Diverse sedi
Bologna

Genderbender
dal 27/10/2008 al 1/11/2008
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Pepita Promoters




 
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27/10/2008

Genderbender

Diverse sedi, Bologna

VI edizione del festival internazionale dedicato alle nuove rappresentazioni del corpo e agli immaginari contemporanei prodotti dagli artisti intorno alle identita' di genere e di orientamento sessuale. Gli eventi di quest'anno dedicano un'attenzione particolare al tema del "Maschio del Futuro". Fitto programma che si articola in danza, teatro, cinema ed arti visive. La sezione arti visive si avvale della collaborazione di Nosadella.due, residenza per artisti e critici internazionali, e di Neon-Campobase.


comunicato stampa

Dal 28 ottobre al 2 novembre 2008 Bologna accoglie la 6° edizione di Gender Bender, festival internazionale ideato e diretto da Daniele Del Pozzo, dedicato alle nuove rappresentazioni del corpo e agli immaginari contemporanei prodotti dagli artisti intorno alle identità di genere e di orientamento sessuale.

Viviamo un’epoca di continui e rapidi mutamenti. Le profonde trasformazioni sociali e culturali, avvenute a partire dalla metà del secolo scorso, ci portano quotidianamente a interrogarci su uno dei temi fondanti di questo inizio Millennio: l’identità nel cambiamento.
Gender Bender dedica quest’anno un’attenzione particolare al Maschio del Futuro.
Quale sarà il maschio di domani? È possibile già intuirlo nelle opere lievi e intense, oneste e sfaccettate, molte in prima nazionale, degli artisti invitati: nei due giovanissimi interpreti di 13 diretti dalla madre, la coreografa Beth Cassani, nei corpi espansi oltre i diktat imposti dall’estetica del fitness dipinti su grandi pareti dall’artista finlandese Jukka Korkeilla, nelle lucide ed ironiche riflessioni di Chris Waitt, regista e interprete eterosessuale del film A complete history of my sexual failures, nella favola al contrario della compagnia di teatro belga Clinic Orgasm Society, nell’intimo e struggente duetto maschile Still difficult duet dei coreografi Pieter Ampe & Guilherme Garrido, o nelle dolorose testimonianze dei protagonisti del documentario sull’Iran Be like Others, costretti al cambio di sesso per vivere la propria omosessualità, altrimenti perseguibile con la morte. Attraverso questi e molti altri artisti, il festival continua ad esplorare gli ambiti di libertà espressiva in cui le persone cercano una possibile felicità, al di là dei limiti imposti dagli stereotipi e dalle norme.

Il Festival è prodotto da Il Cassero gay lesbian center

È realizzato con il patrocinio di: Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna.

Il festival è realizzato con il contributo di: Comune di Bologna – Settore Cultura, Regione Emilia Romagna – Assessorato alla Cultura, Provincia di Bologna – Assessorato alla Cultura, MiBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) – Fondo extra FUS, Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, Coop Adriatica, Centro commerciale Officine Minganti, librerie.coop, CULT (canale 142 di SKY), Goethe Institut Mailand, Commisariat General de Relations internationales de Bruxelles.

È realizzato in collaborazione con: ArciLesbica Bologna, Nosadella.due, MAMbo, AMAT – Associazione Marchigiana per le Attività Teatrali, Human Rights Nights, Centro di Documentazione Il Cassero.

Mediapartner: Zero edizioni, Me2.it, Gay.it, Radio Città del capo

OPENING CON PAOLO POLI
E’affidata al grande Paolo Poli (martedì 28 ottobre, alle 18.30, Cassero) l’apertura della sesta edizione di Gender Bender, che dopo un brindisi inaugurale, al pubblico festivaliero presenta una selezione dei suoi sketch più brillanti e pillole in anteprima del suo nuovo spettacolo, Sillabari, ispirato ai racconti di Goffredo Parise.

DANZA E TEATRO -MAMbo, via Don Minzoni 14 e Teatro san Martino, via Oberdan 25
3 spettacoli di danza e 1 di teatro - 3 prime nazionali selezionate da Gran Bretagna, Germania, Belgio e Portogallo.

