Ciocca Arte Contemporanea
Milano
via Lecco, 15
02 29530826 FAX 02 20421206
WEB
Andrea Massaioli
dal 12/11/2008 al 30/1/2009
14-19,30, chiuso domenica e lunedi'

Segnalato da

Ciocca arte contemporanea




 
calendario eventi  :: 




12/11/2008

Andrea Massaioli

Ciocca Arte Contemporanea, Milano

Primordium. La grande spirale disegnata dall'artista con un pastello rosso sul pavimento di una delle due gallerie e con uno blu sul soffitto dell'altra, collega due installazioni realizzate per Ciocca arte contemporanea e 41 artecontemporanea. In mostra disegni murali, acquerelli su carta o tela e piccole sculture di ceramica.


comunicato stampa

Testo di James Putnam

La grande spirale disegnata da Andrea Massaioli con un pastello rosso sul pavimento di una delle due gallerie e con uno blu sul soffitto dell’altra, collega le due installazioni complementari realizzate alla Ciocca arte contemporanea di Milano, e alla 41 artecontemporanea di Torino. Queste comprendono disegni murali, delicati acquerelli su carta o tela e piccole sculture di ceramica, alcune sospese con un filo. Il rosso e il blu rimandano rispettivamente alla terra e al cielo e il disegno della spirale si addentra nel tema della forza primordiale della vita, collegando in un sistema più ampio il progetto dell’artista. Simbolo dal fascino universale, testimoniato dal passaggio attraverso diverse culture, la spirale evoca misteriose assonanze alla psiche umana. Forma ricorrente in natura, è probabilmente il primo simbolo sacro trovato nelle grotte di età preistorica. Nell’iconografia popolare la spirale veniva associata al grembo femminile della Dea Madre, come rappresentazione del flusso ciclico di energia incorporato nel principio del femminile. Inoltre, in un contesto più ampio, Primordium potrebbe alludere all’evoluzione dell’universo a partire dai gas primordiali.

Insieme ai vari simboli pagani, nelle nuove opere di Massaioli sono presenti immagini ricorrenti come la Colomba, il Giglio e l’orecchio, che si riferiscono all’iconografia cristiana dell’Annunciazione come veniva rappresentata nei quadri del Medioevo e del Rinascimento.
In particolare è forte il rimando alla nozione del conceptum per aurem, secondo il quale, l’annuncio del concepimento “sovrannaturale” di Cristo, portato dall’angelo Gabriele e sussurrato all’orecchio di Maria, avrebbe portato ad una gravidanza, non attravero un normale rapporto sessuale, ma solo grazie ad un ascolto obbediente.

Questo concetto trova un parallelismo nella storia di Adamo ed Eva contenuta nella Genesi, dove Eva riceve la conoscenza carnale dal diavolo nella forma di un serpente, simbolo della parola che penetra l’orecchio della donna come un fallo.
Altri disegni di Massaioli richiamano le rappresentazioni tradizionali dell’Annunciazione in cui lo Spirito Santo nella forma di una colomba sorvola la Vergine. Maria china la testa per ascoltare e accetta passivamente la sua nuova condizione, simbolizzata dalla colomba fertilizzatrice che discende. Nell’iconografia cristiana le colombe bianche sono messaggeri divini che rappresentano la purezza, la luce e la pace, mentre la colomba rossa viene associata al sacrificio in grado di redimere l’umanità con il proprio sangue, per la promessa di vita eterna. Massaioli ha realizzato anche disegni del giglio bianco con uno stame rosso, organo riproduttivo maschile del fiore, che “feconda” un orecchio.

Per l’artista il giglio, la colomba e l’orecchio non sono meramente emblemi dell’Annunciazione ma sono anche collegati alla forza vitale e alla fertilità, ai cambiamenti stagionali della natura, alla nascita, alla morte e alla rinascita. Il suo lavoro non vuole veicolare nessun messaggio religioso e, nonostante da bambino abbia frequentato una scuola gestita da suore, Massaioli non aderisce alla fede cattolica. Non si considera un artista concettuale e le sue opere, piuttosto che voler essere provocazione intellettuale, si propongono come personali e riflessive: alcuni dei piccoli e delicati acquerelli sembrano dei pensieri intimi schizzati su un quaderno. E’ anche significativo che il compleanno dell'artista cada il 25 marzo, festa dell’Annunciazione nel calendario cristiano. La chiesa cattolica sovrappose la festività ad un anniversario pagano precedente, che celebrava l’unione fra la dea madre vergine e il dio sole, per il concepimento del loro figlio. Era festeggiato ogni anno alla soglia della primavera, in un’epoca di grande fertilità e fioritura, per onorare il rinnovo della Natura, come dea donatrice di vita. L'antica festa del concepimento della Dea Madre, e quella dell’Annunciazione, potrebbero anche fare riferimento ad altre figure di divinità femminili come Venere o Afrodite, celebrate nello stesso periodo.
La giustapposizione di immagini pagane e cristiane che percorre il progetto di Massaioli crea un forte dialogo tra sacro ed profano. Avendo in mente questi concetti, l’artista produce inoltre una serie di disegni erotici che propongono un’ “Annunciazione” più sessualizzata, dove il protagonista è un ibrido tra uomo e animale, metà divinità metà umano:un satiro o forse Pan, il dio della natura.

