Museo Civico
Bolzano
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Christian Hess
dal 25/11/2008 al 29/1/2009
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Christian Hess



 
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25/11/2008

Christian Hess

Museo Civico, Bolzano

Retrospettiva. Solo da poco tempo riscoperto dagli storici dell'arte, Hess rappresenta un caso particolare tra i pittori tedeschi vissuti tra le due guerre, perche' ha saputo creare, malgrado le avverse circostanze dell'epoca, un'opera di notevole spessore per contenuti e forma, trovando la sua principale fonte di ispirazione in Sicilia, dove era andato in esilio volontario nel marzo 1933 perche' osteggiato dal nazismo.


comunicato stampa

Il Museo Civico di Bolzano dedica una importante retrospettiva ad uno dei suoi figli più illustri, il pittore Louis Christian Hess (1895-1944), cittadino d'Europa ante-litteram, che ispirò la sua opera agli ideali di libertà e di pace, tanto da meritare il privilegio dell'alto patrocinio che il presidente del Parlamento Europeo, Hans-Gert Pöttering, ha inteso concedere - su proposta dell'Associazione Culturale Christian Hess di Roma - alla Mostra che sarà inaugurata mercoledì 26 novembre. Si tratta di un evento degno del saluto della bandiera con le 12 stelle che Bolzano "Città d'Europa" ospiterà fino al 30 gennaio 2009.

Artista di respiro internazionale che solo da poco tempo gli storici dell'arte cominciano a conoscere, Hess rappresenta un caso particolare tra i pittori tedeschi vissuti tra le due guerre, perchè ha saputo creare, malgrado le avverse circostanze dell'epoca, un'opera di notevole spessore per contenuti e forma, trovando la sua principale fonte di ispirazione in Sicilia dove era andato in esilio volontario nel marzo 1933 perché osteggiato dal nazismo. Le sue opere subirono una vasta dispersione durante la guerra. Nel 1974 le opere ritrovate in Sicilia e in particolare a Messina dove viveva Emma Hess, sorella del pittore, consentirono la riscoperta dell'artista altoatesino. Con il sostegno della Regione Siciliana e del Goethe Institut i quadri furono ordinati in una mostra itinerante che partì da Palermo e dopo varie tappe in Italia, tra cui Bolzano, raggiunse Passau, Innsbruck e infine Monaco di Baviera restituendo così alla storia dell'arte europea un prestigioso protagonista dimenticato.

E' questa la seconda volta che Bolzano rende omaggio a Christian Hess. Era il 4 maggio del 1975 quando alla Galleria Goethe si inaugurò la prima retrospettiva. Nei discorsi allora pronunciati dal Sindaco Giancarlo Bolognini e da Walter Amonn dell'Azienda Turismo, si manifestò gratitudine e riconoscenza alla Sicilia per aver restituito a Bolzano uno dei suoi figli più illustri, tanto che sulla casa natale di Hess, in via dei Portici 72, venne poi collocata una targa commemorativa. La nuova retrospettiva - arricchita da altre opere ritrovate di recente nella Mitteleuropa - è curata dal critico d'arte austriaco Carl Kraus ed è realizzata in collaborazione tra il Museo Civico di Bolzano e il Rabalderhaus Museum di Schwaz, città dove l'artista morì. Nel corso della mostra di Bolzano l'Associazione Culturale Christian Hess prepara delle manifestazioni collaterali che verranno annunciate nel sito www.christian-hess.net

Scheda biografica Christian Hess

Louis Christian Hess nasce il 24 dicembre 1895 nella Bolzano asburgica, da padre tedesco e madre austriaca, studia e fa le prime esperienze artistiche a Brunico e a Innsbruck, poi il primo conflitto mondiale lo trascina con la 3. compagnia dei Pionieri bavaresi sul fronte franco-belga in mezzo alle battaglie di Verdun, della Somme e dell'Aisne. Nelle pause di quei terribili giorni esprime il suo disprezzo per la guerra disegnando per i compagni cartoline con angeli sulle trincee. Dal 1919 al 1924 è all'Akademie der Bildenden Künste di Monaco nella classe del prof. Becker-Gundhal. In quegli anni partecipa alle prime collettive facendosi subito notare dalla critica per il "non comune senso coloristico e il sentimento sereno e caldo per la natura". Con borse di studio compie viaggi in Scandinavia e Austria. Nel 1925 visita Firenze e la Toscana. Riproduce opere di antichi maestri a Palazzo Pitti e agli Uffizi. Raggiunge per la prima volta la Sicilia perché va a trovare la sorella Emma che vive a Messina. Lo entusiasmano i colori e il paesaggio mediterraneo che ispireranno le sue opere future. Esordisce come scultore nel 1926 alla Galerie Paulus di Monaco, nel 1928 affresca la villa dell'industriale Mayer a Wismar, partecipa a collettive a Monaco, Francoforte, Berlino, Dresda e Braunschweig.

Il pittore bolzanino è all'apice del suo sviluppo artistico quando nel 1929 aderisce al Movimento d'avanguardia monacense Juryfreie, libera unione di pittori e scultori "senza giuria", di cui diviene animatore assieme a Joseph Scharl. Alle mostre nel Glaspalast di Monaco, in Prinzregentstrasse, parteciperanno anche Picasso, Klee, Miro, Baumaister, Severini, Casorati. Per Hess è un periodo fecondo di opere che ricevono l'onore della copertina della rivista Jugend. Ma la sua libertà d'espressione viene presto soffocata dalle SA, le famigerate "Camicie brune" che tengono sotto controllo gli artisti della Juryfreie. Nel marzo del 1931, a Monaco, durante una riunione della "Kampfbundes für deutsche Kultur" (Lega della lotta per la cultura tedesca) Christian Hess, Adolf Hartmann, Wolf Panizza e Günther Grassmann vengono buttati fuori dalla sala e gli ultimi due pestati a sangue. Tre mesi dopo un gigantesco incendio di origine dolosa distrugge il Glaspalast e più di un migliaio tra dipinti e sculture, comprese le opere degli artisti Juryfreie. Intanto il regime bolla di bolscevismo la Juryfreie che viene sciolta d'autorità e i suoi membri messi al bando.

Hess va in esilio volontario a Messina, poi incappa in una disillusione matrimoniale, seguono due tentativi di suicidio, la vana ricerca di un rifugio in Svizzera, di amici che non ci sono più, l'avventuroso ritorno in Baviera dove viene scoperto dalla polizia militare che lo assegna al servizio postale, ma le privazioni e gli stenti lo portano nei sanatori. Infine torna nel suo Tirolo. A Innsbruck l'Unione artisti gli assegna uno studio. Ma Hess è già stremato nel fisico e nell'autunno del 1944 finisce agonizzante in mezzo alle macerie di un attacco aereo. Muore all'età di 48 anni nell'ospedale di Schwaz, quando mancano solo sei mesi alla fine della guerra.

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