Diverse sedi
Genova

Festival della Scienza di Genova
dal 22/10/2008 al 3/11/2008
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Associazione festival della scienza




 
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22/10/2008

Festival della Scienza di Genova

Diverse sedi, Genova

Una vetrina unica per la scienza internazionale, con decine di eventi, conferenze, mostre, laboratori rivolti al grande pubblico e agli addetti ai lavori. Il programma prevede ospiti di eccellenza e oltre 300 iniziative, suddivise in una struttura sviluppata in 6 percorsi tematici, ognuno dedicato a un particolare aspetto della diversita': tecnologia, mente, linguaggi, vita, materia, idee.


comunicato stampa

Da giovedì 23 ottobre a martedì 4 novembre, per il sesto anno consecutivo, il Festival della Scienza trasforma Genova e la Liguria in una vetrina unica per la scienza internazionale, con decine di eventi, conferenze, mostre, laboratori rivolti al grande pubblico e agli addetti ai lavori. Ideato e organizzato dall’Associazione Festival della Scienza, in collaborazione con il Comune di Genova e con i partner fondatori Telecom Italia e Compagnia di San Paolo, il Festival punta a ripetere e superare il successo dell’edizione 2007, con più di 250 mila visite alla manifestazione e oltre 280 testate che ne parlarono su carta stampata, Internet, radio, tv.

Le strade, le piazze, i palazzi storici e i musei cittadini sono animati quest’anno da un viaggio di scoperta e conoscenza che ha come filo conduttore il tema della Diversità: spazio d’incontro tra i molteplici ambiti del sapere, risorsa da sfruttare per nuove contaminazioni tra discipline, motore della passione per la scienza; ma soprattutto, “fulcro della storia umana”, come recita il titolo della Lectio Magistralis d’apertura del genetista Luigi Luca Cavalli Sforza seguita a ruota da quella di David Gross, premio Nobel 2004 per la Fisica.

Il programma prevede un nutrito numero di ospiti di eccellenza e oltre 300 eventi, suddivisi in una struttura sviluppata in sei percorsi tematici, ognuno dedicato a un particolare aspetto della diversità: la diversità della tecnologia, la diversità della mente, la diversità dei linguaggi, la diversità della vita, la diversità della materia, la diversità delle idee.

Diversi sono anche i modi che il Festival mette a disposizione dei visitatori per entrare in contatto con lo sfaccettato universo della scienza. Il lato più autorevole è rappresentato dagli interventi e dalle lezioni di ricercatori, filosofi, scienziati e intellettuali: all’insegna della diversità quest’anno il 50% delle Lectio Magistralis saranno tenute da autorevoli esponenti dell’universo femminile, tra le quali l’oncologa Devra Davis, la vincitrice del premio Inventore Europeo 2007 Catia Bastioli, l’astrofisica Giovanna Tinetti, la giornalista scientifica Gabrielle Walker, accanto allo psicologo e filosofo Nicholas Humphrey, il biologo Lewis Wolpert, il neurobiologo Jean-Didier Vincent, il filosofo teorico Mark Buchanan.

Molti di essi raccontano le loro esperienze professionali e personali nel consueto incontro con i ragazzi delle scuole genovesi, evento in collaborazione con la Compagnia di San Paolo.
I risvolti meno prevedibili e più “ibridi” trovano spazio negli spettacoli multimediali, e nelle performance: le rappresentazioni teatrali (come il Matteo Ricci di Ruggero Cara), gli adattamenti letterari (il Candido da Voltaire), gli insoliti incontri matematico-spettacolari (il Viaggio a Flatlandia di David Riondino, Piergiorgio Odifreddi e Furio Di Castri), le divagazioni tra il filosofico e il tecnologico (la Second Life vissuta da Maurizio Ferraris e Gianluca Nicoletti), le opere musicali (la suite da camera scritta ad hoc dal compositore Michael Nyman).

Ai visitatori viene però permesso anche di “toccare con mano” la scienza e scoprirne meccanismi naturali e applicazioni tecnologiche, attraverso ricchi e articolati percorsi interattivi (l’esplorazione del mondo delle onde proposta da Spazio Telecom Italia), eventi speciali (la capsula spaziale Soyuz, in arrivo dalla Russia), mostre (dal viaggio alla scoperta dell’omosessualità animale di Against Nature? a quello sulla ricerca e l’innovazione tecnologica di Oltre i sensi), laboratori didattici per ragazzi (proposti, tra gli altri, da Polizia Municipale, Polizia Scientifica e Vigili del Fuoco).

Il Festival della Scienza 2008 si conferma evento dal profilo sempre più internazionale, eppure profondamente radicato nel territorio. Genova ne è l’epicentro, ma l’intera regione è coinvolta dalle sue iniziative, con laboratori ed eventi disseminati nei comuni di Levante e di Ponente. Varcando i confini nazionali, una fitta serie di collaborazioni interessa la città di Marsiglia (che sarà Capitale Europea della Cultura nel 2013), l’Europa (la prima edizione del Wonders/EUSCEA Science Festival) e soprattutto la Cina, paese ospite dell’edizione 2008 con un padiglione dedicato ai suoi segreti e alle sue tradizioni mediche e gastronomiche.

