Palazzo Bonoris
Mantova
Via Cavour, 78

Omaggio a Dino Villani
dal 27/11/2008 al 11/12/2008
lun-ven orario di banca

Segnalato da

Arianna Sartori



approfondimenti

Dino Villani
Arianna Sartori



 
calendario eventi  :: 




27/11/2008

Omaggio a Dino Villani

Palazzo Bonoris, Mantova

L'esposizione presenta una serie di xilografie per rendere omaggio all'artista nel 110' anniversario della sua nascita. "Fin da ragazzo mi sono interessato alla vita della gente di campagna e delle botteghe artigiane ed appena ho cominciato a disegnare, a dipingere e ad eseguire incisioni" (D.Villani)


comunicato stampa

a cura di Arianna Sartori

«Il recupero che si cerca di compiere della Civiltà contadina ed artigiana con la creazione di appositi musei, l’organizzazione di mostre e manifestazioni che riuniscono e fanno conoscere quelli che sono stati gli strumenti del lavoro di ieri nelle campagne e nelle botteghe, si deve estendere anche alla immagine di coloro che questa civiltà hanno determinato, con un’azione che ha portato spesso ad imprimere segni indelebili nel loro volti, nella loro figura fisica completa e negli atteggiamenti. È utile farlo perchè stanno scomparendo le testimonianze fisiche di quegli operatori che hanno assorbito in parte i caratteri del lavoro svolto per anni. Fin da ragazzo mi sono interessato per conoscere da vicino la vita della gente di campagna e delle botteghe artigiane ed appena ho cominciato a disegnare, a dipingere e ad eseguire incisioni, che mi consentivano di lavorare di sera a lume di lucerna, mi sono soffermato di frequente sulle figure che avevo intorno o andavo a cercare dove lavoravano, a piedi o in bicicletta.


Per un certo periodo ho avuto la fortuna di vedere dalla finestra dell’Ufficio dove ero venuto a trovarmi, la gente che passava dalla piazza tutti i giorni o si fermava, in quelli di mercato, a chiacchierare o a fare qualche acquisto ai banchi dei venditori soliti o di passaggio. Erano spesso gli stessi personaggi che restavano pressoché fermi sotto li mio sguardo o che cambiavano costituendo quasi sempre una piccola sorpresa che dava anima alla mia matita e mi spingeva a fissare quei tratti che la fatica e le emozioni avevano fatto affiorare, del carattere interiore ed apparivano impressi nei volti in modo più o meno profondo. E che riuscissi a cogliere i loro aspetti fisici reali, ben differenziati da individuo ad individuo, me lo assicurò quel certo interesse che i disegni mostravano di riscuotere in chi aveva occasione di vederli. Negli anni trenta uno scrittore emerso nel periodo come esaltatore della vita locale Giuseppe Guerra scrisse articoli illustrandoli con mie incisioni e disegni su “La Terra” e nel 1932 su “La cultura Moderna” n. 6-1932, con l’articolo “Elogio del contadino padano”.

Negli stessi anni, giunto io a Milano, Mario Ismaele Carrera allora direttore dell’Editrice Corbaccio, visti i miei disegni, aveva pensato di affidarmi l’incarico di andare a cogliere nelle varie regioni i protagonisti del lavoro manuale locale.
Ma avevo appena assunto un’altra attività: quella che divenne poi la mia professione e quindi mi limitai soltanto ad approfondire e ad ampliare le mie osservazioni quando tornavo nel mantovano. Partecipai alle mostre nazionali ed a quelle internazionali di Bianco e Nero organizzate da Luigi Servolini facendomi notare; fui presente in varie pubblicazioni (specialmente in quelle di Cesare Ratta) ma poi rinunciai anche perché essendomi dedicato a redigere presentazioni di artisti ed articoli di cronaca d’arte, si era venuta a creare una specie di incompatibilità.

L’interesse destatosi recentemente, con molto ritardo, per la grafica, mi ha spinto ad intervenire in difesa dei suoi caratteri tanto spesso violentati dalla speculazione commerciale, con un calore che ha finito per coinvolgermi. Ne ho scritto da una parte e dall’altra e così sono stato spinto a riconsiderare gli esempi a volte un po’ ingenui, ma certamente corretti, di quando si incideva una lastra o un legno, più per se stessi che per un mercato non disposto a prenderli in considerazione.
Così sono scese dal solaio della casa vecchia del paese lastre un po’ ossidate e legni in parte contorti e tarlati che consentono di portare le stampe a quella luce che non videro ai loro tempi, in-torno agli anni trenta.
È passato tanto tempo da considerare queste incisioni quasi dei reperti archeologici si per la tecnica usata nell’eseguire sia per la limitata tiratura che se ne può ottenere e per i temi di un passato che è quasi di un’altro mondo, ripreso in modo spontaneo e sincero.
Le rivedo con una certa commozione che mi auguro sia condivisa almeno in parte dall’osservatore che le accoglie».
Dino Villani

Inaugurazione: Venerdì 28 novembre 2008, ore 17.00

Galleria Banca Fideuram
Palazzo Bonoris - Via Cavour, 78, Mantova
Orario di apertura: dal lunedì al venerdì, orario di banca

IN ARCHIVIO [1]
Omaggio a Dino Villani
dal 27/11/2008 al 11/12/2008

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede