Galleria Martano
Torino
via Principe Amedeo, 29
011 8177987
WEB
Fabio Mauri
dal 6/11/2008 al 22/12/2008
lu-sab 15,30-19,30

Segnalato da

Galleria Martano



approfondimenti

Fabio Mauri
Laura Cherubini



 
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6/11/2008

Fabio Mauri

Galleria Martano, Torino

L'insolubile. I lavori in mostra rappresentano alcuni momenti particolarmente importanti dell'attivita' artistica di Fabio Mauri, attivo dall'inizio degli anni '50. "Warum ein Gedanke Einen Raumverpestet? Perche' un pensiero intossica una stanza?" e' un'installazione costituita da una serie di 36 schermi bianchi a parete. L'uso degli schermi, dalla duplice valenza di campi di proiezione e testimoni di storia, costituisce uno dei temi piu' ricorrenti della sua intera produzione.


comunicato stampa

I lavori presenti in questa mostra rappresentano alcuni momenti particolarmente importanti dell’ attività artistica di Fabio Mauri attivo dall’inizio degli anni cinquanta, ma alla sua prima mostra personale a Torino.

Nella sala grande della galleria, è installato Warum ein Gedanke Einen Raumverpestet? Perché un pensiero intossica una stanza?, 1972: una serie di 36 schermi bianchi a parete, tutti uguali per dimensioni e materiali d’impiego, si differenziano gli uni dagli altri esclusivamente a seconda dei messaggi scritti che scorrono alla base delle singole tele. Le brevi frasi, talora allocuzioni o parole isolate, sono in tedesco, composte in caratteri gotici. L’uso degli schermi, dalla duplice valenza di “campi di proiezione” e “testimoni di storia”, costituisce anch’esso uno dei temi più ricorrenti dell’intera produzione dell’artista

Manipolazione di cultura è un lavoro incominciato nel 1971 e terminato nel 1976 ed è una tra le più importanti opere dell’artista per la comprensione del problema del tema dell’ideologia. Quest’opera - che nasce inizialmente sotto forma di libro d’artista (La Nuova Foglio, Macerata) - si presenta tramite 15 grandi fotografie intelate e ritoccate con una parte monocroma nera, dipinta a mano. Le tavole hanno una struttura tripartita: nella parte alta c’è l’immagine fotografica tratta dalla documentazione storica dei fenomeni del nazismo e del fascismo; nella zona mediana il monocromo, schermo dipinto di nero; in basso sul bordo, poco evidente ( ma il “meno è il più”) c’è la didascalia, apposta dall’artista, una brevissima frase, a sinistra in italiano, a destra in tedesco, che occupa uno spazio tanto esiguo da passare quasi inosservata. In questo caso Fabio Mauri realizza un’opera di linguaggio, sul linguaggio in cui protagonista è l’ideologia, un’ideologia messa a nudo, demistificata nei suoi meccanismi più perversi Alcune altre opere degli anni successivi come I casi del mondo e la signora Matisse, 1987, L’ombra della memoria (stampa a getto d’inchiostro su forex di cm. 610x410) del 2007 e Lo zerbino insolubile del 2008 completano la mostra.

Fabio Mauri è nato a Roma nel 1926. Nel 1968 con Balestrini, Sanguineti, Eco, Porta, Barilli, Filippini, Arbasino, Colombo, Manganelli, Giuliani, Costa, Celli, Guglielmi, Pagliarani, fonda la rivista "Quindici". Negli anni '70 l'opera di Mauri si incentra sull'ideologia come soggetto/oggetto degli atti espressivi. Un'analisi critico-ideologica dei linguaggi: nasce il testo della performance Che cosa è il fascismo (1971, Krachmalnicoff), seguito dai libri d'artista Linguaggio è guerra (1975, Marani Editore), e Manipolazione di cultura (1976, La Nuova Foglio). Nello stesso anno fonda la rivista d'arte e critica "La Città di Riga" insieme a Boatto, Calvesi, Kounellis, Silva. Innumerevoli sono le esposizioni in gallerie e musei italiani e stranieri. Nel 1994 un'ampia raccolta dei suoi testi e conferenze è presente in Fabio Mauri: Opere e Azioni 1954-1994, (Mondadori/Carte Segrete), libro-catologo pubblicato in occasione della restrospettiva alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. Nel 2008 ha tenuto una grande mostra L’universo d’uso all’Auditorium di Roma mentre è attualmente presente con una grande sala presso il Centro Luigi Pecci di Prato nella mostra 1988 vent’anni prima vent’anni dopo.

Catalogo con testo introduttivo di Laura Cherubini.

Inaugurazione: venerdì 7 novembre 2008, ore 18,30

Galleria Martano
Via Principe Amedeo, 29 - Torino
Orario: lunedì/sabato 15,30-19,30 mattino su appuntamento
Ingresso libero

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