Un occhio di riguardo va anche all’ambiente e alla salute del nostro pianeta: il Festival è a emissioni zero. Verranno abbattute le emissioni di CO2 prodotte dalla manifestazione grazie ad alcuni interventi di forestazione che, sfruttando il processo di fotosintesi, assorbiranno i gas serra compensando o “neutralizzando” le emissioni non evitabili, pari a circa 1685 tonnellate di CO2. Un importante progetto ambientale reso possibile grazie a Enel e realizzato in collaborazione con Azzero Co2 .
Inoltre, anche in questa edizione, National Geographic Channel presenta in anteprima assoluta due documentari: Riparazioni Impossibili: Operazione Transatlantico e Pesci Giganti dell’Amazzonia, che raccontano la realtà che ci circonda. Un modo originale per sensibilizzare le persone a prendersi cura delle sorti del pianeta.

Le diversità della tecnologia

La tecnologia è un mezzo insostituibile per esplorare e decodificare la realtà che ci circonda, ma anche per modificarla, migliorando la qualità della vita e ampliando i confini del sapere umano. È la tecnologia che ci ha portato nello spazio e che ci permette di comunicare a grandi distanze; ed è la stessa che migliora tanti aspetti della nostra vita quotidiana. A queste diversità della tecnologia il Festival dedica una sezione ricca di percorsi interattivi e approfondimenti scientifici.
Uno dei settori ad alta tecnologia più recenti, eppure oggi talmente comune da essere praticamente dato per scontato, è quello della telefonia mobile. Nello Spazio Telecom Italia quest’anno sarà possibile esplorare il mondo delle onde, fenomeno naturale che è parte integrante dell'ambiente in cui viviamo. L'uomo ha imparato a conoscerle e utilizzarle in una varietà enorme di campi: da quello medico a quello geologico, dal settore automobilistico alle telecomunicazioni. Attraverso interazioni e dimostrazioni pratiche provenienti anche dai Telecom Italia Lab di Torino, il pubblico seguirà un percorso di conoscenza e sperimentazione che indagherà gli aspetti naturali, scientifici e tecnologici delle onde, fino ad arrivare alle reti di nuova generazione, frontiera ormai vicina della comunicazione. E poi l’approdo a Genova della capsula spaziale Soyuz, esposta a Palazzo Ducale, in occasione del ventesimo anniversario dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Avvicinarsi alla navicella – la stessa utilizzata nel 2002 dal cosmonauta Roberto Vittori - e gettare uno sguardo al suo interno riporta i visitatori alla mitica corsa alla conquista dello spazio, che per lunghi decenni ha visto contrapposti i giganti sovietico e americano, con la Soyuz come simbolo più prestigioso dei risultati raggiunti dagli scienziati d’oltrecortina.

Un altro sistema di comunicazione figlio del progresso tecnologico, Internet, è al centro della conferenza spettacolo Altre vite: avatar e fidanzate automatiche. Due guide d’eccezione, il filosofo Maurizio Ferraris e il giornalista Gianluca Nicoletti, prendono per mano il pubblico e lo conducono negli scenari virtuali di Second Life, la dimensione alternativa di Internet, tra sogni tecnologici e rappresentazioni dell’immagine umana. Un itinerario reso possibile proprio dalla tecnologia, grazie a un apparato formato da un maxischermo e due postazioni.

Sono ben poco virtuali invece gli incidenti stradali che ogni giorno si ripetono sulle strade d’Italia e di tutto il mondo, richiedendo l’intervento rapido e puntuale della macchina dei soccorsi. Al tema è dedicato Incidentalmente…, un ciclo di eventi a cura della Polizia Municipale in cui vengono esposte le tecniche con cui si cerca di ridurre il numero di incidenti (etilometro, autovelox…) e le procedure seguite per il rilevamento delle informazioni nei sinistri. A questo scopo ogni giorno viene riprodotta la rappresentazione di un incidente stradale, in un crescendo che porterà fino alla simulazione del 4 novembre, con l’intervento dei mezzi dei Vigili del Fuoco e di un elicottero di supporto per il trasporto dei feriti.

Se la tecnologia può aiutare a ridurre gli incidenti stradali e salvare una vita, perché non sperare che possa anche darci una mano a salvare il pianeta? A Catia Bastioli, spetta il compito di spiegare come l’innovazione tecnologica sia una delle chiavi per districarsi tra i quattro grandi temi dello sviluppo globale: la scarsità delle risorse energetiche, i mutamenti climatici, la crisi del settore agricolo e la competizione mondiale con i grandi Paesi asiatici. Tra interrogativi di natura etica, esigenze ambientali e sfide tecnologiche, si ragiona sulla più grande scommessa per il nostro futuro.

