
osservando le dinamiche del desiderio, della solitudine e della violenza.
Majestoso Mystico (2007) è un dittico in cui due musicisti, russi e svedesi,
suonano su richiesta dell’artista la colonna sonora del “Silenzio degli
Innocenti” di Howard Shore per le strade di Stoccolma. L’artista ha montato
le immagini di questa performance con quelle dei violenti scontri che hanno
colpito nel 2007 il centro di Tallinn, la capitale dell’Estonia, in seguito
alla decisione del governo del Paese di rimuovere un monumento dedicato ai
soldati dell’Armata Rossa sovietica. Tale gesto di cancellazione simbolica
ha scatenato la violenza dei cittadini estoni di origine russa che nel
rivendicare le tracce della propria memoria storica hanno devastato il
centro della capitale in segno di protesta. La casuale coincidenza tra la
sua permanenza a Stoccolma e i giorni degli scontri a Tallinn, ha condotto
Raidpere alla volontà di accostare le due scene, il proprio girato in Svezia
e le immagini recuperate dagli eventi in Estonia. In Majestoso Mystico la
serenità pacificata delle strade di Stoccolma, attraversate dal presagio
sinistro della musica di Howard Shore si accosta alle tragiche immagini
degli scontri di Tallinn, segnalando tutta l’angoscia e l’impotenza
dell’artista per l’esplosione di violenza etnica nella sua città, una delle
nuove capitali dell’Unione Europea dopo il suo l’ingresso nel 2004.
Andrej (2006) mostra la performance di un giovane ballerino in un gay club
lettone, osservato da Raidpere nella meraviglia della propria sensualità
quasi naive e inconsapevole, tutta protesa verso un futuro di desiderio,
successo e ricchezza. Ritratto personale ma anche di un epocale cambiamento
sociale e culturale, Andrej cattura lo spettatore con la forza di un
documento crudo e diretto, in cui la strategia dell’artista palesa tutta
l’ambivalenza del proprio sguardo, fatto di empatia e lucidità analitica,
coinvolgimento e distacco.
L’ossessione dell’artista per la realizzazione di ritratti di persone a lui
care si manifesta in due lavori distinti, Father (2001), il lavoro video
d’esordio di Raidpere, e Dedication (2008), l’ultimo realizzato. Nel primo
compare la figura del padre dell’artista, presentato nella malinconia del
suo piccolo appartamento, tra ricordi, voci, gesti silenziosi e una generale
atmosfera di disagio e cupa solitudine, accentuata dai toni sepolcrali della
colonna sonora. Dedication celebra invece la prossimità dei due genitori
dell’artista, fatti posare da Raidpere nell’intimità di un muto primo piano,
accompagnato dalle note di una musica del compositore estone Erkki-Sven
Tüür.
Opening 10 ottobre 2008 ore 19
Fondazione Morra Greco
Largo Avellino, 17 - Napoli
La mostra è visitabile su appuntamento