‘Primordium’, il titolo di questo progetto, potrebbe alludere alla teoria dell’evoluzione e alle prime fasi di sviluppo delle forme vitali – creature primitive, primordiali, comprese le lumache, i molluschi, i serpenti e i vermi, che Massaioli pone in parallello con il cervello e gli organi sessuali. Essi simbolizzano l’energia originaria e rigenerante della natura – umidi, vigorosi e fertili. Le sue immagini di forme animali ibride e frammentarie sono come dei totem che suggeriscono la similitudine fra l’anatomia degli animali e degli esseri umani, come la figura del pene-pesce, oppure propongono una sorta di istinto parallelo o perfino di coscienza parallela.
La lumaca senza guscio, che predomina in molte delle immagini di Massaioli, potrà sembrare una creatura bizzarra per essere monumentalizzata, ma in questo contesto diventa il simbolo perfetto della procreazione, nel suo strisciare sulla pancia secernendo la familiare traccia di bava. La lumaca inoltre è ermafrodita e possiede organi riproduttivi sia maschili che femminili, anche se generalmente si accoppia con un suo simile piuttosto che auto-fertilizzarsi. Durante l’accoppiamento la lumaca rischia di rimanere talmente impigliata ai genitali dell’altra che si può separare solo staccandone a morsi il pene. Una volta privata dell’organo maschile, una lumaca può sempre accoppiarsi usando le parti femminili del sistema riproduttivo. In alcune specie di lumaca si verifica una crescita talmente eccessiva nelle strutture genitali che l’organo maschile risulta spesso più grande del resto del corpo.

In uno dei quadri, due lumache giganti sorvolano il cielo sopra Torino, una vista che Massaioli vede da casa sua, sulla collina al di là della città. Le lumache intrecciate sono anche rappresentate nel suo grande dipinto dell’artista Carol Rama, che nacque a Torino nel 1918. Malgrado sia considerata da molto tempo una figura iconica nelle sfere artistiche italiane, Rama ha ricevuto il dovuto riconoscimento solo al Biennale di Venezia del 2003, quando le è stato assegnato il Leone d’Oro alla carriera. All’età di 21 anni, in un’epoca in cui le donne artiste erano poche, i disegni controversi, scuri ed erotici della Rama sfidavano la censura del governo fascista italiano. Il suo atteggiamento progressivo, il suo spirito libero, il suo stile di vita non convenzionale, sono stati una fonte di grande ispirazione per le generazioni successive di artisti torinesi come Massaioli che con lei aveva stretto amicizia, negli anni della sua formazione . Se realtà appare come una figura minuta, monumentale nell'imponente ritratto risulta monumentale, con il voluminoso vestito blu, come la figura archetipo della Madre Terra. La sua caratteristica acconciatura assomiglia al diadema di una sacerdotessa pagana, forma, che viene ripresa anche nelle creature apparentemente emblematiche, avvolte intorno ai suoi piedi.

La rappresentazione che Massaioli propone delle lumache intrecciate richiama il simbolo sacro del serpente che divora la propria coda, l' oureborus, (dal greco “divoratore di coda”), usato in molte culture antiche e negli studi d’alchimia, per esprimere sia l’unità sia l’infinità. Questa raffigurazione rappresenta la ciclicità e l'eterno ritorno, qualcosa che si ricrea continuamente, come la natura che si rigenera attraverso un processo perpetuo di auto-consumo.
Queste considerazioni rientrano nella nozione di primordiale dell’ attuale lavoro di Massaioli: qualcosa che esisteva all’inizio del tempo, o che persiste da allora, con forze o qualità tali da non potersi estinguere. Il suo progetto esprime il concetto della dualità insito nella natura delle cosa e come questi opposti non siano in conflitto fra loro. Illustra inoltre il dialogo tra l’iconografia pagana e quella cristiana e l’idea di un intermediario fra uomo e divinità. Il senso di dualità che pervade l’opera di Massaioli rende ancora più appropriata la scelta delle due installazioni site-specific parallele, nelle gallerie di Milano e Torino; il rosso della terra ed il blu etereo delle spirali disegnate alludono ai movimenti, verso il basso e verso l’alto, della psiche umana … l’unirsi del conscio e l’inconscio nella mente.

Londra, Ottobre 2008

Inaugurazione giovedì 13 Novembre alle ore 18:30

Ciocca arte contemporanea
via lecco 15 - 20124 Milano
Orario: dalle 14:00 alle 19:30, chiuso domenica e lunedì

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Fabrizio Bellomo
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