Le diversità della mente

I misteri e i segreti della mente. Se c’è un campo d’indagine dell’essere umano che resta ancora in gran parte sconosciuto, questo è il cervello. È l’elemento più complesso del nostro organismo, nonché il direttore d’orchestra a cui fanno riferimento le azioni, il linguaggio, i comportamenti, spesso anche le emozioni. Un vero e proprio labirinto nel quale si intrecciano potenzialità infinite e vincoli fisici e a cui il Festival dedica un fitto programma di tavole rotonde e conferenze di autorevoli esperti internazionali.

In molti casi vengono proposte idee innovative, in grado di rimettere in discussione ipotesi e teorie consolidate, o di gettare raggi di luce su aspetti fino a poco tempo fa oscuri e inesplorati. Lo psichiatra, poeta e giornalista Norman Doidge, per esempio, dedica il suo intervento ai segreti della neuroplasticità, la proprietà del cervello di essere malleabile e perfettamente in grado di cambiare se stesso, contrariamente alle vecchie convinzioni sulla sua immutabilità. Alla neurobiologa Catherine Vidal spetta invece l’arduo compito di smontare un cliché fin troppo amato dai media, quello che attribuisce alla mente umana differenze di origine biologica in base al sesso della persona. Un’altra falsa convinzione – la dipendenza della depressione femminile da fattori biologici, soprattutto di natura ormonale – è oggetto della lezione della psicologa Elvira Reale, con un invito pressante a una maggiore prevenzione.

Se la lectio del neurobiologo Jean-Didier Vincent si presenta come un viaggio straordinario al centro del cervello, direttamente ispirato dal suo ultimo libro, quella del neuroscienziato Douglas Fields si concentra sulle quasi sconosciute cellule gliali, ultima frontiera della ricerca medica e scientifica, molto meno famose (eppure ben più numerose) delle cellule neuronali. All’ippocampo e al suo rapporto con la memoria è invece dedicata la conferenza del giornalista e saggista David Dobbs, che prende spunto da una esperienza personale di perdita di memoria spaziale.

Sempre un’esperienza vissuta in prima persona è all’origine di Prevedibilmente irrazionale, l’ultimo libro dell’economista Dan Ariely, che presta il titolo anche alla sua conferenza. Vittima di un attentato terroristico in Israele e delle cure errate praticate dalle infermiere, Ariely ha iniziato a indagare sul fenomeno dei comportamenti umani irrazionali, raccogliendone una vasta collezione e scoprendo che anche le azioni più insensate spesso sono dettate da una loro logica. Ma non è solo l’esplorazione dei tratti strutturali e funzionali del cervello a definire le diversità della mente.
Il Festival si offre anche come teatro di una riflessione profonda sulla natura della coscienza, condotta in una Lectio Magistralis dallo psicologo e filosofo Nicholas Humphrey. Se anche gli animali possiedono una capacità di percezione dei fenomeni, che cosa ci distingue da loro? Forse il fatto che noi esseri umani siamo stati gli unici a costruire - attraverso la coscienza - il concetto di anima.
Un laboratorio e due mostre integrano il percorso tematico, soffermandosi sulla percezione dei fenomeni e sui diversi modi in cui la mente umana opera in determinate condizioni fisiche, psicologiche o ambientali. Il laboratorio L’altro sguardo offre al pubblico la possibilità concreta di “vedere” e “sentire” il mondo dal punto di vista della persona soggetta ad autismo, sperimentando il caos sensoriale a cui questa è sottoposta e comprendendo l’importanza dello sguardo come principale canale di comunicazione.

Le mostre Il Museo dello scettico e Paurosamente Scientifico indagano con occhio scientifico sui lati più misteriosi, oscuri e terrorizzanti della vita. Nella prima vengono analizzati e smascherati alcuni dei più celebrati e discussi fenomeni paranormali della storia recente dell’uomo; nella seconda si spinge il visitatore a intraprendere un coraggioso viaggio attraverso tutto ciò che lo spaventa (i ragni, il sangue, il vuoto, persino la bolletta del gas), svelando i meccanismi fisiologici delle paure e, magari, aiutandolo anche a sconfiggerle.

Le diversità del linguaggio

C’era una volta un mondo in cui le diverse forme d’espressione erano separate da steccati invalicabili e in cui la scienza si trovava spesso isolata nel suo percorso di analisi, osservazione e sperimentazione della realtà. Un mondo che oggi va via via scomparendo, progressivamente cancellato dallo sviluppo della multidisciplinarietà, dall’integrazione e sinergia tra forme d’espressione, dal dialogo sempre più stretto e serrato tra linguaggi diversi. A questa mutazione di scenario è dedicata la sezione più crossover del Festival, uno spazio in cui le discipline scientifiche tradizionali vengono reinterpretate secondo un approccio interattivo e divertente, e dove sono la musica, la fotografia, la narrativa a farsi carico della percezione della realtà e della divulgazione della conoscenza.

