Intellettuali immigrati e identita' professionali. La parola 'intellettuale' rinvia alla capacita' e al piacere di capire il mondo e di reinventarlo di tutti gli esseri umani o per lo meno di tutti quelli che riconoscono ai propri simili un uguale diritto alla felicita'.
Associazione culturale "Spaesati", Dipartimento di Storia e Storia
dell'Arte dell'Università di Trieste, Teatro Stabile Sloveno e
Bonawentura/Teatro Miela
Mercoledì 27 febbraio 2002
Ore 20.00
Intellettuali immigrati e identità professionali
Incontro con il fisico Daniele Amati (Sissa) , il biologo molecolare
Oscar Burrone (ICGEB) e lo storico Giacomo Todeschini (Università di
Trieste).
La parola "intellettuale" rinvia alla capacità e al piacere di
capire il mondo e di reinventarlo di tutti gli esseri umani o per lo
meno di tutti quelli che riconoscono ai
propri simili un uguale diritto alla felicità . In questa prospettiva
sono intellettuali le persone più differenti: esse sono accomunate da
una voglia e da una capacità appresa e sviluppata di conoscere
praticare e far conoscere quella che nel medioevo si sarebbe chiamata
un'Arte, sia essa la fisica, la storia, la biochimica, l'idraulica,
il teatro, la falegnameria o l'orticoltura.
Queste persone spesso si trovano ad emigrare: a volte perché le
situazioni politiche, appunto, non gradiscono chi abitualmente pensa
a qualcosa e vuole parlarne con gli altri (la Germania nazista,
l'Italia fascista, l'Argentina dei colonnelli); a volte perché è
meglio e più possibile lavorare in un posto piuttosto che in un altro
(il pendolarismo dei professori, gli scambi culturali
internazionali); a volte perché saper pensare e saper fare qualcosa
non basta ad assicurare la sopravvivenza (le migrazioni da paesi
poveri di persone che, professionalmente capaci, non hanno lavoro in
patria).
Se si considera la cosa da questo punto di vista ci si rende conto di
due cose importanti: gli intellettuali sono spesso degli emigranti;
gli emigranti sono nella maggior parte dei casi degli intellettuali.
Gli ospiti di quest'incontro, Daniele Amati e Oscar Burrone,
autorevoli esponenti del mondo scientifico locale, nazionale e
internazionale, sono stati protagonisti di varie migrazioni con
differenti motivazioni. Li accumuna la provenienza dall'Argentina,
Amati perché vi è emigrato inseguito alle leggi razziali italiane e
Burrone perché figlio di emigranti italiani. Oltre a ciò essi hanno
in comune l'esperienza di aver lavorato e vissuto anche in altri
paesi del mondo. Ognuno di loro possiede una precisa specializzazione
che si esprime anche nel paese d'immigrazione. Un'analisi dei
rapporti fra identità professionali, mercato del lavoro, ruolo
dell'intellettuale nella società e migrazioni.
Ore 22.00 party e meeting multiculturale
Destini incrociati
Degustazione di specialità esotiche e locali
Ingresso libero
Teatro Stabile Sloveno
Via Petronio 4 - Trieste