L'artista per le sue composizioni si ispira ai trattati di zoologia fantastica, partendo dalla concezione di un universo parallelo, "un universo in cui legioni di creature laboriose gemono in un acuto ronzio in un turbinare di piccole volonta' e pure intenzioni".
Nel luglio del 1992 Franco Muzzio editore pubblicò a cura di Massimo Pandolfi la traduzione italiana di “Bau und Leben der Rhinogradentia” con il titolo “I Rinogradi di Harald Stumpke” aggiungendo al testo alcuni saggi di “zoologia fantastica” di Stefano Benni, Giorgio Celli, Marco Ferrari, Alessandro Minelli ed Aldo Zullini. Tutti illustri docenti universitari e studiosi di zoologia, ecologia, biologia a cominciare da Harald Stumpke , pseudonimo di Gerolf Steiner, ordinario di zoologia all’Università di Heidelberg . A questo libro ho fatto riferimento per esaminare le opere di Morena Chiodi. Perché Gerolf e Morena partono dalla stessa concezione di universo parallelo “un universo in cui legioni di creature laboriose gemono in un acuto ronzio in un turbinare di piccole volontà e pure intenzioni”.
Gerolf ha la conoscenza scientifica, Morena l’intuizione artistica. Il risultato è lo stesso: ci fanno entrare, come Alice, dentro uno specchio per mostrarci come è davvero il mondo e come siamo noi. Quante sono le specie di animali che popolano la biosfera ? Nessuno lo sa. Per Carlo Linneo nel Settecento il numero non raggiungeva le cinquemila specie , oggi si calcola che siano un milione e mezzo. Più o meno. Ma è il più che sconcerta. Celli ricorda che Sobrosky ipotizza dieci milioni di specie mentre Erwin offre “numeri da vertigine” dai trenta ai cento milioni”. Patetico a questo punto appare il chiasso mediatico sulle specie in via d’estinzione. In particolare per quanto riguarda gli insetti . In questo campo le “lacune conoscitive” sono immense. Ed è come se Morena Chiodi con la sua opera volesse contribuire a colmarle.
E’ un intero mondo, un mondo parallelo, sopra o sotto di noi , quello che prende vita dalla sua matita. Un mondo che la nostra visione antropocentrica sulla quale ironizzava già Giacomo Leopardi nel “Dialogo di un folletto e di uno gnomo” preferisce ignorare. E’ stato detto che ci sono più cose in cielo ed in terra di quante possa mai comprendere la nostra filosofia, perché stupirsi dunque se una donna che possiede la sensibilità ed il rigore del vero artista continua con ostinazione a mostrarci quello che lei vede dentro di noi e fuori di noi. Ha ragione ancora una volta Leopardi: “infinite specie di animali non sono state mai viste né conosciute dagli uomini loro padroni; o perché elle vivono in luoghi dove coloro non misero mai piede, o per essere tanto minute che essi in qualsivoglia modo non le arrivano a scoprire. E di moltissime specie non se ne accorsero prima degli ultimi tempi. Il simile si può dire circa al genere delle piante, e a mille altri”. Gli artisti veri , quelli nati di domenica, però vedono quello che gli altri non vedono e sanno quello che noi non sappiamo. Ho l’impressione che Morena appartenga a questa specie. (Alberto Berardi)
ExibitionArt
Via San Paterniano, 8 - Fano
tutti i giorni 17.30-20
ingresso libero