La mostra ripercorre tutte le fasi dell'avventura esistenziale e artistica di Ernst Ludwig Kirchner, l'interprete piu' acuto dell'espressionismo tedesco. Le opere presentate sono circa 150: si tratta soprattutto di dipinti, acquarelli e disegni, ma non mancano i fogli di grafica, che costituiscono una componente essenziale della creativita' di Kirchner, grande sperimentatore anche nel campo dell'incisione.
a cura di Magdalena M. Moeller e Roland Scotti
La mostra, curata da Magdalena M. Moeller, direttrice del
Brücke-Museum di Berlino, e da Roland Scotti, direttore del
Kirchner-Museum di Davos, ripercorre tutte le fasi dell’avventura
esistenziale e artistica di Ernst Ludwig Kirchner, l’interprete più
acuto dell’espressionismo tedesco. Il percorso tracciato dai
curatori parte, infatti, dagli esordi del maestro, avvenuti a
Dresda sotto il segno della pittura fauve di Matisse e del
postimpressionismo di Van Gogh, e approda al naturalismo
astratto e drammatico delle ultime opere, realizzate negli anni
trascorsi a Davos.
La rassegna, che mira a far conoscere al pubblico italiano la
grande arte espressionista non più sotto l’aspetto esclusivo dei
movimenti generali, ma anche attraverso un approfondimento
monografico dedicato a uno dei suoi massimi esponenti, si
articola in tre sezioni, ciascuna delle quali è dedicata a uno dei
filoni tematici prediletti da Kirchner: il nudo, il ritratto, il
paesaggio (sia urbano che alpino).
Le opere presentate sono circa 150: si tratta soprattutto di
dipinti, acquarelli e disegni, ma non mancano i fogli di grafica,
che costituiscono una componente essenziale della creatività di
Kirchner, grande sperimentatore anche nel campo
dell’incisione.
Le opere in mostra provengono in gran parte dal
Brücke-Museum di Berlino e dal Kirchner-Museum di Davos.
Per completare la struttura stilistica e tematica del progetto i
prestiti dei due grandi musei sono stati integrati con alcuni
lavori appartenenti ad altre collezioni.
Fondazione Antonio Mazzotta Foro Buonaparte 50 20121 Milano