A raccontare l’energia, ad esempio, non è una conferenza o un dibattito accademico, ma un grande evento multimediale costruito insieme a ERG in occasione dei 70 anni di attività del Gruppo. Il progetto si sviluppa attraverso il concerto in anteprima mondiale Something connected with energy che Michael Nyman, uno dei più celebri compositori contemporanei, ha scritto espressamente per l'occasione, e la mostra LumineScienza, una riflessione sull’evoluzione dell’energia per sottolinearne la bellezza naturale, ma anche l’importanza del suo corretto utilizzo e dei diversi modi di preservarla. L’installazione multimediale ideata da N03! coinvolgerà il pubblico attraverso uno sciame luminoso che accenderà la consapevolezza su come abitiamo e adoperiamo il nostro mondo.
Oltre alla musica, è l’arte in generale a rivelare le sue relazioni pericolose con la scienza. I due casi letterari Scarlett Thomas (Che fine ha fatto Mr Y?) e Paolo Giordano (Premio Strega 2008 con La solitudine dei numeri primi) dialogano sui rapporti tra scrittura ed esperienza scientifica, mettendo a confronto due storie personali speculari: da un lato l’autrice che scrive di fisica senza conoscerla da professionista, dall’altro il fisico che scrive un romanzo apparentemente svincolato dall’osservazione scientifica della natura. Le brillanti intuizioni del giornalista Jonah Lehrer svelano invece l’influenza che spesso i grandi artisti hanno esercitato sul mondo della scienza. A cominciare da Marcel Proust, presentato non solo come un gigante della letteratura ma anche come uno dei padri delle neuroscienze, e proseguendo con Walt Whitman, Igor Stravinskij, Paul Cézanne.

Se i linguaggi artistici si avvicinano alla scienza, anche la scienza può divertirsi a giocare con le diversità dei linguaggi, presentandosi in una forma decisamente inattesa. Un po’ come quella dei science center, gli innovativi musei che a partire dalla fine degli anni ’60 iniziarono a svolgere il proprio compito di divulgazione scientifica passando attraverso il divertimento e l’interazione dei visitatori. Seguendo il principio, come spiega Wendy Pollock della Association of Science Technology Centers nella sua lezione, che le cose che impariamo più facilmente sono quelle che ci coinvolgono e ci appassionano.

Partendo proprio da questo approccio, il Festival dedica ampio spazio alla materia che a scuola ci faceva più paura: la matematica. È però una matematica ben diversa quella che i visitatori trovano nei laboratori di MateFitness, una “palestra” nella quale allenare la mente con geometria, logica, pensiero laterale e maratone di enigmistica. Nella mostra Uguali? Diversi! si vuole sfatare uno dei più diffusi pregiudizi legati alla matematica: la scienza esatta per definizione in realtà dà spazio a esperienze di grande libertà e creatività. E nello spettacolo Viaggio a Flatlandia, ispirato al romanzo di Edwin Abbott del 1881, lo scrittore David Riondino, il matematico Piergiorgio Odifreddi e il jazzista Furio Di Castri accompagnano il pubblico in una terra sconosciuta dove i numeri si intrecciano magicamente con la musica e con la satira sulla società e sull’uomo.

È invece il linguaggio del gioco ad avvicinare l’astronomia ai più piccoli, in un viaggio che aggiunge alla meraviglia della scoperta dello spazio l’attualità di un approccio multiculturale. Tutto merito di I cieli del mondo 2, percorso interattivo che ritorna dopo lo straordinario successo del 2007, sollevando il velo sui miti e le leggende del cielo che abitano l’immaginario dei diversi popoli della Terra, in particolare quelli di India e Africa. L’avventura celeste, a cura dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri e dell’Associazione Culturale Googol nell’ambito del progetto internazionale Universe Awareness, e con il sostegno di Focus Junior e Pico, si sviluppa in una cornice di eventi speciali e attività interattive che guidano i bambini alla realizzazione di semplici strumenti per l’osservazione delle stelle (telescopio galileiano, meridiana da polso, spettroscopio).

Ma non c’è bisogno di essere esperti per accompagnare i bambini nelle loro scoperte. Basta uno sguardo alla credenza della cucina o al baule dei giochi, per vedere il mondo sotto un aspetto nuovo, come spiega la scrittrice Delphine Grinberg che propone a piccoli e adulti di realizzare insieme delle esperienze tanto semplici quanto stupefacenti, come mettere un fazzoletto nell’acqua senza bagnarlo, o costruire una piramide gigante fatta solo di cannucce.

Sempre il linguaggio e la natura del gioco – anzi, di un gioco in particolare: gli scacchi – è il protagonista dei due dialoghi internazionali Vivere da Re e Giocando con i Re. Si parla di giocatori-artificiali e metabolismo cerebrale, di stili di gioco e di formazione per bambini e ragazzi, con un ricco parterre di ospiti, tra cui due Grandi Maestri riconosciuti dalla World Chess Federation: Lexy Ortega e Igor Efimov.

