Galleria d'Arte Moderna - GAM
Torino
via Magenta, 31
011 4429518, 011 4429595 FAX 011 4429550
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De Nittis
dal 2/3/2002 al 1/4/2002
011 4429603 FAX 011 4429541
WEB
Segnalato da

Daniela Matteu




 
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2/3/2002

De Nittis

Galleria d'Arte Moderna - GAM, Torino

Cinque incontri sulla pittura moderna in Europa. In occasione dell'importante rassegna dedicata dalla GAM di Torino a Giuseppe De Nittis e alla pittura europea della vita moderna, il visitatore può ricostruire - attraverso le opere di De Nittis e di alcuni grandi maestri italiani e stranieri come Allebé, Adler, Boudin, Boldini, Caillebotte, Daumier, Degas, Luce, Sisley, Steinlen e Zandomeneghi, gli anni in cui si affermò a Parigi la pittura degli indépendants, passata poi alla storia con il nome di impressionismo.


comunicato stampa

La ricchezza e la complessità dei temi in mostra ha spinto il Museo ad organizzare per il proprio pubblico un ciclo di incontri gratuiti che avranno luogo presso la sala didattica del Museo. Saranno accompagnati dalla proiezione di diapositive e preceduti dalla presentazione in Sala Conferenze del Direttore Pier Giovanni Castagnoli.

In occasione dell'importante rassegna dedicata dalla GAM di Torino a Giuseppe De Nittis e alla pittura europea della vita moderna, il visitatore può ricostruire - attraverso le opere di De Nittis e di alcuni grandi maestri italiani e stranieri come Allebé, Adler, Boudin, Boldini, Caillebotte, Daumier, Degas, Luce, Sisley, Steinlen e Zandomeneghi, gli anni in cui si affermò a Parigi la pittura degli indépendants, passata poi alla storia con il nome di impressionismo.

In quegli anni i dibattiti estetici, la critica e l'operare artistico, che ebbero in Parigi una capitale d'avanguardia, sono il terreno d'avvio di una trasformazione senza precedenti in tutta Europa, una trasformazione tanto nell'immagine dipinta quanto nel pensiero artistico moderno.

Gli incontri saranno così articolati:

1° incontro
domenica 3 marzo h.16.00 presso la sala conferenze GAM
Pier Giovanni Castagnoli presenta la mostra:
De Nittis e la pittura della vita moderna in Europa

Con questa occasione verranno mostrate al pubblico le ragioni della rassegna e, nel presentare le opere in mostra, si tenterà coi visitatori di ricostruire la complessità degli eventi culturali che durante la seconda metà del secolo XIX hanno determinato una radicale riforma della pittura europea.

Si tratterà pertanto di un'introduzione a quegli argomenti che saranno approfonditi nei successivi incontri.

2° incontro
domenica 10 marzo h. 16.00 presso la sala didattica GAM
Baudelaire e Parigi capitale artistica della modernité

Negli anni in cui si stava formando l'arte degli indipendenti - ma era ancora aldilà da venire la consacrazione critica che li consegnerà alla storia col nome di impressionisti - Baudelaire teorizzava sui giornali l'estetica di quella pittura nuova. È infatti nel 1863, quando a Parigi si organizza il primo Salon de Réfusés con le opere di Manet, Pisarro, Jongkind, Guillaumin, Whistler e Cézanne, che Baudelaire pubblica su "Le Figaro" il suo: Il pittore della vita moderna. Il saggio dedicato a Constantin Guys, pittore di cui si esalta la figura fino al travisamento, è l'occasione per enunciare i principi della nuova pittura moderna.

Nel definire la linea artistica degli amici pittori che, rifiutati alle Esposizioni Ufficiali, si trovavano costretti ad esporre come indipendenti Baudelaire conia l'espressione modernité.

