La mostra si divide fra incisione e pittura, svelando l'originalita' e l'autonomia delle due attivita', ma anche reciproche sintonie e scambi di soluzioni. Vengono presentate una selezione di 20 incisioni, prove d'autore acquerellate, e 20 dipinti su tela, in gran parte recenti.
a cura di Sara Fontana
La Galleria Daniela Rallo inaugura la nuova stagione con una mostra dedicata a Enrico Della Torre, artista noto e apprezzato a livello internazionale sia come pittore che come incisore. Nato nel 1931 a Pizzighettone (Cremona) - sulle rive dell’Adda e a pochi chilometri dalla confluenza nel Po -, il suo itinerario artistico muove dall’informale lombardo per approdare, già verso il 1958, a un’astrazione lirica e tersa, sempre con dei ricordi. Un linguaggio che Della Torre svilupperà nei decenni seguenti in chiave ritmica e costruttiva e che nelle opere degli ultimi anni diviene ancora più asciutto e rigoroso.
L’esposizione di Cremona - come la prima personale dell’artista, nel lontano 1956, alla Galleria dell’Ariete di Milano -, si divide fra incisione e pittura, svelando l’originalità e l’autonomia delle due attività ma anche reciproche sintonie e scambi di soluzioni. Vengono presentate una selezione di venti incisioni, prove d’autore acquerellate, queste mai esposte né pubblicate, e venti dipinti su tela, in gran parte risalenti agli anni recenti. Il titolo Prove esplicita - secondo Della Torre - la vera natura del suo lavoro: “Per un artista ogni opera è una prova, cercando di fare qualcosa di nuovo. Una volta conclusa l’opera, si concentra immediatamente su un’altra, con lo stesso spirito di prova. E i risultati sono sempre inattesi”.
Le prove d’autore delle incisioni, generalmente uniche oppure realizzate in 3 o 4 esemplari, sono verifiche o riflessioni antecedenti la tiratura. Della Torre a volte vi mette in gioco uno scambio di ruoli tra segno e colore che fa di ogni prova acquarellata un’opera unica e nel contempo un tassello di un puzzle più ampio. Questo dialogo tra le incisioni acquerellate e le tirature definitive trova un senso compiuto proprio a Cremona, la cui Biblioteca Statale conserva dal giugno 2008 il Fondo Enrico Della Torre, composto da un cospicuo numero di libri d’artista.
I dipinti documentano la tensione dell’artista verso un impianto tendenzialmente astratto geometrico, che proietta nello spazio architetture solide e complesse, tracce aeree ed evocative, timide indicazioni naturalistiche. La lezione neoplastica – da Mondrian al concretismo al neo-geo – vi si fonde con echi dell’arte giapponese e con la poesia circolante nei lavori di Morandi, Licini, Klee, Gorky e Wols, autori che segnarono gli esordi dell’artista cremonese.
L’ispirazione può nascere dalla visione diretta della realtà, ma spesso anche da sogni, idee e ricordi, dando voce all’amore di Della Torre per la natura, alla sua conoscenza appassionata delle arti visive e alla sua attrazione per la musica. Temperamento razionale e riflessivo, l’artista sa però abbandonarsi a slanci spontanei e sinceri. Pur sfiorando soluzioni minimaliste, ne evita l’analiticità e la freddezza grazie a quel sentimento romantico e a quell’armonia del gusto che appartengono alle sue corde più profonde.
Catalogo in brossura (48 pp.) contenente la riproduzione di quasi tutte le opere esposte, a cura di Sara Fontana, edizioni Galleria Daniela Rallo, Cremona.
Inaugurazione sabato 25 ottobre 2008, ore 17 – sarà presente l’artista
GALLERIA DANIELA RALLO
Piazza Sant’Abbondio 1, Cremona
Orario da mercoledì a sabato 10.30/12.30 – 16.30/19.30 - domenica 16.30/19.30
ingresso libero