La sezione si apre (martedì 28 ottobre ore 21, Teatro San Martino) con lo spettacolo di teatro in prima nazionale J’ai gravé le nom de ma grenouille dans ton foie (Ho scritto il nome della mia rana sul tuo fegato), pièce della compagnia belga C.O.S. – Clinic Orgasm Society, per la prima volta in Italia. Lo spettacolo mette in scena una favola classica, assemblando in maniera sorprendente una serie di azioni, apparentemente caotiche con l’ausilio drammaturgico di una videocamera e di una musicista. Lo spettacolo, diviso nettamente in due parti, arriva letteralmente a ribaltare in maniera non simmetrica i ruoli classici dei personaggi della fiaba: il principe e la principessa.

La sezione continua con tre spettacoli di danza contemporanea, selezionati da Roberto Casarotto: tre lavori internazionali di altissima qualità e innovazione.
13 della coreografa inglese Beth Cassani (in prima nazionale), interpretato dai suoi figli, è la giocosa messa in scena di un rito di passaggio, ovvero come diventare un uomo in cinque facili mosse. I due ragazzi, in parte danzando, in parte recitando, raccontano allo spettatore la costruzione della loro identità maschile e le relative domande su che cosa significhi diventare un uomo nel 21° secolo. Lo spettacolo è un vero e proprio evento unico, replicabile solo per quest’anno, fino a quando, cioè, i due interpreti diventeranno entrambi adolescenti (31 ottobre e 1 novembre ore 21.00 Teatro San Martino).

Placebo Treatment (in prima nazionale) del coreografo tedesco Felix Ruckert (presente agli spettacoli), ospitata nella prestigosa nuova sede del MAMbo (Museo d’arte moderna di Bologna), è una perfomance pensata per spazi non convenzionali alla danza. Durante lo spettacolo tre ballerini interpretano il ruolo di terapeuti/demiurghi, che trasformano i corpi degli spettatori in vere e proprie sculture viventi. Nei suoi spettacoli Felix Ruckert persegue il sovvertimento dei codici della società, rompendo tabù precostituiti, suscitando emozioni contrastanti e coinvolgendo spesso il pubblico in una partecipazione attiva. Radicale e iconoclasta, Ruckert (che l’anno scorso a Venzia portò il discusso Messiah Game, pièce danzata costruita su parti del Nuovo Testamento) è un coreografo che divide pubblico e critica (MamBo 1 e 2 novembre ore 18).

Still Difficult Duet dei coreografi Guilherme Garrido e Pieter Ampe ritrae, con grande ironia e intelligenza, vari modelli di relazioni al maschile, mettendone in discussione gli aspetti legati agli stereotipi sulla virilità e ribaltandone modelli e consuetudini. La performance vede sulla scena Pieter Ampe, allievo della coreografa belga Anne Teresa De Keersmaeker e nuovo membro della sua prestigiosa compagnia Rosas, e Guilherme Garrido, coreografo e danzatore portoghese (ha ballato nell’ultimo progetto di Maria Clara Villa-Lobos Super!) (31 ottobre e in replica 1 novembre ore 21.00 Teatro San Martino).

CINEMA - Cinema Lumière, via Azzo Gardino 65
La sezione, curata da Marco Urizzi, è un viaggio attraverso la migliore cinematografica internazionale.
Tra le proposte, Derek (Gran Bretagna 2008) del regista inglese Isaac Julien. Toccante omaggio alla memoria di Derek Jarman, uno dei più grandi nomi del cinema indipendente, è un ritratto del regista realizzato con un montaggio di rari filmati domestici, spezzoni di film e interviste, accompagnati dalla voce e dalla figura dell’attrice Tilda Swinton (30 ottobre, ore 20.30).
With Gilbert & George, documentario realizzato dal regista Julian Cole, sulla coppia artistica e di vita degli artisti viventi più famosi nel mondo, il cui valore è stato recentemente sottolineato dalla retrospettiva che la Tate Modern ha dedicato loro (1 novembre, ore 18.30).
Altra prima nazionale con A Complete History of My Sexual Failure (Gran Bretagna, 2008), racconto lucido ed ironico del giovane regista indipendente Chris Waitt, che decide di intervistare le sue ex fidanzate per capire le ragioni per cui è stato sempre lasciato. Tragicomico e colmo di necessaria ironia, A Complete History of My Sexual Failure è una ricerca bizzarra e divertita sull’identità – sessuale e affettiva – maschile di oggi (29 ottobre, ore 20.30).

