Galleria Six
Lissone (MB)
via G. Carducci, 10
039 5960355
WEB
Solitude of Paper
dal 7/11/2008 al 22/12/2008
martedi' - sabato 14.30-19, mattina e festivi su appuntamento

Segnalato da

Sebastiano Aell'arte



approfondimenti

Raquel Maulwurf
Tonel



 
calendario eventi  :: 




7/11/2008

Solitude of Paper

Galleria Six, Lissone (MB)

Raquel Maulwurf espone ingrandimenti di foto storiche d'archivio, in cui si evidenziano i disastri della guerra. La maggior parte dei lavori di Tonel sono disegni, autoritratti e caricature per esplorare le sue ferite e svelarle senza retorica.


comunicato stampa

Raquel Maulwurf (1975, Madrid)

La Galleria SIX con questa esposizione dedicata a Raquel Maulwurf, continua il suo percorso nell'arte contemporanea internazionale, iniziato da qualche anno con collettive e mostre a tema. L'attenzione nei confronti di questa artista nasce con l'intento di far conoscere l'arte giovane, in particolare quella di coloro che hanno rivolto la loro sensibilità alla memoria storica del `900. L'arte, infatti, riveste sicuramente un ruolo molto importante nel dialogo e nella comprensione dei conflitti attuali, ma è anche una possibilità necessaria per scoprire l'immagine e il percorso di una civiltà. Raquel Maulwurf è un'artista spagnola/olandese che ha studiato in Olanda arti visive e multimedialità ed ha partecipato in Italia ed in altre capitali europee a diverse esposizioni di punta. In febbraio 2009 avrà una mostra personale in New York con Frederieke Taylor Gallery.

Con le sue opere, che raffigurano e a tratti ingrandiscono le immagini della Guerra in gran parte della Seconda Guerra Mondiale per esempio la serie Fields of ruins/ Trümmerfelder: Guernica 26 IV '37 - Nagasaki 9 VIII '45, la serie FLAK/AAA Flugabwehrkanone/Anti-Aircraft Artillery (in tedesco Flugabwehrkanone significa artiglieria antiaerea), la serie ZEPPELIN (i zeppelini furono usati per bombardare Londra nella Prima Guerra Mondiale) e l'ultima serie Going Nuclear, intende lanciare un messaggio sulle gravi prospettive dei rapporti umani e dell'esplosione delle ostilità belliche di oggi e di domani. I lavori dell'artista sono ingrandimenti con la tecnica della pittura e della grafica di foto storiche d'archivio, in cui i disastri della guerra di ieri e quelli della guerra di oggi si evidenziano in un chiaroscuro palese e malinconico, netto e spaziale, in cui le superfici appaiono come tanti ritagli di ricordi e incubi mai assopiti. In Galleria sarà presentato l'ultimo catalogo monografico ZEPPELIN con un testo di Machteld Leij, critica d'arte.

Antonio Eligio Fernández (Tonel) (1958, Havana, Cuba)

Tonel è un artista riservato, che di fronte agli eccessi della vita cubana e a quelli della vita stessa, ha deciso di compiere un passo indietro e prendere la giusta distanza per elaborare una critica che fosse in grado di difendere la sua vulnerabilitá e sensibilitá; una critica basata su un umorismo tagliente, corrosivo e talvolta su una parodia clowneristica. La storia per Tonel diviene un’ esperienza sofferta e contraddittoria: una ‘danza’ in un contesto ideologico vibrante ma al contempo decadente, una mescolanza di sogno utopico e bugia virulenta, un grandioso fallimento le cui potenzialità hanno lentamente degenerato in miserie sordide. Tonel ripiega prevalentemente su una visione escatologica dell’Universo, che appare come un luogo sgradevole di vomito, feci, urina, dove le defecazioni di ognuno al pari delle manifestazione di potenza, sono travolte dalla forza purificatrice / purgativa della risata.

Ma la risata non è mai benevola: anche se essa può servire a ricompensarci dal male, il suo impulso più immediato racchiude qualcosa di ancora più oscuro, amaro . Tonel spesso evoca la misteriosa banalità delle cose e scivola nella sessualità come elevazione. Il sesso è presente come energia, come spinta, forse anche come una possibile occasione di discreta felicità, come un sollievo momentaneo e una via di uscita. La maggior parte dei lavori di Tonel sono disegni: la resa su carta permette a Tonel delle modalita’ di espressione che forse non potrebbe mai mettere in atto nella sua vita , in quanto è uno spazio “flessibile” e un diario giornaliero nel quale possono crearsi situazioni impreviste dove le inibizioni possono essere piacevolmente sfumate. Molti di essi sono autoritratti poiché la volontà di autodifesa, lo ha portato a sdoppiarsi in un personaggio fittizio e i suoi autoritratti sono un po’ come degli alterego. La caricatura gli permette di esplorare le sue ferite e di svelarle senza retorica. Tonel non è un caricaturista puro nel senso letterale del termine; egli si appropria di un tale registro linguistico per integrarlo con il suo stile personale.

Nel mondo di Tonel la commedia è assurda e crudele: egli ci mostra delle figure che sono ancora funzionanti nonostante gambe amputante e sanguinanti, o braccia inutili che si allungano esageratamente nella direzione di un cumulo di feci, o un pene che penetra il terreno fuoriuscendone sotto forma di pianta. Gli uomini sono gli stessi di sempre; si aggirano come clown immersi nel loro desiderio di silenzio, la cui fragilità e solitudine sono rese da Tonel attraverso la franchezza del suo dialetto visivo. Un altro elemento fondamentale, in quasi tutti i lavori di Tonel e’ il linguaggio: le parole forniscono una cornice per leggere l’immagine e, viceversa, l’immagine serve ad illustrare le parole. Il suo interesse nella relazion tra immagine e parola è chiara sin dai suoi primi disegni dove sembra unire la tradizione grafica cubana alle influenze dei fumetti underground; infatti egli conobbe l’America consumista da bambino e poi da adolescente, quando i fumetti circolavano di mano in mano all’Avana e la cultura pop filtrava attraverso i racconti di cui i genitori venivano a conoscenza quando andavano a fare la spesa o passavano per la Quinta Avenida. Successivamente l’interesse di Tonel per il linguaggio proviene dal suo incontro con l’arte concettuale, dove è il linguaggio stesso a svolgere un ruolo centrale nella composizione dell’ opera.

L’ arte diventa un selezionare immagini pittoriche e codici linguistici, il linguaggio in sé diviene protagonista. Per capire l’universo di un artista, solitamente bisogna riuscire a intravedere una logica emergere dalle sue opere. Tuttavia nel lavoro di Tonel si potrebbe dunque parlare di una ‘logica dell’ambiguità’, dal momento in cui ciò che maggiormente sembra interessarlo è proprio scardinare le nostre presunzioni riguardo a come crediamo che la le cose debbano essere. Tonel, sembra incline a quella visione pagana secondo la quale l’io narrante non ha mai la certezza dell’originalità di ciò che dice e non è spesso nemmeno sicuro delle origini della sua narrativa, dove lascia sempre un po’ di spazio per il non detto.

Galleria Six
via G. Carducci, 10 - Lissone (MI)
Orario: martedi' - sabato 14.30-19, mattina e festivi su appuntamento
Ingresso libero

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