Le diversità della vita

La diversità è il fulcro della storia umana. È questo il titolo della Lectio Magistralis con la quale il genetista Luigi Luca Cavalli Sforza inaugura il Festival della Scienza. Non è un caso se un’edizione dedicata alla parola chiave diversità viene aperta dallo scienziato italiano che più di ogni altro ha contribuito a ricostruire la storia della diversità umana con gli strumenti della genetica. E non è neanche un caso se la lectio di Cavalli Sforza rientra nella sezione del Festival dedicata alle diversità della vita: un percorso tematico dallo sguardo curioso e onnivoro, a volte anticonvenzionale ma sempre autorevole, che spazia dall’estremamente lontano (gli esopianeti) all’incredibilmente piccolo (i microrganismi), dalle più sorprendenti abitudini di vita degli animali a quelle degli esseri umani, oggi più che mai minacciate da insidie interne (malattie del corpo) ed esterne (rivoluzioni climatiche e ambientali).

Cronologicamente parlando, si parte da qualche miliardo di anni fa. Da quando cioè i primi microrganismi fecero la loro comparsa sulla Terra. Furono le prime forme di vita e ancora oggi costituiscono la maggior parte della biodiversità del nostro pianeta.
A loro è dedicata la lezione del microbiologo Kenneth Timmis, il cui sottotitolo (Un grande tesoro inesplorato) ricorda come la larga maggioranza dei microrganismi debba ancora essere scoperta e studiata. Saltando avanti di un po’ di secoli, arriviamo agli albori della storia dell’uomo e alla rapida evoluzione dei nostri più antichi antenati, che si spostarono dal Corno d’Africa per muovere alla conquista di tutte le altre terre abitabili del pianeta. Fu la madre di tutte le migrazioni umane, e oggi è possibile ricostruirla attraverso lo studio del Dna, in un percorso di ricerca protagonista della lectio magistralis del genetista Luciano Terrenato.

Diversità come fulcro della storia umana, dunque. Ma diversità anche come potenziale insidia per la nostra specie: per esempio, quando contribuisce a rafforzare un virus letale per l’uomo come quello dell’influenza aviaria. Le sue tracce vengono seguite e illustrate dalla virologa Ilaria Capua nella prima di una serie di conferenze dedicate ad alcune tra le maggiori minacce per la vita dell’uomo e per le sorti del pianeta. L’oncologa Devra Davis racconta la storia segreta della guerra contro il cancro, la giornalista Gabrielle Walker si sofferma sulle strategie e i comportamenti da seguire per combattere il riscaldamento globale. Lo scienziato Nigel Tapper spiega invece come i cambiamenti climatici si stiano annodando in modo critico con la progressiva urbanizzazione e l’invecchiamento della popolazione. Si allontana invece dalla Terra in crisi la conferenza dell’astrofisica Giovanna Tinetti, dedicata agli sviluppi della ricerca sugli esopianeti, i pianeti al di fuori del Sistema Solare. Si può ipotizzare l’esistenza di forme di vita simili a quelle terrestri? E magari si può anche individuare una casa futura per l’uomo, nel caso la nostra diventasse davvero inabitabile?

Una serie di laboratori e mostre completano il percorso sulle diversità della vita. Tra gli altri, spiccano due progetti che esplorano il quotidiano dei disabili, attraverso l’ausilio dell’esperienza diretta. Come vengono svolte alcune azioni in condizioni di diverse abilità? Quali strategie alternative e quali risorse nascoste bisogna mettere in campo per raggiungere risultati che di solito si ritengono facili e scontati? I visitatori possono scoprirlo in prima persona nel laboratorio Abilità nella disabilità, a cura dell’Istituto e della Cooperativa David Chiossone, e nel percorso teatrale Un passo dopo l’altro, in cui si stimola la diversificazione della percezione sensoriale in assenza della facoltà di vista. Al laboratorio Abilità nella disabilità è collegata anche una tavola rotonda sui temi della diversabilità e dell’accessibilità.

Infine, spazio alle diversità degli animali, protagoniste di un divertente laboratorio e di una sorprendente mostra. Il libro delle diversità si rivolge ai bambini e attraverso i due personaggi di Bebo il Verme e Bice la Pulce cerca di portarli a ragionare su tematiche scientifiche. L’esposizione Against Nature?, curata dal Museo di Storia Naturale di Oslo e presentata per la prima volta in Italia, propone invece una raccolta di immagini e testi su alcune delle oltre 1500 specie animali in cui sono stati scientificamente osservati comportamenti omosessuali: dai minuscoli insetti ai giganteschi capodogli.

Le diversità della materia

Una caratteristica che non è mai mancata al Festival della Scienza, fin dall’esordio, è l’approccio “hands on”, con cui si stimola il coinvolgimento attivo del pubblico. Un modo tutto speciale di dare ai visitatori la possibilità di osservare ed elaborare la realtà esattamente nello stesso modo in cui i ricercatori lo fanno quotidianamente nei laboratori. Proprio questo approccio è alla base della sezione sulle diversità della materia, che – al fianco delle autorevoli lezioni di studiosi di livello internazionale - offre una serie di eventi, laboratori e mostre a cui il visitatore è chiamato a sperimentare di persona.

L’elenco è molto ricco, a partire da Oltre i sensi, evoluzione dello storico appuntamento con le Meraviglie della Scienza, realizzata da Università di Genova e CNR, in partnership con Telecom Italia. Tre differenti aree (“Apparenza e realtà”, “Espandere i sensi”, “Dalla ricerca all’innovazione”) aiutano il visitatore ad adottare il punto di vista del ricercatore, ad andare oltre a ciò che suggeriscono i sensi, a comprendere i passaggi che dall’intuizione e attraverso la ricerca portano alla nascita di prodotti tecnologici innovativi.