L’identità maschile è anche al centro di Spinnin’ (Spagna 2007), opera prima del regista spagnolo Use (Eusebio Pastrana) su una coppia gay che desidera avere un figlio. Una commedia ricchissima di spunti dal tono allegro e dissacrante, in puro stile iberico (31 ottobre ore 20.30); e The Curiosity of Chance (Belgio/Stati Uniti 2008), commedia americana smaccatamente gay, che racconta il difficile ingresso alle scuole superiori del dandy Chance. Contro l’omofobia e le aggressioni dei compagni, l’unica arma che può usare, vincendo su tutta la linea, è l’interesse per la moda e il suo spirito arguto (1 novembre 22.30).

Tra le proposte della sezione cinematografica, in collaborazione con il festival Human Rights Nights: Darling, The Pieter-Dirk Uys Story, del regista australiano Julian Shaw, un documentario sulla vita e sul lavoro del comico Pieter- Dirk Uys, famoso oppositore dell’apartheid e attivista per le campagne di informazione sull’AIDS. Il documentario (in cui compaiono i premi nobel Nelson Mandela e l’arcivescovo anglicano Desmond Tutu) è un racconto intenso e toccante dello show di Uys per le strade e le scuole del Sudafrica, dove è famoso per la sua interpretazione en travestì di Evita Bezuidenhout, la più famosa donna bianca del Paese (1 novembre 20.30).

Altre identità sono quelle vissute dai protagonisti di Mr Lonely (1997), terzo lungometraggio del regista americano Harmony Korine (regista di Gummo e di Kids) ed altra anteprima nazionale del festival, che vivono letteralmente i loro personaggi: Marilyn Monroe ed Elvis, Madonna e la Regina d’Inghilterra (tutti sosia dei loro gemelli davvero famosi), sono una bizzarra congerie di anime in cerca del successo, dei quali Korine ci racconta sogni e speranze all’interno di una strana “comune dei sosia”. Il risultato è un racconto stravagante e dolceamaro sul destino e sul timore di affrontarlo da soli (28 ottobre ore 22.30).

A chiudere le proposte del festival, per la sezione dedicata al cinema internazionale, l’anteprima nazionale di Bangkok Love Story, storia d’amore tra Mhek (Pietra in thailandese), killer professionista, e l’uomo di cui è l’esecutore, un informatore della polizia chiamato It (Nuvola in thailandese). Il film è un melò folgorante intriso di desiderio, passione e vendetta, ma anche una lezione sulla forza dei sentimenti, capaci di vincere le brutalità dell’esistenza (2 novembre 22.30).

