Museo Archeologico Nazionale
Napoli
piazza Museo Nazionale, 19
081 4422149 FAX 081 440013
WEB
Il Gladiatore
dal 26/11/2008 al 30/12/2008
9-19.30. Chiuso martedi
081 4422149

Segnalato da

Ufficio Stampa Electa




 
calendario eventi  :: 




26/11/2008

Il Gladiatore

Museo Archeologico Nazionale, Napoli

La mostra intende fare luce sull'affascinante mondo dei giochi di gladiatori in eta' romana, prendendo spunto da quanto rinvenuto a Pompei. Dopo anni di assenza si ripresenta al grande pubblico il nucleo delle armi in bronzo da parata venute alla luce nel '700 nel quadriportico dei Teatri di Pompei: elmi, schinieri, scudi, lance, pugnali, tutti riccamente decorati a rilievo e pertinenti ad armature di gladiatori. A cura di Pietro Giovanni Guzzo.


comunicato stampa

a cura di Pietro Giovanni Guzzo

Dal 28 novembre 2008 la Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, con il contributo della Regione Campania, offre ai visitatori la possibilità di visita di una nuova mostra presso il Museo Archeologico Nazionale, che va ad aggiungersi all’esposizione Ercolano. Tre secoli di scoperte aperta lo scorso 16 ottobre.

Il Gladiatore è l’esposizione a cura di Pietro Giovanni Guzzo, soprintendente archeologo di Napoli e Pompei e Maria Rosaria Borriello, direttore del MANN, allestita al primo piano del Museo in sale attigue al salone della Meridiana, intende fare luce sull’affascinante mondo dei giochi gladiatori in età romana, prendendo spunto da quanto rinvenuto a Pompei. Dopo anni di assenza dalle sale espositive del Museo e al termine di interventi di restauro, si ripresenta al grande pubblico il nucleo delle armi in bronzo da parata venute alla luce nel Settecento nel quadriportico dei Teatri di Pompei: elmi, schinieri, scudi, lance, pugnali, tutti riccamente decorati a rilievo e pertinenti ad armature di gladiatori. Proprio il nucleo delle armi in bronzo, unico in tutto il mondo romano, ha consentito di identificare l’edificio di provenienza, nell’ultima fase di utilizzo, come Caserma dei Gladiatori. I combattimenti erano di solito organizzati in modo da mettere in campo coppie (paria) composte da gladiatori di diverso tipo, distinguibili dalle armature.

Le fonti letterarie ed epigrafiche ci hanno lasciato menzione di alcune categorie di gladiatori, ma non vi è sempre certezza nell’associazione di denominazioni tipologiche a costumi e armature, noti dall’iconografia e dalla documentazione archeologica. Le più antiche sembrano derivare la denominazione e l’armatura da popolazioni tradizionalmente nemiche dei Romani: tra questi si annoverano il samnes (sannita), il traex (trace) e il murmillo (sannita). Fra i tipi più noti di gladiatore si ricorda anche il retiarius, che prende il nome dalla rete leggera, usata per bloccare l’avversario, da colpire con le armi (tridente e pugnale), disponendo come protezione soltanto della manica sul braccio sinistro, del paraspalla (galerus) e del cinturone. I ludi (giochi) gladiatori avevano luogo nell’anfiteatro: quello di Pompei, datato al 70 a.C., è il più antico degli anfiteatri interamente conservati e capace di ospitare circa 20.000 spettatori.

Il parapetto che circondava l’arena era decorato con pitture raffiguranti scene di combattimento, Vittorie e trofei d’armi, oggi perdute e note solo dalle riproduzioni eseguite all’epoca dello scavo (1748, 1813-1814), a cui è dedicata la seconda sezione di mostra.
Gli spettacoli non rientravano tra le feste tradizionali a scadenza fissa delle città romane, ed era pertanto necessario dare comunicazione anticipata che facesse conoscere per tempo il luogo e la date del munus: in questo senso conosciamo settantatre annunci pompeiani, dipinti nei luoghi più diversi della città. La partecipazione del pubblico era molto grande, e alcuni gladiatori, divenuti davvero famosi, erano oggetto di sfrenata tifoseria. In varie abitazioni e botteghe di Pompei, scritte e disegni graffiti, soprattutto a partire dalla metà del I secolo d.C., vantavano l’ammirazione di cui erano oggetto, in particolare da parte delle donne.

Gli oggetti di uso comune riferiti ai gladiatori e ai loro combattimenti, esposti in mostra, sono testimonianza del largo favore che gli spectacula e i loro protagonisti godevano a Pompei, come altrove nel mondo romano in età imperiale.
Electa pubblica una guida di approfondimento che accompagna la mostra.

Ufficio Stampa Electa:
Enrica Steffenini, Annalisa Inzana tel. +39 02 21563433 – 250
elestamp@mondadori.it
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Carolina Perreca tel. +39 081 429743
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Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
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tel. +39 081 2486112
delev@iol.it

Prenotazione obbligatoria per gruppi, scuole e visite didattiche
tel. 848800288 - + 39 081 4422149

Presentazione alla stampa Giovedi 27 novembre, ore 12

Museo Archeologico
Piazza Museo Nazionale, 19 Napoli
Orari: dalle 9 alle 19.30. Chiuso martedì
Tariffe: 10 euro intero - 6,75 euro ridotto
la mostra è inserita nel circuito Campania Artecard

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