Prodotti e tecniche all’avanguardia, come quelle che aiutano la Polizia Scientifica a risolvere casi anche intricatissimi, per i quali sono necessarie competenze in svariati campi, dall’ingegneria all’informatica, dalla chimica alla fisica. Ai superpoliziotti del ventunesimo secolo e alle loro sempre più sofisticate tecniche investigative è dedicato il laboratorio Indagini scientifiche in corso… Non oltrepassare!

Un’attrattiva di grande suggestione è poi Il treno volante, un maglev, cioè un prototipo di vagone a levitazione magnetica, che offre al visitatore l’esperienza indimenticabile di staccarsi da terra e rimanere tranquillamente sospeso nell’aria. Il prototipo del treno presente al Festival grazie a ASG Superconductors è del tutto simile ai convogli tradizionali, ma si muove sospeso sulle rotaie, senza mai toccarle. Il maglev e i modelli in scala che lo affiancano nell’exhibit, illustrano le potenzialità e le possibili applicazioni di una delle risposte più promettenti all’attuale crisi energetica: la superconduttività. All’esibizione del treno volante è collegata la mostra Nel segno dell’angelo del fotografo Alberto Terrile, un confronto, dai tratti emozionanti e poetici, tra l’energia magnetica e quella cinetica, che producono due differenti ma egualmente spettacolari forme di levitazione. Le immagini ritraggono uomini e donne sospesi in volo proprio come fossero angeli e riescono a creare un’affascinante atmosfera non solo per il loro carattere misterioso, ma anche per la cura tecnica con cui sono state realizzate.

Riflettori invece puntati sui Vigili del Fuoco, e sul loro nemico numero uno, nel laboratorio (Non) Giocare col fuoco! Un viaggio multidimensionale che comprende momenti didattici, alla scoperta della chimica e della fisica del fuoco, e altri più ludici, nei quali i visitatori – dopo aver indossato casco e giacca antifiamma - possono addirittura sperimentare in prima persona l’emozione di spegnere un incendio. Inoltre, c’è anche la possibilità di cimentarsi in una coraggiosa passeggiata sui carboni ardenti, scoprendo che – al di là delle leggende – si tratta di un’impresa meno difficile e ustionante di quanto non sembri.

Nel laboratorio interattivo Salta e rimbalza, i visitatori più piccoli sono chiamati a ragionare sulla scienza a partire da un giocattolo estremamente familiare ai bambini di tutto il mondo: la palla. Con l’obiettivo di scoprire i segreti dei suoi rimbalzi e, alzando gli occhi al cielo, di rendersi conto di quante forme tondeggianti popolino l’Universo. Non ci sono limiti di età per partecipare al progetto CircoScienza. Quante volte di fronte alle capacità di un ginnasta, di un acrobata, di un equilibrista o di un giocoliere restiamo a bocca aperta? Come è possibile realizzare certi numeri? Fino a quanto si possono espandere i limiti del corpo umano? Ancora una volta a rispondere sono le scienze di base: principi e leggi che rendono possibili semplici giochi da circo, mostrati e spiegati dagli animatori.

Sul fronte dei dialoghi internazionali e degli incontri, il programma della sezione ospita interventi di grande rilievo scientifico, nelle quali le diversità della materia vengono analizzate, esplorate e raccontate da punti di vista molto distanti tra loro.
A cominciare dalla Lectio del premio Nobel David Gross sullo stato dell'arte delle nostre conoscenze nell'ambito della fisica delle particelle elementari. Con il fisico Etienne Klein si riflette sul mistero del tempo, cercando di far conciliare i più recenti studi sul mondo subatomico con la teoria della relatività di Einstein. Sempre la fisica è al centro della lezione di Giovanni Amelino Camelia, dedicata alla teoria della gravità quantistica, con un occhio di riguardo per la tradizione scientifica italiana. Con Giovanni Bignami, astrofisico e grande comunicatore scientifico, si ragiona sulle nuove frontiere della ricerca dei pianeti extrasolari e sulla possibile esistenza di una “Terra alternativa” in un Sistema diverso dal nostro. È invece l’ipotesi di una ciclicità nella successione degli universi a caratterizzare la Lectio di Paul Steinhardt, direttore del Centro di Scienze Teoriche all’Università di Princeton. Mentre l’interrogativo sull’impatto della superconduttività nel mondo prossimo-venturo anima un dibattito a più voci promosso in chiusura del Festival da Columbus Superconductors.