SPAZIO CULT – cinema Lumiére
All’interno della sezione dedicata al Cinema internazionale, Gender Bender presenta uno spazio realizzato grazie alla collaborazione di CULT (canale 142 di Sky), con una selezione tra i migliori documentari dedicati ai diversi immaginari del genere e dell'identità, trasmessi dal canale satellitare. Apre la rosa di contenuti Reparto Trans, docu-story girata tra le mura del carcere di Rebibbia di Roma, all'interno del reparto dedicato alle persone transessuali (29 ottobre ore 16.30). Si prosegue con Santiago – anche le lesbiche sono pellegrine, la storia di Cristina e Federica, ex fidanzate, buddhiste e compagne di viaggi, che decidono di percorrere il cammino verso Santiago di Compostela insieme a un colorito e sgangherato gruppo di pellegrini (30 ottobre ore 16.30). E, in collaborazione con il festival Human Rights Nights, Be Like Others (Iran/Gran Bretagna 2008), intenso documentario del regista iraniano Tanaz Eshaghian sulle dolorose contraddizioni della legge islamica vigente in Iran, che punisce con la morte l’omosessualità, ma accetta e impone il cambio chirurgico del sesso, in nome di un "necessario ordine" tra maschile e femminile (2 novembre ore 18.30). Tratti dalla serie di documentari "Erotika Italiana" sono in programma inoltre Scene da un matrimonio gay, la storia di un'unione simbolica, quella di Gino e Massimo, che nel 1993 a Palermo decidono di sposarsi sfidando l'opinione pubblica e la mentalità ristretta dei concittadini; Confessioni di un gay cattolico, la storia di Mauro, quarantenne di Pisa, che dopo un travagliato percorso oggi vive serenamente lavorando all'università, frequentando ritiri di gruppi di gay credenti e non nascondendo a nessuno le sue scelte (31 ottobre ore 16.30). Ed infine, dedicato al mondo bear, Grassi, grossi e pelosi, in onda su Cult venerdi 24 ottobre alle 22.30, un’incursione all'interno della "comunità ursina" italiana dove gli stereotipi dell'immaginario gay vengono rielaborati e spesso rovesciati (1 novembre ore 21.30)

SOGGETTIVA. CINEMA E TV, DOCUMENTI DI UN IMMAGINARIO CHE CAMBIA.
ospite d’onore Rose Troche, regista di Go Fish e di The L Word
Soggettiva, a cura di ArciLesbica Bologna, sviluppa il tema degli immaginari cinematografici e televisivi.
Si comincia aprendo la sezione cinema di Gender Bender con l’anteprima europea di Affinity, film in costume tratto dal secondo romanzo di Sarah Waters, in cui le atmosfere cupe e inquietanti del libro sono perfettamente riprodotte (28 ottobre ore 20.30 Cinema Lumiére). Il cinema prosegue con una selezione di lungometraggi lesbici dai principali festival glbt (gay, lesbian, bisexual, transgender) internazionali a cura di Anna Muraro e Margherita Ferri. Tra le proposte, Butch Jamie di Michelle Ehlen, commedia degli equivoci in cui Jamie, un’attrice lesbica disoccupata, a cui nessuno affida una parte perchè troppo mascolina, decide di proporsi come “maschiaccio” (butch, appunto) e in abiti da uomo. Il che le farà ottenere una lavoro, ma darà inizio a delle inaspettate complicazioni sentimentali (31 ottobre 22.30, Cinema Lumiére); Vivere di Angelina Maccarone, storia di tre donne in viaggio che, incontratesi per caso, trovano l’una nell’altra nuova forza per affrontare la vita da cui, tutte fuggivano impaurite (2 novembre 22.30 Cinema Lumiére); in anteprima nazionale The World Unseen, drammatica storia d’amore tra due donne sullo sfondo dell'apartheid in Sud Africa, diretto dalla scrittrice Shamim Sarif, che adatta allo schermo il suo romanzo più famoso (29 ottobre ore 22.30 Cinema Lumiére).

Sempre nel programma cinema, la retrospettiva curata da Antonia Ciavarella, dedicata alla regista Pratibha Parmar: un’occasione imperdibile per rivedere, tra gli altri, classici come Warrior marks, A place of rage e Jodie. An Icon (dal 29 al 31 ottobre, 18.30, Cinema Lumiére). La Parmar è presente al festival mercoledì 29 ottobre (ore 18.30) in occasione della proiezione di A Place of rage, documentario sul ruolo delle donne afro-americane nel movimento dei diritti civili, riconosciuto nel 1991 Miglior Documentario Storico dal National Black Programming Consortium degli Stati Uniti. Il commento di apertura dell’appuntamento è affidato a Silvia Baraldini, protagonista in prima persona di importanti battaglie.


