Di Harold Pinter. Compagnia Teatrale Krypton. Due fratelli caratterialmente molto diversi e un petulante vagabondo combattono per l'accesso a un misero appartamento, traboccante di inutile ciarpame. Una lotta fisica, psicologica e sociale, una guerra tra poveri che fa emergere disagi, solitudini, intolleranze e una profonda incomunicabilita'. E sebbene il barbone cerchi di far esplodere la lotta tra i due fratelli, finisce per confermare il suo statuto di escluso e perdente.
di Harold Pinter
traduzione Alessandra Serra
con Fulvio Cauteruccio, Giancarlo Cauteruccio, Giuseppe Savio
regia, scene e luci Giancarlo Cauteruccio
costumi Mania Brundu
colonna sonora Fulvio Cauteruccio
produzione Compagnia Teatrale Krypton, Firenze
con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali-Dipartimento
dello Spettacolo, Scandicci Cultura-Istituzione Servizi Culturali del Comune
di Scandicci
Dopo Finale di partita di Beckett, Giancarlo Cauteruccio fa suo anche Il
guardiano di Harold Pinter - punta di diamante della produzione del
drammaturgo inglese  in scena al CRT Teatro dell'Arte per sole tre serate,
dall'1 al 3 marzo.
Due fratelli caratterialmente molto diversi e un petulante vagabondo
combattono per l'accesso a un misero appartamento, traboccante di inutile
ciarpame. Una lotta fisica, psicologica e sociale, una guerra tra poveri che
fa emergere disagi, solitudini, intolleranze e una profonda
incomunicabilità . E sebbene il barbone cerchi di far esplodere la lotta tra
i due fratelli, finisce per confermare il suo statuto di escluso e perdente.
Egli è debole e solo perché diverso, e in quanto tale accoglie su di sé
l'indice morale dell'autore, puntato sugli altri due non come su due
mascalzoni, ma certo come su due uomini ridotti al rango di animali in lotta
(Franco Cordelli).
Come il Finale di partita di Beckett, anche questo spettacolo è stato
tradotto da Giancarlo Cauteruccio in calabrese, suo dialetto natìo: una
scelta radicale ed efficace, che trascina il testo nella carnalità della
lingua vissuta e parlata, restituendo al pubblico con colorita immediatezza
la violenza e la sopraffazione che si sviluppano in una serie di incontri,
scontri e rivendicazioni che riaprono ferite del passato.
Nonostante la brutalità e la forza che si respirano, il dramma non dà vita
a
nessuno sviluppo narrativo: la situazione è statica e si gioca sul
consumarsi di un rapporto conflittuale fra tre personaggi, che sono al
contempo vittime e carnefici.
Il guardiano di Cauteruccio è uno spazio e un tempo che annichiliscono,
mettendo il pubblico di fronte a una soverchiante verità : la paura del
diverso e il razzismo strisciante sono sentimenti che ci appartengono ben al di là delle nostre convinzioni e della nostra consapevolezza.
Al di sopra, e sotto e sul fondo, dello spazio scenico, scorrono i margini
di sassi in movimento, quasi per un parossismo della natura coinvolta
anch'essa in quel paesaggio di violenza. Non c'è sopraffazione vera, come
spesso capita in Pinter, perché il pericolo maggiore è che situazioni del
genere siano destinate a ricominciare, proprio quando sembrano spegnersi. Ed
è una prova di inquietante conflittualità quella che dà anche lo spettacolo
di Cauteruccio, che propone un suo modo originale (e questa volta forse più
incisivo di altri) di avvicinarsi ai grandi classici del '900.
Gianfranco Capitta
BIGLIETTI
Intero 15 euro (lit. 29.044)
Ridotto giovani 10 euro (lit. 19.363)
Ridotto anziani 7,5 euro (lit. 14.522)
Prevendita TicketOne 02392261
TicketOne gruppi 023922662
Teatro dell'Arte
Viale Alemagna 6, 20121 Milano
Prenotazioni allo 0289011644
ORARI
Inizio spettacoli ore 20.30
Festivi ore 16.00
Info:
CRT Centro di Ricerca per il Teatro
Settore Comunicazione
Tel. 02881298
CRT Teatro dell'Arte,
viale Alemagna 6, Milano