Galleria d'Arte Moderna - GAM
Milano
via Palestro, 16 (Villa Reale)
02 88445947 FAX 02 77809761
WEB
Alberto Magnelli
dal 27/2/2002 al 28/3/2002
WEB
Segnalato da

Patrizia de Micheli




 
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27/2/2002

Alberto Magnelli

Galleria d'Arte Moderna - GAM, Milano

Opere su carta. A cura di Nathalie Vernizzi, la mostra presenta una collezione privata eccezionale di 151 disegni, che documentano tutte le tappe dell'itinerario artistico di Magnelli, dal 1914 al 1971, e che testimoniano dell'ampiezza delle sue sperimentazioni tecniche e artistiche.


comunicato stampa

Opere su carta

Il 28 febbraio 2002, presso la Galleria d'Arte Moderna di Milano nella Villa Reale di Via Palestro, si inaugura una mostra dedicata ad Alberto Magnelli (Firenze 1888 - Meudon 1971).

A cura di Nathalie Vernizzi, la mostra presenta una collezione privata eccezionale di 151 disegni, che documentano tutte le tappe dell'itinerario artistico di Magnelli, dal 1914 al 1971, e che testimoniano dell'ampiezza delle sue sperimentazioni tecniche e artistiche.

Nato a Firenze nel 1888, Alberto Magnelli ha una formazione artistica profondamente segnata dalla cultura fiorentina e dai maestri del Trecento e del Quattrocento che saranno per tutta la sua vita un metro di riferimento. Nello stesso tempo frequenta assiduamente gli ambienti futuristi e gravita nell'orbita delle riviste "La Voce" e "Lacerba", dove incontra Papini, Soffici, Marinetti, Boccioni, Carrà e il poeta Aldo Palazzeschi. Se Magnelli rifiuta di aderire al movimento futurista e prende le distanze da modi espressivi basati sulla rottura e la provocazione, egli trae, tuttavia, sicuramente grande beneficio dall'effervescenza culturale in cui si trova immerso e assimila il linguaggio formale del Futurismo. Tramite i futuristi Magnelli è, sin dal 1914, in contatto con gli ambienti dell'avanguardia internazionale. Diventa, così, amico intimo di Apollinaire, Max Jacob, Picasso, Léger, Arp, Kandinsky. Il trasferimento definitivo dell'artista a Parigi, nel 1931, lo allontana dagli ambienti culturali italiani e compromette la diffusione del suo lavoro nel nostro paese. L'artista soffre per tutta la vita per questo rapporto mancato con il suo paese d'origine e percepisce con amarezza l'indifferenza dei suoi compatrioti, poiché, anche quando ottiene un riconoscimento internazionale, si sente sempre e prima di tutto un pittore fiorentino. La sua arte risolve felicemente il difficile connubio tra definizione della forma e irraggiamento del colore, sempre tesa a raggiungere un punto d'equilibrio perfetto tra tradizione e modernità.

La mostra si articola in quattro sezioni:
1) Anni Dieci, anni degli esordi e dell'affermazione del suo talento, segnati da una riflessione dell'artista sul lavoro di Matisse e dei futuristi, anni di grande creatività durante i quali Magnelli affronta tutti i temi tradizionali: personaggi, nudi, paesaggi, nature morte;
2) Anni Venti: in questo decennio l'artista sviluppa quello che chiama un realismo immaginario rappresentando la vita quotidiana dei contadini toscani;
3) la terza sezione è dedicata alle Pietre, masse pesanti trattate come volumi leggeri in sospensione nello spazio, tema che lo porterà nel 1935 verso l'astrattismo;
4) la quarta ed ultima sezione documenta appunto l'Astrattismo, che Magnelli non abbandonerà più. Le opere di questo periodo possono essere considerate come la sintesi di tutte le sue ricerche, il punto d'arrivo delle sue riflessioni estetiche: l'artista mette in campo una geometria inventata con forme madri a partire dalle quali crea un vocabolario formale del tutto originale. I due elementi apparentemente contraddittori presenti nell'arte di Magnelli, la tradizione classica toscana e l'avanguardismo futurista, si rivelano in realtà complementari nel suo percorso artistico. Tra tutte le tecniche sperimentate quella privilegiata rimane per Magnelli proprio la matita su carta, ed essendo il disegno una tappa determinante del processo creativo dell'artista, il momento in cui organizza le sue idee in un linguaggio formale, la collezione, oggetto della mostra, risulta ancora più preziosa in quanto ci permette di ricostituire la logica intuitiva dell'artista e di seguirlo passo dopo passo lungo il suo itinerario artistico.
L'esempio della scultura africana costituisce un'altra componente importante dell'arte di Magnelli. Accorto collezionista, egli costituisce, sin dagli anni dieci, una collezione di sculture di altissima qualità e molti disegni presenti in mostra illustrano quanto avesse interiorizzato le soluzioni formali dell'arte africana.

Il catalogo è edito dalla casa editrice Libri Scheiwiller.

Galleria d'Arte Moderna
Villa Reale di Via Palestro 16, Milano

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