Foro Boario
Modena
via Bono da Nonantola
059 239888
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Asian Dub Photography
dal 12/12/2008 al 28/2/2009
Mar, Gio, Ven, Dom 11-19, Mer e Sab 11-22, chiuso il lunedi
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12/12/2008

Asian Dub Photography

Foro Boario, Modena

In mostra le prime acquisizioni della nuova Collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, dedicate all'Estremo Oriente e al Sud Est Asiatico. Oltre 80 opere di 21 artisti contemporanei asiatici, tra fotografie, film, video e installazioni, accompagnate da una rassegna di eventi collaterali. La collezione offre un'ampia panoramica anche sull'effervescente e dinamico scenario cinese e propone opere fotografiche e video di artisti provenienti dalla Corea. A cura di Filippo Maggia.


comunicato stampa

a cura di Filippo Maggia

Il 13 dicembre 2008 alle ore 18 presso gli spazi espositivi del Foro Boario di Modena sarà inaugurata la mostra Asian Dub Photography, a cura di Filippo Maggia, in cui verranno presentate le prime acquisizioni della nuova Collezione di Fotografia Contemporanea della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Affiancati alla mostra e per un arco di tempo che comprende e supera il periodo della sua durata, la Fondazione è lieta di presentare una ricca rassegna di eventi collaterali che consentiranno al pubblico di avvicinarsi alla cultura tradizionale dell'Estremo Oriente e del Sud Est Asiatico così come ad aspetti emblematici della sua contemporaneità.

Consapevole del ruolo fondamentale che fotografia, video e film rivestono oggi quali strumenti di osservazione ed interpretazione del mondo e delle trasformazioni che incessantemente lo investono, la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ha dato vita ad una Collezione che per ampiezza ed accuratezza analitica può offrirsi quale patrimonio eccellente in un contesto - quello italiano - che da tempo ne scontava l'assenza. L'immediatezza, il carattere universale e trans-generazionale che fanno delle immagini un privilegiato veicolo di comunicazione, rendono la fotografia, così come i video e i film d'artista, ancora più significativi e la loro valenza artistica ancor più netta, trasparente e attuale, sottolineando al contempo la centralità dell'uomo, artefice e al tempo stesso attore principale di questa infinita rappresentazione.

Il programma di acquisizione delle opere, condotto da Filippo Maggia, chief curator della Collezione, è strutturato per aree geografiche. Questo primo appuntamento è dedicato all'Estremo Oriente e al Sud Est Asiatico. La ricca sezione dedicata al Giappone include opere imprescindibili dei grandi nomi affiancate ad opere di artisti emergenti nel panorama internazionale. Tra le prime i Flowers di Nobuyoshi Araki - una serie di chibachrome in cui le forme sinuose ed i colori accesi di dalie, orchidee e fiori di ogni specie rimandano all'idea di bellezza e a quella di morte - e dello stesso artista i Bondages - le celebri immagini di nudi femminili divenute ormai icone della sua opera - i raffinati bianco e nero di Hiroshi Sugimoto - in cui sono immortalati i paesaggi eterni ed immutabili dei Diorama fotografati nei musei di scienze naturali - e le graffianti fotografie di Daido Moriyama - frammenti di un viaggio continuo attraverso le strade del Giappone e la sua storia. E ancora le apocalittiche immagini di Ryuji Miyamoto - fotografie che ritraggono in modo rigoroso e formale la città di Kobe devastata dal terremoto del 1995 -, la serie A Bird (Blast #130) di Naoya Hatakeyama - in cui la staticità della sequenza progressiva di un'esplosione concede il tempo di riflettere sulle potenzialità umane di distruzione e sul violento sfruttamento della natura - ed il video Laugh at the Dictator di Yasumasa Morimura - caustico attacco contro ogni forma di dittatura passata e presente. Appartengono invece alle generazioni successive Risaku Suzuki - che rivisita il tradizionale tema della fioritura dei ciliegi in Sakura -, Miwa Yanagi - con il video Kagome Kagome e le due fotografie Estelle e Geisha tratte dalla sdi Fotografia Contemporaneaerie My Grandmother, opere entrambe orientate ad un'analisi della condizione femminile nella società contemporanea giapponese -, Rika Noguchi con la serie Marabu - delicata ed intima contemplazione del volo di questo grande uccello africano -, Haruki Maiko con i suggestivi ed oscuri paesaggi urbani - ed infine la giovane Tabaimo con la provocatoria animazione Dream Diary.

