Retrospettiva. Solo da poco tempo riscoperto dagli storici dell'arte, Hess rappresenta un caso particolare tra i pittori tedeschi vissuti tra le due guerre, perche' ha saputo creare, malgrado le avverse circostanze dell'epoca, un'opera di notevole spessore per contenuti e forma, trovando la sua principale fonte di ispirazione in Sicilia, dove era andato in esilio volontario nel marzo 1933 perche' osteggiato dal nazismo.
Il Museo Civico di Bolzano dedica una importante retrospettiva ad uno
dei suoi figli più illustri, il pittore Louis Christian Hess
(1895-1944), cittadino d'Europa ante-litteram, che ispirò la sua opera
agli ideali di libertà e di pace, tanto da meritare il privilegio
dell'alto patrocinio che il presidente del Parlamento Europeo,
Hans-Gert Pöttering, ha inteso concedere - su proposta
dell'Associazione Culturale Christian Hess di Roma - alla Mostra che
sarà inaugurata mercoledì 26 novembre. Si tratta di un evento degno
del saluto della bandiera con le 12 stelle che Bolzano "Città
d'Europa" ospiterà fino al 30 gennaio 2009.
Artista di respiro internazionale che solo da poco tempo gli storici
dell'arte cominciano a conoscere, Hess rappresenta un caso particolare
tra i pittori tedeschi vissuti tra le due guerre, perchè ha saputo
creare, malgrado le avverse circostanze dell'epoca, un'opera di
notevole spessore per contenuti e forma, trovando la sua principale
fonte di ispirazione in Sicilia dove era andato in esilio volontario
nel marzo 1933 perché osteggiato dal nazismo. Le sue opere subirono
una vasta dispersione durante la guerra. Nel 1974 le opere ritrovate
in Sicilia e in particolare a Messina dove viveva Emma Hess, sorella
del pittore, consentirono la riscoperta dell'artista altoatesino. Con
il sostegno della Regione Siciliana e del Goethe Institut i quadri
furono ordinati in una mostra itinerante che partì da Palermo e dopo
varie tappe in Italia, tra cui Bolzano, raggiunse Passau, Innsbruck e
infine Monaco di Baviera restituendo così alla storia dell'arte
europea un prestigioso protagonista dimenticato.
E' questa la seconda volta che Bolzano rende omaggio a Christian Hess.
Era il 4 maggio del 1975 quando alla Galleria Goethe si inaugurò la
prima retrospettiva. Nei discorsi allora pronunciati dal Sindaco
Giancarlo Bolognini e da Walter Amonn dell'Azienda Turismo, si
manifestò gratitudine e riconoscenza alla Sicilia per aver restituito
a Bolzano uno dei suoi figli più illustri, tanto che sulla casa natale
di Hess, in via dei Portici 72, venne poi collocata una targa
commemorativa.
La nuova retrospettiva - arricchita da altre opere ritrovate di
recente nella Mitteleuropa - è curata dal critico d'arte austriaco
Carl Kraus ed è realizzata in collaborazione tra il Museo Civico di
Bolzano e il Rabalderhaus Museum di Schwaz, città dove l'artista morì.
Nel corso della mostra di Bolzano l'Associazione Culturale Christian
Hess prepara delle manifestazioni collaterali che verranno annunciate
nel sito www.christian-hess.net
Scheda biografica Christian Hess
Louis Christian Hess nasce il 24 dicembre 1895 nella Bolzano
asburgica, da padre tedesco e madre austriaca, studia e fa le prime
esperienze artistiche a Brunico e a Innsbruck, poi il primo conflitto
mondiale lo trascina con la 3. compagnia dei Pionieri bavaresi sul
fronte franco-belga in mezzo alle battaglie di Verdun, della Somme e
dell'Aisne. Nelle pause di quei terribili giorni esprime il suo
disprezzo per la guerra disegnando per i compagni cartoline con angeli
sulle trincee.
Dal 1919 al 1924 è all'Akademie der Bildenden Künste di Monaco nella
classe del prof. Becker-Gundhal. In quegli anni partecipa alle prime
collettive facendosi subito notare dalla critica per il "non comune
senso coloristico e il sentimento sereno e caldo per la natura". Con
borse di studio compie viaggi in Scandinavia e Austria. Nel 1925
visita Firenze e la Toscana. Riproduce opere di antichi maestri a
Palazzo Pitti e agli Uffizi. Raggiunge per la prima volta la Sicilia
perché va a trovare la sorella Emma che vive a Messina. Lo
entusiasmano i colori e il paesaggio mediterraneo che ispireranno le
sue opere future. Esordisce come scultore nel 1926 alla Galerie Paulus
di Monaco, nel 1928 affresca la villa dell'industriale Mayer a Wismar,
partecipa a collettive a Monaco, Francoforte, Berlino, Dresda e
Braunschweig.
Il pittore bolzanino è all'apice del suo sviluppo artistico quando nel
1929 aderisce al Movimento d'avanguardia monacense Juryfreie, libera
unione di pittori e scultori "senza giuria", di cui diviene animatore
assieme a Joseph Scharl. Alle mostre nel Glaspalast di Monaco, in
Prinzregentstrasse, parteciperanno anche Picasso, Klee, Miro,
Baumaister, Severini, Casorati. Per Hess è un periodo fecondo di opere
che ricevono l'onore della copertina della rivista Jugend. Ma la sua
libertà d'espressione viene presto soffocata dalle SA, le famigerate
"Camicie brune" che tengono sotto controllo gli artisti della
Juryfreie. Nel marzo del 1931, a Monaco, durante una riunione della
"Kampfbundes für deutsche Kultur" (Lega della lotta per la cultura
tedesca) Christian Hess, Adolf Hartmann, Wolf Panizza e Günther
Grassmann vengono buttati fuori dalla sala e gli ultimi due pestati a
sangue. Tre mesi dopo un gigantesco incendio di origine dolosa
distrugge il Glaspalast e più di un migliaio tra dipinti e sculture,
comprese le opere degli artisti Juryfreie. Intanto il regime bolla di
bolscevismo la Juryfreie che viene sciolta d'autorità e i suoi membri
messi al bando.
Hess va in esilio volontario a Messina, poi incappa in una
disillusione matrimoniale, seguono due tentativi di suicidio, la vana
ricerca di un rifugio in Svizzera, di amici che non ci sono più,
l'avventuroso ritorno in Baviera dove viene scoperto dalla polizia
militare che lo assegna al servizio postale, ma le privazioni e gli
stenti lo portano nei sanatori. Infine torna nel suo Tirolo. A
Innsbruck l'Unione artisti gli assegna uno studio. Ma Hess è già
stremato nel fisico e nell'autunno del 1944 finisce agonizzante in
mezzo alle macerie di un attacco aereo. Muore all'età di 48 anni
nell'ospedale di Schwaz, quando mancano solo sei mesi alla fine della
guerra.
Museo Civico
via Cassa di Risparmio, 14 - Bolzano