Il concetto di Noesi e' alla base dell'operato dell'artista. Egli affonda le radici in accadimenti intimi e lontani che rintraccia all'interno della banca dati di quelle fotografie di famiglia che ciascuno di noi raccoglie e conserva nel tempo. L'esito e' dunque una superficie intesa come luogo di ricerca, di domanda, di scoperta.
a cura di Grazia Tassi
Sabato 13 dicembre 2008, alle ore 17.30, Amphisbæna Studio d’Arte Contemporanea inaugura
Noesi, mostra personale di Lorenzo Di Lucido.
Il concetto di noesi, risalente alla filosofia di Aristotele e centrale in quella di Husserl,
rappresenta l'esperienza vissuta nel suo insieme, dal punto di vista soggettivo, tramite atti di
comprensione rivolti verso l'oggetto stesso dell'esperienza quali la percezione, l'immaginazione, il
ricordo.
È infatti nella memoria che l’opera di Lorenzo Di Lucido affonda le radici: in accadimenti
intimi e lontani che egli rintraccia all’interno della banca dati di quelle fotografie di famiglia, che
ciascuno di noi raccoglie e conserva nel tempo.
L’opera pittorica prende quindi forma da una costante elaborazione e sperimentazione
dell’immagine di partenza. Essa si genera infatti attraverso piccole catastrofi, per cancellazioni,
ripensamenti, includendo e valorizzando tutto ciò che solitamente nella prassi artistica è celato:
come le coperture, i pentimenti, il non finito, gli errori o i presunti tali.
L’esito è dunque una superficie luogo di ricerca, di domanda, di scoperta. L’immagine
risultante diventa un campo di tensioni, di giochi di forza dei piani tra loro: del solo abbozzato
accanto al materico, composta come un intarsio ligneo, per giustapposizione delle parti che, pur
differenti, combinate le loro diversità, contribuiscono tuttavia alla manifestazione di una superficie
unica ed omogenea.
In questo modo i gruppi di figure, gli interni di famiglia, le pose comuni e di per sé
volutamente banali che l’artista indaga, sono per lo più un motivo, una possibilità di analisi. Lette
ed interpretate come nature morte, riviste e masticate numerose volte, esse divengono parti di un
soggetto che da figurativo, nel corso dell’evoluzione, esita talvolta in astratto.
Nell’opera di Di Lucido il fare artistico, la pittura, i procedimenti creativi risultano dunque
vincenti rispetto il dato generato.
Ogni passo dell’artista e dell’osservatore dentro l’opera, e attraverso la memoria, si rivelano
un’avventura cercata, un rischio corso, un divenire ed un acquisire perdendo: l’unico modo
possibile per ritrovarsi.
Inaugurazione: sabato 13 dicembre 2008, ore 17.30
AMPHISBÆNA Studio d'Arte Contemporanea
Via Mascherella, 36 Modena
Lunedì - Sabato 10.30-12.30 / 17.30-19.30; giovedì e domenica chiuso