Il convegno Le serie televisive. Genere e sessualità sul piccolo schermo (sabato 1 novembre, ore 10.30 Aula Magna di Santa Cristina), si occupa di serie televisive e del cambiamento dell’immaginario femminile fino a The L Word. Curato da Monica Baroni e Antonella Di Vita, il convegno parte dall’analisi delle serie televisive in cui prendono vita figure femminili fuori dagli schemi tradizionali del mainstream (da Buffy l’ammazzavampiri a Sex and The City) per arrivare fino a The L Word, esplorando le trasformazioni culturali e sociali che la fiction, filone pop per eccellenza, produce rispetto alla rappresentazione del genere e dell’orientamento sessuale. Ospite d’eccezione Rose Troche (sua la regia di Go fish) che ha diretto 13 episodi, scritto diverse sceneggiature e prodotto ben quattro delle sei serie di The L Word fino ad ora realizzate. La serata si chiude alle Scuderie di Piazza Verdi con un concerto di Angela Baraldi, accompagnata da Vittoria Burattini dei Massimo Volume (inizio ore 22.30). www.soggettiva.it

ARTI VISIVE
La sezione arti visive è in questa edizione particolarmente ricca, e si avvale della collaborazione di Nosadella.due, residenza per artisti e critici internazionali, che dà spazio alle espressioni più attuali della ricerca artistica contemporanea, e di NEON>CAMPOBASE, spazio indipendente attivo a Bologna e a Milano, che supporta e promuove la ricerca artistica contemporanea, con particolare attenzione al lavoro delle generazioni emergenti.

Nosadella.due presenta a Gender Bender i lavori dei finlandesi Jukka Korkeila e Heidi Lunabba, per la prima volta in Italia. Secondo il formato che caratterizza Nosadella.due, gli artisti, selezionati da Annamari Vänskä, già curatrice in residenza a Nosadella.due lo scorso inverno, insieme a Elisa Del Prete, curatrice del programma di residenza bolognese, sono ospiti a Bologna per circa 2 mesi per realizzare un progetto ad hoc per la città. I progetti finali dei due artisti danno vita ad una mostra dal titolo Even, che si inaugura il 29 ottobre alle ore 18.30 presso Le Stanze (fino al 28 febbraio 2009). Nella splendida cornice della cappella del ‘500, che ospita le notti più intriganti e trasgressive di Bologna, Korkeila e Lunabba raccontano di un immaginario femminile e di uno maschile del tutto inattesi, il primo con 2 Minutes Hunger Strike e la seconda con Studio Vilgefortis.

Studio Vilgefortis, è un salone da barbiere ambulante, che Heidi Lunabba allestisce in città per offrire un servizio di temporanea “alterità”. Dopo alcune anteprime, il 31 ottobre (h 18-22), in piazza San Francesco, il pubblico femminile di passaggio diventa protagonista di una performance in cui è lecita la “libertà di un altro look!”. Performance che, attraverso la documentazione video, presentata nella mostra Even, disegna ritratti davvero speciali di tutte coloro che per un giorno si sono concesse di giocare con la propria identità. Heidi Lunabba (1977) appartiene all’espressione artistica di stampo femminista, che interpreta l’arte anche come importante strumento di influenza politica e sociale. La sua ricerca, che si sviluppa principalmente a livello performativo, riflette soprattutto sulla necessità di un’uguaglianza prima di tutto individuale, tra le persone, superando gli stereotipi di comportamento di tipo sessuale, ovvero le differenze tra uomo e donna.

La pittura di Jukka Korkeila (1968) indaga la rappresentazione dello stereotipo maschile, mettendone in luce le contraddizioni e allo stesso tempo le potenzialità, partendo dall’interpretazione degli aspetti legati al corpo e alla sessualità. Tema centrale del suo lavoro è dunque il corpo, di cui indaga forma e colore in chiave iperbolica, dando vita ad un immaginario del tutto personale e unico, che si scontra con quello codificato dai nostri giorni. Menzionato all’ultima edizione del Carnegie Art Award, oltre ad essere già presente nelle collezioni dei più importanti musei dei paesi nordici, come il Kiasma di Helsinki, il museo di Goteborg, di Malmo, di Uppsala e di Tampere, ad aver partecipato alla Biennale di San Paolo nel 2004, a quella di Praga del 2007, Jukka Korkeila ha recentemente realizzato un intero progetto personale per il Moderna Art Museet di Stoccolma e per il Nordic Watercolour Museum di Skärham.