Torna anche un’altra offerta ormai consolidata del Festival: Sapori di scienza. Un contenitore che - partendo dal presupposto che la cucina in fondo non è altro che un laboratorio scientifico ricco di reazioni chimiche e fisiche – propone inedite conferenze tematiche, aperitivi scientifici, cene, spettacoli e il ciclo di laboratori Scienza in Cucina, realizzato con il sostegno della Coop Liguria. L’ideale non solo per “imparare partecipando” e divertendosi, ma anche per assaggiare alcune prelibatezze della ricca tradizione culinaria italiana e internazionale.
Le diversità delle idee

In un mondo che ancora oggi appare spesso in bilico sul baratro delle guerre di cultura e di religione, affrontare le diversità delle idee vuol dire giocare una partita dai due volti. Da un lato, ragionare sul confronto e sul dialogo tra idee anche radicalmente opposte; dall’altro, esaltarne le specificità, le unicità, la meraviglia delle loro diversità. Perchè grandi teorie scientifiche e memorabili esperienze umane sono nate proprio dalla sintesi tra la volontà di sostenere le proprie idee e la capacità di ascoltare quelle degli altri. È partendo da questo presupposto che il Festival della Scienza propone un percorso tematico di grande fascino, sviluppato attraverso un parallelo tra arte, esperienza e pensiero, tra rappresentazioni teatrali, laboratori interattivi e interventi di autorevoli scienziati e intellettuali.

Il confronto tra culture e civiltà distanti migliaia di chilometri viene celebrato da Matteo Ricci. Un gesuita scienziato alla corte dei Ming, l’opera che il regista e attore Ruggero Cara ha tratto dal libro di Michela Fontana. Produzione originale per il Festival, Matteo Ricci racconta l’esperienza del gesuita maceratese che visse in Cina tra il 1582 e il 1610, riuscendo a integrarsi con gli usi e le tradizioni di Pechino e al tempo stesso portando in dote e diffondendo le conoscenze scientifiche occidentali. Un secolo più tardi, o poco più, l’Europa conosceva quella grande stagione di rivoluzione intellettuale e vera e propria esaltazione delle idee destinata a passare alla storia con il nome di illuminismo. Una delle opere letterarie più importanti di quel periodo storico, il Candido di Voltaire, è all’origine dell’altra rappresentazione teatrale che arricchisce la sezione: Candido. Viaggio tragicomico nel migliore dei mondi possibili. Nuova produzione del Teatro della Tosse adattata da Tonino ed Emanuele Conte, Candido si presenta con l’ambizioso obiettivo di far dialogare arte e scienza, ridando luce al secolo che gettò le basi del moderno spirito scientifico e rendendo omaggio alla creatività di Emanuele Luzzati, il grande pittore, illustratore e scenografo genovese scomparso a gennaio del 2007, dai cui bozzetti Paola Ratto e Bruno Cereseto hanno tratto le scene e i costumi dell’opera.

Dal palcoscenico alle aule dei laboratori e ai palazzi della città. Il laboratorio Lo scienziato puzzle è rivolto ai più piccoli, stimolati a esprimere la propria idea di scienziato e a confrontarla con quella dell’immaginario collettivo, spesso costruita in modo anche pittoresco da libri, film, fumetti, cartoni animati: tra la follia del Dottor Frankenstein e la genialità di Albert Einstein. Social Tags proietta invece il Festival in una dimensione più tecnologica. Prendendo spunto da uno dei termini più in voga su Internet, il “tag” (l’attributo), il laboratorio sfida il pubblico a partecipare a un gioco semplice e affascinante: dopo aver risposto ad alcune domande sulla propria vita e professione, ogni visitatore vede proiettato un film di dieci minuti, che promette di essere perfettamente adatto ai suoi interessi. Come è possibile? Magia? Fortuna? No, semplicemente un software del CNR che conosce molto bene la società in cui viviamo e le categorie in cui possiamo essere suddivisi, in base a parametri quali gli hobby, la formazione scolastica, la professione.
Le conferenze e i dialoghi con grandi ospiti internazionali rendono ancora più complesso, ricco e stimolante il confronto e l’incrocio di idee diverse, invitando il pubblico a profonde riflessioni e sorprendendolo con inattese rivelazioni. Un ruolo di primo piano viene giocato dalla fisica, di cui sono proposti gli aspetti e le discipline più innovative. Come l’econofisica, cioè il contributo della fisica alla comprensione dei sistemi socio-economici, materia dell’intervento di Fabrizio Lillo. O come L’atomo sociale, titolo dell’ultimo libro del giornalista Mark Buchanan che affronta un’ipotesi provocatoria: e se l’insieme dei comportamenti umani, caotico e apparentemente incoerente, fosse regolato da una struttura rigida e definita, simile a quella delle leggi della fisica?

Anche nelle altre lectio, niente può essere dato per scontato. L’economista Luisa Corrado spiega che il rapporto tra felicità individuale e ricchezza non è così ovvio e prevedibile come può sembrare, ma deve tener conto di molte variabili ambientali e sociali, spesso differenti da paese a paese; il biologo Lewis Wolpert riconduce ad origini evolutive la nostra tendenza a generare credenze (il sovrannaturale, le religioni, il destino…); il demografo Massimo Livi Bacci riprende in mano la distruzione degli Indios d’America, mostrando come la famigerata crudeltà dei conquistadores sia stata solo una delle cause che portarono alla scomparsa di quelle civiltà. È infine un vero e proprio dialogo-duello quello che vede il filosofo Simone Pollo e l’antropologo Francesco Remotti confrontarsi sul tema del “pluralismo morale” e del suo legame con la natura umana e la diversità culturale.

