Blank
Torino
via Reggio, 27
011 235140
WEB
Carlos Casas - Thomas Koener
dal 7/11/2008 al 28/11/2008
Wed-Sat. 16 - 19.30

Segnalato da

e/static




 
calendario eventi  :: 




7/11/2008

Carlos Casas - Thomas Koener

Blank, Torino

Il ciclo piu' recente di lavori video di Koener e' stato appena completato dall'artista tedesco con 'Terrain vague', creato elaborando materiali girati a Tokyo. Quest'opera e' presentata per la prima volta nello spazio Blank, all'interno della mostra 'Ways to Nowhere', insieme ad alcuni lavori video di Carlos Casas dai suoi Siberian Fieldworks del 2007, mentre da un altro episodio dello stesso ciclo sono state tratte alcune stampe inedite.


comunicato stampa

a cura di Carlo Fossati per e/static

Il ciclo più recente di lavori video di Thomas Köner, il cui primo capitolo, "Pneuma Monoxyd", venne presentato per la prima volta nel 2007, è stato recentemente completato dall'artista tedesco, dopo la realizzazione, all'inizio di quest'anno, di "Pasajeros Peregrinos Pilotos", con "Terrain vague", creato elaborando materiali girati a Tokyo. Quest'opera verrà presentata da e/static, per la prima volta in assoluto, sabato 8 novembre 2008 nello spazio blank, all'interno di "Ways to Nowhere", insieme ad alcuni lavori video di Carlos Casas dai suoi Siberian Fieldworks del 2007, mentre da un altro episodio dello stesso ciclo, "Ice Edge", sono state tratte alcune stampe inedite.

Si può definire Thomas Köner (Bochum, 1966) un artista visionario che lavora su immagini del mondo cosiddetto reale, o della quotidianità urbana, spesso degradata o appiattita nella sua indistinta mediocrità (come nei tre lavori del ciclo "Peripheriques", del 2005-06), immagini che lui registra in luoghi diversi sparsi sul pianeta, e dalle quali estrae una sorta di sottostrato, una dimensione occulta e trascendente, in forma di luminescenza, di sdoppiamento o di frantumazione dell'integrità delle forme, attraverso una disintegrazione dello stesso dato temporale. Il suo è un procedimento che ha diversi punti in comune con quello di Caspar David Friedrich, tedesco anche lui, che attraverso la contemplazione del paesaggio riusciva a rilevare, e quindi a rivelare, tracce del divino. Due artisti che, a distanza di quasi duecento anni l'uno dall'altro, cercano continuamente, nell'ambiente che li circonda, elementi che gli permettano di vivere esperienze estatiche, che possano poi essere condivise, sia pure in seconda battuta, da chi stabilisca un contatto non superficiale con le loro opere.

Carlos Casas (Barcelona, 1974) gira sempre i suoi video in luoghi molto lontani dal cosiddetto centro (o dai cosiddetti centri) del mondo, la Patagonia, l'Uzbekistan, la Siberia. Il suo è uno sguardo ingenuo e disponibile, senza preconcetti, in grado così di cogliere, proprio mentre avvengono, attimi di trascendenza nei gesti di un cacciatore di foche, di un lavoratore in una sperduta landa patagonica o di un pescatore del lago Aral. Casas, a differenza di Köner, non 'tratta' il suo materiale con alcun software, preferendo la nuda oggettività del girato, che ci rimanda la sua propria esperienza 'in situ' praticamente senza mediazioni. Ed è facile immedesimarsi in lui, mentre si trovava sul 'pack' siberiano, presi ad assistere a gesti millenari, agiti in silenzio al cospetto di una natura sconfinata, desolata, come espletando un rito. Gesti che, mentre li riconosciamo come umani, quasi non riusciamo a comprendere, e proprio perciò, forse, sono in grado di affascinarci, e di trasportarci in una dimensione sconosciuta, nella quale può diventare difficile, per il limitato tempo della proiezione, riconoscere anche noi stessi. Come è probabilmente accaduto allo stesso Casas mentre girava "Ice Edge", da cui sono state estrapolate alcune immagini che ricordano molto a loro volta, incidentalmente, alcuni celebri dipinti di Friedrich. Uomini che ci volgono le spalle, mentre scrutano un paesaggio vuoto e sconfinato, in cerca dell'animale che sono destinati ad uccidere, in attesa dell'evento che gli garantirà la completa percezione della propria esistenza e la sua giustificazione.

A completare "Ways to Nowhere", la non-storia, o le molte possibili storie, che sembrano poter accadere, racchiuse nell'opera "Nel bosco / In the wood", una 'ghost track' che si è deciso di includere per la sua emblematicità, per come ben rappresenta uno di quei percorsi verso un nessun luogo in cui talvolta capita di venirsi a trovare, un luogo bensì della rivelazione e della chiarezza istantanea ed effimera. Elementi, questi ultimi, che caratterizzano e motivano, come dati essenziali, la ricerca di questi autori.

inaugurazione: sabato 8 novembre 2008, ore 21.30

Blank
via Reggio, 27 Torino
giorni e orari di apertura: da merc. a sab., dalle 16 alle 19.30
ingresso libero

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