La Collezione offre un'ampia panoramica anche sull'effervescente e dinamico scenario cinese. Le opere in mostra rimandano la visione d'insieme di una società sottoposta a rapidissime trasformazioni economiche e sociali, tanto radicali da rendere conflittuale il rapporto tra tradizione e innovazione e tanto profonde da mettere in discussione l'identità stessa dei singoli individui. Questo processo di trasformazione diviene nelle fotografie provocatorie e surreali di Light and Easy di Yang Zhenzhong un vero e proprio capovolgimento del mondo mentre nel raffinato film The Half Hitching Post di Yang Fudong la difficoltà del cambiamento assume la forma dell'impervio cammino intrapreso da due coppie che ascendono una montagna nell'aspro paesaggio della Cina del Nord. La giovanissima Cao Fei, con il lavoro fotografico My Future is Not a Dream, mette in luce le conseguenze che l'introduzione dell'economia di mercato ha provocato sulla vita delle persone e propone attraverso il video Hip Hop Fukuoka il superamento delle disparità economiche e di status grazie ad un ballo sfrenato e liberatorio. Del poliedrico Ai Weiwei, da sempre lucido osservatore delle dinamiche sociali e politiche, il lungo video Chang' an Boulevard ricompone il quadro d'insieme della città di Pechino attraverso un metodo d'analisi rigoroso strutturato lungo il boulevard che attraversa da est ad ovest la capitale cinese. Le fotografie in bianco e nero tratte dalla performance di Ma Liuming Walking the Great Wall , in cui l'artista passeggia lungo la Muraglia Cinese col volto truccato da donna, sembrano voler indicare infine la necessità di ricomporre il conflitto, di riconciliare le parti complementari dello yin e dello yang, superando tutto ciò che ostacola una libera definizione del sé.

A completare il quadro di quest'area asiatica, la Collezione propone opere fotografiche e video di artisti provenienti dalla Corea come Kimsooja - con A Homeless Woman, video della performance realizzata per le strade del Cairo -, e Yeondoo Jung - con le fotografie della serie Location, suggestive immagini di grande formato che testimoniano l'intreccio illusorio tra fantasia e realtà -, dalla Malesia - Wong Hoy Cheong, con la video-istallazione Re:Looking, divertente fiction sulla colonizzazione malese dell'Austria, il video Suburbia che mette in luce l'alienazione e le disparità nei sobborghi di una città pensata più per la ricerca di profitto che per le necessità dei suoi abitanti, ed i "tableaux vivants" di Chronicles of Crime in cui l'artista, ricostruendo le scene di famosi crimini avvenuti in Malesia, propone una riflessione sull'uso consumistico del dolore - ; da Taiwan - Hung-Chih Peng, con la video-installazione Siao-pai, in cui il filo della narrazione è stabilito, contro ogni principio del cinema hollywoodiano, dall'istinto imprevedibile di un cane -, ed infine tre opere di Rirkrit Tiravanija, artista di origini tailandesi che ha fatto del nomadismo culturale e dell'interazione sociale i cardini della sua ricerca artistica.

Molti gli eventi collaterali che avranno luogo nel periodo mostra. Il ciclo di conferenze che avrà luogo al Foro Boario con cadenza settimanale prevede la partecipazione di storici e critici dell'arte ma anche di esperti e studiosi di geopolitica, urbanistica, storia e cultura dell' Oriente: da Stefano Boeri a Silvia Paoli , da Angela Vettese e Valerio Terraroli a Giuseppe Peternolli e Lucio Caracciolo per delineare un quadro più chiaro e fornire utili strumenti all'approccio, lo studio e la comprensione dell'area geografica oggetto del primo anno di acquisizioni della Collezione.
Una serie di incontri saranno dedicati alle raffinate tradizioni giapponesi: la maestra Nogiri eseguirà la Cerimonia del tè mentre lo chef Michiyo Murakami terrà una lezione teorica e dimostrativa sulla cultura culinaria nipponica.
Il concerto di musica tradizionale di Shakuachi e Koto accompagnerà il finissage della mostra, mentre a marzo nella Cerimonia dell'incenso (o Kodo) si potrà ripercorrere fin dalle origini la Via del Profumo grazie alla guida del maestro Sanjonishi.
Dal 6 Gennaio inizieranno presso la Sala Truffaut 4 rassegne dedicate alla cinematografia del Sud Est asiatico: "Sguardo sulla Corea del Nord", "Anime", "Giallo Giappone" e "I film di Zhang Yimou" che si protrarranno fino al 13 Marzo, con proiezioni di celebri pellicole di registi del calibro di Shoei Imamura, Takeshi Kitano e Otomo Katsuhiro.
Il Baluardo della Cittadella ospiterà infine, i venerdì sera dal 5 al 26 dicembre, le performance live di Dj Qbert, artista di origini estremo orientali e mostro sacro del turntablism djing, Anchorsong, live performer giapponese maestro dell'improvvisazione con l'Akai MPC, e i nostrani Alessio Bertallot e Dj Gruff, entrambi impegnati in live session di chiara ispirazione orientale.

Immagine di Cao Fei

Ufficio stampa
Cecilia Lazzeretti
tel. +39 059 239888-104 fax +39 059 238966
ufficiostampa@fondazione-crmo.it

Inaugurazione: 13 dicembre 2008, ore 18

Foro Boario
via Bono da Nonantola 2, Modena
Orari: Martedì, Giovedì, Venerdì, Domenica ore 11 - 19, Mercoledì e Sabato ore 11 - 22. Chiuso il lunedì
Ingresso gratuito

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