3° incontro:
domenica 17 marzo h.16.00 presso la sala didattica della GAM
La pittura della vita contemporanea e il mercato artistico:
il caso Goupil e Durand-Ruel

La fortuna dell'impressionismo è legata a quei galleristi che rischiarono le proprie finanze investendo per primi su nomi dalla fortuna ancora incerta. E così Durand-Ruel con coerenza inizia presto a sostenere la pittura del futuro. La sua galleria commercializzerà i dipinti dei giovani Monet, Sisley, Pissarro e Degas e più tardi anche le opere di Manet, Renoir, Cézanne e Berthe Morisot.

Nel frattempo è cambiato il pubblico, sono cambiati gli acquirenti e gli estimatori d'arte. La diffusione di riviste illustrate favorisce presso un vasto pubblico la circolazione di immagini attinenti alla vita moderna. Nella commercializzazione di immagini d'autore, e a costi contenuti, si specializza l'impresa Goupil. La sua galleria investe in simili vedute e tra i nomi di punta figura proprio quello di Giuseppe De Nittis. L'impressionismo diverrà ben presto un caso internazionale e uno dei primi grandi fenomeni commerciali per i galleristi che come Goupil e Durand-Ruel apriranno all'estero - in Inghilterra e in Belgio, negli Stati Uniti e in Australia - filiali della propria attività commerciale spianando la strada alla diffusione della pittura indipendente.

4° incontro
domenica 24 marzo h.16.00 presso la sala didattica della GAM
Il malinteso impressionista:
fortuna e sfortuna critica degli indépendents

Il caso impressionista scoppia a Parigi nel 1874. Il 15 aprile il gruppo inaugura nello studio del fotografo Nadar, in Boulevard des Capucines, la prima collettiva. Anche se i critici hanno commenti durissimi, o persino si rifiutano di prendere la mostra sul serio, è chiaro che, come dichiara Leroy, tutto è cambiato. È però difficile per i contemporanei pronosticare la portata e le conseguenze della rivoluzione in atto. I critici che non censurano il caso impressionista, dunque, si interrogano. Esistono delle caratteristiche comuni agli artisti che espongono da Nadar ed è possibile parlare per loro di una "scuola impressionista"? Ci sono delle ragioni profonde alla radice di questa trasformazione dell'immagine dipinta o si tratta di una ribellione transitoria? È davvero possibile ravvisare nella pittura indipendente un movimento coeso oppure la sigla impressionista raccoglie da Nadar e solo temporaneamente tensioni differenti, frammenti che non avranno soluzione di continuità in un'unica cifra stilistica?

I quesiti che dividevano la critica del tempo sono tutt'altro che datati. Per comprendere, dunque, la riforma impressionista è opportuno ripartire dalla cronaca di quei giorni e ricostruire le ragioni che hanno concorso alla nascita del mito impressionista, un mito che paradossalmente proprio nel diffuso malinteso contemporaneo ha costituito la propria futura fortuna.

5° incontro:
lunedì 1 aprile (lunedì di pasquetta) h. 16.00 presso la sala didattica della GAM
Il caso De Nittis: un impressionista italiano

"Abbiamo detto che De Nittis figurava in prima fila dei pittori impressionisti; aggiungiamo che uomo di spirito, e insomma, Italiano com'era, si era ben guardato dalle deviazioni di coloro che vedono in questa scuola una facilitazione ad uso dei pittori i quali, sprovvisti di studi sufficienti, confondono in uno stesso disprezzo, colore, composizione e disegno". Così nel 1884 "Le Figaro" ricordava in un articolo il pittore barlettano appena scomparso. I giornali francesi piangono in quella data la morte di uno dei più grandi talenti dell'arte contemporanea. Un talento, dunque, il suo, che come riconosce il cronista è accompagnato da una grande perizia tecnica e da una straordinaria serietà di studio. Sono queste le qualità che renderanno la carriera di De Nittis tanto ambivalente da poter essere suscettibile nella critica postuma di capovolgimenti repentini.

Rassegna a cura di Alessandra Mascia
Per informazioni: 011 4429518

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Luigi Ontani
dal 14/12/2015 al 14/12/2015

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