Con il progetto bolognese 2 Minutes Hunger Strike, l’artista realizza un lavoro su larga scala, servendosi di un immaginario di genere, arricchitosi dell’esperienza in città, e dialogando dinamicamente con un’ambientazione assolutamente discordante: la grande installazione pittorica, a Le Stanze, racconta di una città contraddittoria appunto, quale Bologna si trova da sempre ad essere, divisa tra un’apparente determinazione all’impegno attivo e uno spirito di sacrificio che non superi i due minuti di sciopero della fame.

La sezione prosegue con una rassegna video, a cura di Elisa Del Prete e Annamari Vänskä, dal titolo Arte vs Porno. Pretesti erotici da Italia e Finlandia (presentazione al cinema Lumiére sabato 1 novembre ore 16.30): una selezione di 5 lavori di giovani artisti italiani e di 5 finlandesi. Oggi cosa si può definire pornografico? Qual è il rapporto tra arte e pornografia, il confine tra rappresentazione hard e art? La scelta riflette sul ruolo dell’arte come via di recupero di un erotismo perduto, attraverso due paesi e due culture opposte a confronto, in cui, si incontrano non solo nord e sud Europa, ma anche educazioni, stili di vita, situazioni governative differenti. Da domenica 2 e fino al 15 novembre la rassegna si sposta al Nosadella.due.

Sempre all’interno della programmazione offerta da Nosadella.due anche una tavola rotonda dal titolo Pornografare (venerdì 31 ottobre, MAMbo, dalle 11.00 alle 17.00), indagine speculativa sull’argomento della pornografia, attraverso un dialogo tra differenti punti di vista sul tema. Tra i relatori, Elisa Del Prete, Annamari Vänskä, Pietro Adamo, Susanna Paasonem, Gaia Novati e Sergio Messina. www.nosadelladue.com

La nuova edizione di Gender Bender si avvale anche della collaborazione di Neon>Campobase, che nello spazio di via Zanardi 2/5 presenta la mostra I Queerelanti (inaugurazione il 1 novembre ore 19.30, aperta al pubblico fino al 20 novembre); che prosegue ed amplia la mostra die Queerulanten innen/außen, tenutasi a Vienna lo scorso anno. Il concetto, sviluppato in questa proposta, è quello di dare dinamica alla molteplicità delle posizioni artistiche in rapporto ad una serie di campi tematici vicini al queer. Tra gli artisti in mostra: Monica Bonvicini, Dafne Boggeri, Goldiechiari, Stefanie Siebold, Ming Wong, e molti altri artisti di area nordeuropea. www.neoncampobase.com

GB ENTRY
Anche quest’anno la sezione dedicata dal festival ai nuovi artisti presenta una selezione dei lavori più interessanti e curiosi, scelti tra più di duecento arrivati attraverso il Bando di partecipazione. Completamente dedicata al video, la rosa di lavori selezionata indaga con ironia, ma anche con toccante profondità, i confini del corpo, del genere e delle identità (l’1 novembre dalle 16.30 e il 2 novembre dalle 16.00). Questi i lavori selezionati: Ane Lan, Woman of the world, Norvegia 2008, 18’; Patric Chiha, Ou se trouve le chef de la prison, Francia 2007, 18’; Arantxa Martinez, J, Spagna 2007, 4’; Van Barnes, Zachary Drucker, Mariah Garnett, A. L. Steiner, You will never ever be a woman. You must live the rest of your days entirely as a man and you will only grow more masculine with each passing year, there is no way out, USA 2008, 9’; Gender Jockeys (Eva Fuentes Munoz e Macarena Moreno Garcia), Porn's ceremony, Spagna 2008, 6’; Lukas Moodysson, Container, Svezia 2006, 73’; Albert Sackl, Steiffheit I + II, Austria 2007, 6'.