Le partnership internazionali

Nell’epoca della globalizzazione e degli intrecci economici, culturali e sociali che uniscono in una grande rete l’intero pianeta, non c’è più spazio per la solitudine e l’isolamento. Per questo, un evento di grande spicco nel panorama italiano e internazionale come il Festival della Scienza trova nuova linfa nel dialogo, nella collaborazione, nello scambio di iniziative con centri di ricerca, istituzioni e manifestazioni estere di punta nel campo della divulgazione scientifica.

La sesta edizione del Festival vede il debutto dell’operazione Paese Ospite, un’esperienza che si ripeterà anche nei prossimi anni. Il 2008 è l’anno della Cina. Il grande Paese asiatico, di cui abbiamo imparato a conoscere le capacità organizzative e le doti fisiche dei suoi atleti durante le Olimpiadi, è protagonista a Genova con altri due punti di forza in cui – ormai da diversi secoli – ha raggiunto l’eccellenza, grazie a un mix di sapere e folklore: la cucina e la medicina. Con il supporto di Baosteel Italia, nell’ambito del gemellaggio tra l’Associazione Festival della Scienza e la Shanghai Association for Science and Technology (SAST), è stato realizzato un Padiglione Cinese, allestito nel Sottoporticato di Palazzo Ducale.


Nello spazio dedicato al paese del Sol Levante, i visitatori possono incontrare esperti di medicina e gastronomia cinesi: per sperimentare in prima persona metodi antichi come l’agopuntura e per conoscere una tradizione culinaria tra le più ricche del mondo, con otto scuole e sessantamila ricette. Il tutto sotto gli occhi delle coloratissime maschere del Teatro dell’Opera di Pechino, la cui mostra interattiva fa da cornice al padiglione.

Nel programma degli eventi internazionali del Festival, c’è anche molto spazio per il nostro Continente, protagonista della prima edizione del Wonders/EUSCEA Science Festival (W\E\S\08), progetto promosso dalla European Science Events Association e dall’Associazione Festival della Scienza come naturale prosecuzione di Wonders 2007. A margine dell’ideale “weekend europeo” incontri e workshop creano molteplici occasioni di confronto per i rappresentanti di alcune metropoli europee sui vantaggi e le opportunità che gli eventi di divulgazione scientifica offrono alle città che li ospitano, come dimostra il caso di Genova.

A proposito di città impegnate a raggiungere prestigiosi traguardi culturali, il Festival ha stretto un importante rapporto di collaborazione con Marsiglia, che sarà Capitale Europea della Cultura nel 2013. Nell’ambito di un accordo con l’Associazione Marseille Provence 2013, a Genova sono presenti esperti e ricercatori del comprensorio francese, protagonisti di un ciclo di conferenze e incontri su vari temi, come la Ruota cosmica, un mini-laboratorio che permette di evidenziare numerosi fenomeni relativi all’astrofisica, alla fisica delle particelle, alla statistica, alla relatività ristretta. Inoltre, è prevista l’ufficializzazione della partecipazione della città di Marsiglia al progetto Crociera della Scienza, un’iniziativa che nella primavera del 2009 porterà la divulgazione, la formazione e l’educazione scientifica lungo le coste del Mediterraneo.

Il Festival in Liguria

Come ormai tradizione, anche quest’anno il Festival della Scienza animerà non soltanto Genova ma l’intero territorio ligure in un susseguirsi di spettacoli, mostre e laboratori. Per il quarto anno consecutivo il Festival sarà presente a Sanremo con un exhibit, un laboratorio e una serie di spettacoli che puntano alla teatralizzazione del rapporto fra arte e scienza. Highlight del palinsesto sanremese è Semplice e complesso, una versione rinnovata della “storica” mostra interattiva prodotta dal CNR e dall’Università di Genova che illustra i diversi gradi di complessità presenti in natura. La mostra, presentata in anteprima lo scorso maggio in Cina, è stata premiata come miglior exhibit all’interno del Science Festival di Shangai.

Il laboratorio sugli idrocarburi di Busalla avrà luogo quest’anno nel neonato spazio del Centro di documentazione della Iplom. In questa edizione si inaugura anche Science–Trip, una serie di iniziative costruite ad hoc per il Festival progettate da alcuni dei principali istituti e organizzazioni liguri nel campo della divulgazione scientifica, che mettono a disposizione le proprie sedi per incontri tematici e laboratori. Ventimiglia, Perinaldo, Finale Ligure, Sassello, Arenzano, Campomorone, Chiavari, Sestri Levante e Lerici diventano così le stazioni di un itinerario della mente alla scoperta della scienza che corrisponde a un singolare e istruttivo percorso turistico che va dall’estremo levante all’estremo ponente della regione.

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Programma completo sul sito: http://www.festivalscienza.it

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dal 19/11/2015 al 9/1/2016

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