La retrospettiva del pittore cremasco allinea 60 dipinti realizzati tra i primi anni '50 e la fine degli anni '90, e presenta tutti i motivi da lui indagati: il paesaggio, il ritratto e la natura morta, accanto a maternita', soggetti sacri, temi intimisti e quotidiani legati al mondo contadino.
La retrospettiva del pittore cremasco Ugo Stringa (Vaiano Cremasco, 1923 - Vidolasco, 2006) promossa dalla Provincia di Cremona con la collaborazione del Comune di Casale Cremasco Vidolasco e con il patrocinio del Comune di Vaiano Cremasco - sponsor Veneziani S.p.A. - allinea sessanta dipinti realizzati tra i primi anni cinquanta e la fine degli anni novanta, poco prima che l’artista cessasse di dipingere, e presenta tutti i motivi da lui indagati: il paesaggio, il ritratto e la natura morta, accanto a maternità, soggetti sacri, temi intimisti e quotidiani legati al mondo contadino.
L’itinerario espositivo testimonia come il linguaggio pittorico di Stringa sia rimasto sostanzialmente inalterato nel tempo. Un linguaggio affidato a pennellate rapide e leggere e giocato soprattutto sul colore, con la dominanza di toni caldi e forti, in prevalenza bruni, interrotti dai forti accenti dei rossi.
Innamorato della pittura antica di Leonardo, Caravaggio, Tiziano, Tintoretto e Rubens, Stringa fu attratto dalla modernità di Piccio e Hayez e dall’intensità emotiva e visionaria di James Ensor e di Emil Nolde, ma fu attento anche alle tendenze artistiche del proprio tempo, da Corrente ai linguaggi astratto-informali del secondo dopoguerra.
Temperamento vulcanico e irrequieto, di carattere schivo e appartato, contemperò quegli interessi culturali con l’ascolto devoto della natura, perseguendo una ricerca personale, indipendente dalle scuole e dalle mode.
Undicenne, Stringa aveva cominciato a seguire lo zio restauratore Pietro Ferrari, assistendolo nel restauro e nell’esecuzione di affreschi e stucchi in molte chiese del cremasco. Parallelamente coltivò una passione per la pittura che divenne presto esclusiva, maturando una figurazione dagli accenti espressionistici che nell’arco di pochi anni lo condusse alla notorietà e al successo, anche su scala internazionale. Basti citare le personali alla Galleria Isy Brachot di Bruxelles nel 1968, alla Galerie Lycéum Club di Losanna e al Waldorf Astoria di New York nel 1969 e alla Dae Ryung Art Gallery di New York nel 1983.
Per l’occasione verrà pubblicato un catalogo, a cura di Sara Fontana, con la riproduzione di tutte le opere esposte.
inaugurazione venerdì 31 ottobre 2008, alle ore 18
Palazzo Stanga
via Palestro, 36 Cremona
Dal lunedì al sabato ore 9-13; 15-19
Domenica e festivi ore 10-13; 15-19
Ingresso libero