EVENTO GRATUITO PRESSO LE OFFICINE MINGANTI 30 ottobre ore 18.30 – Officine Minganti, via della Liberazione 15

Continua la felice collaborazione di Gender Bender con Coop Adriatica, librerie.coop e Officine Minganti, che in questa 6° edizione, nell’insolito spazio delle Officine Minganti ospitano Alessandro Fullin e Gisella Bein in Pazza Cremona. Lo spettacolo racconta la vicenda di Alessandra, ricca contessa cremonese che, travolta da una pazza passione per un soldato austriaco, fugge dalle truppe piemontesi, che nel 1848 si apprestano ad invadere il lombardo-veneto. Pazza Cremona è la storia di un trasloco impossibile in cui la protagonista trova tra le sue cose i ricordi di tutta una vita, una vita che si concluderà dopo tante peripezie a Vienna, nell’esilio estremo di un convento. Ancora una volta Fullin travolge con la sua comicità, sempre satirica, colta e pungente.

PARTY, DJ SET E LIVE SET - Cassero, Via Don Minzoni, 18
Completano il programma musicale di Gender Bender i PARTY con Dj e live set internazionali. Tra le anticipazioni, spicca la notte di Halloween, con un party dedicato alle migliori sonorità electro, disco e techno contemporanee. Ad animare il dancefloor del Cassero, venerdì 31 ottobre, Francisco, giovanissimo protagonista della scena elettronica contemporanea, dalla produzione ispirata alla disco italiana più evoluta, alla groove house di Chicago e alla vecchia scuola funk, e Ralph Lawson, membro di punta della cult label inglese 2020Soundsystem, uno dei più talentuosi dj in circolazione, grazie al suo originale sound electro funk. Ha suonato nei club e nei festival più importanti del pianeta ed ha portato alla fama mondiale il club Back To Basics di Leeds, dove è resident dagli inizi dei Novanta. Tra le sue collaborazioni ricordiamo quelle con Fat Boy Slim, Jamiroquai, Arthur Baker, Jori Hulkonnen, Josh Wink e Felix da Housekatt. La serata di sabato 1 novembre vede un doppio appuntamento: si comincia con Achim aka Prosumer, l’irsuto bear resident del blasonato Panorama Bar di Berlino, accompagnato dal partner artistico Murat Tepeli, e dalla cantante Elif Bicer, che presentano, in un'esibizione rigorosamente live, il loro album di debutto, Serenity, una delle uscite chiave del ritorno della deep house sui dancefloor europei; e si prosegue con Marcel Dettmann, vero e proprio pilastro della mecca berlinese della techno. Anche per i suoi set (come per le sue produzioni), le influenze principali vengono da oltreoceano, ovvero da Detroit e Chicago, anche se lo stesso Marcel ha recentemente detto che "la musica e i dj set devono essere efficaci, dovrebbero avere una propria anima ed essere completamente ignoranti del concetto di generi musicali. Ogni volta che suono cerco di reinventare la mia filosofia di dj, cerco di suonare tracce il più possibile diverse tra di loro, mischiando classici e uscite più contemporanee".

Il Cassero Gay Lesbian Center realizza da più di venticinque anni progetti dedicati alle differenze di orientamento e identità sessuale. Svolge in Italia un ruolo di primo piano in campo culturale, artistico, politico e sociale con l'obiettivo di promuovere la cultura dei diritti e delle libertà civili delle persone gay, lesbiche e transessuali. Nel 2002 ha ricevuto dal Comune di Bologna una nuova sede all'interno della Manifattura delle Arti, il nuovo polo culturale di Bologna.

Ufficio stampa: Pepita Promoters s.n.c
Tel +39 051 2919805
info@pepitapromoters.com
http://www.pepitapromoters.com

Manifattura delle Arti: Il Cassero gay lesbian center, Cinema Lumiére, MAMbo,
Officine Minganti, Piazza Re Enzo, Teatro San Martino,
Galleria neon>campobase, Le Stanze, Aula Magna di Santa Cristina

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