Luigi Franco Arte Contemporanea
Torino
via S.Agostino 23/q
011 5211336 FAX 011 5211066

Letizia Cariello
dal 6/3/2002 al 20/4/2002
011 5211336 FAX 011 5211066

Segnalato da

LFAC



 
calendario eventi  :: 




6/3/2002

Letizia Cariello

Luigi Franco Arte Contemporanea, Torino

La mostra negli spazi della Luigi Franco e' intitolata Horto, il luogo cintato che nell'antichita' univa orto e giardino. L'artista lo sceglie per la sua qualita' di spazio-diaframma, contemporaneamente interno ed esterno rispetto alla casa. Di quell'idea di natura racchiusa, materializza due cerchi d'erba (Giardino 1,2) e fiori recisi con i petali scritti dagli schemi-calendario (Horto/ Vaso 1, 2).


comunicato stampa

Horto

La ricerca di Letizia Cariello è impegnata a tradurre in luoghi fisici e in oggetti concreti i temi dell'isolamento e della separatezza, intesi come dimensioni mentali e pensose. L'individuo che risulta dai lavori dell'artista è un essere segnato dalle scadenze del proprio diario vitale, dalla propria capacità di produrre immagini e fantasmi, ma anche dai forti legami che ha intessuto con gli altri da sé. Spazio emblematico di tali condizioni è Io-Caterina, un'unità abitativa in muratura edificata dall'artista nel proprio studio milanese (1999) e poi in una sala del Palazzo delle Papesse di Siena (2001). Preso lo spunto dalle lettere della Santa senese (il cui incipit "Io, Caterina" è una dichiarazione di doppia identità), Cariello realizza i muri per una clausura fatta non tanto di prigionia quanto fondata sull'atto volontario del "chiudere fuori il mondo". L'unità abitativa -disegnata sulla base degli odierni vincoli antropometrici sul minimo spazio vitale- racchiude all'interno un bagno funzionante in perfetta coincidenza tra spazio e corporeità. All'esterno, sulla sommità della stanza, c'è un letto rosso. Il letto, e per esteso il sonno, il sogno e l'immaginazione, rendono mobile la stanza immobile di Io-Caterina. Altri ambienti, costruiti con i mezzi temporanei dell'installazione, si sono succeduti nei diversi spazi espositivi: uno Stenditoio di carrucole e lana rossa, si duplica con Ring nella propria stessa ombra, proiettata sui muri dello Studio Casoli di Milano (1999); lo spazio di ViaFarini (2000) è trasformato in una grande piscina, vuota d'acqua ma percorribile con una nuotata metaforica guidata, all'interno delle corsie, dai galleggianti e dalle "T" segnate a pavimento. Sui bordi colorati di rosa di quest'installazione intitolata Non respirare/ Respira, si sono incagliati i pensieri dell'artista trasformati in disegni. Oggetti presi dalla quotidianità sono tradotti nell'evidenza di un fraseggio, come accade con le tazzine di Piccola colazione per due, con le poltrone di Tete à tete, di Abele suo fratello, di Mommy chair with bimbo e di Prigionieri, o con le biciclette di Duetto. Questa serie di lavori (1999-2001) installativi e poi, in taluni casi, soggetti fotografici, sono tutti ottenuti per posizioni obbligate e fisse che costringono gli oggetti al vincolo ambivalente della reciprocità : manici, braccioli e ruote sono saldamente legati tra loro da un filo di lana rossa. La fodera di un divano (Sofà, 1999), il tessuto delle lenzuola (Monte Athos, 1999), la propria stessa pelle (Penitenza, 1999) diventano il supporto sottile per la reiterazione della scrittura di un calendario. Eventi e scadenze, mischiati ai giorni normali, danno forma a un registro che conserva segretamente lo svolgersi della propria vita e la fissa indelebilmente, come un tatuaggio, sulla pelle delle cose. Queste specie di schemi ricompaiono spesso ai bordi della pittura, un mezzo che Cariello utilizza con continuità.

La mostra negli spazi della Luigi Franco è intitolata Horto, il luogo cintato che nell'antichità univa orto e giardino. L'artista lo sceglie per la sua qualità di spazio-diaframma, contemporaneamente interno ed esterno rispetto alla casa. Di quell'idea di natura racchiusa, materializza due cerchi d'erba (Giardino 1,2) e fiori recisi con i petali scritti dagli schemi-calendario (Horto/ Vaso 1, 2). Entrambi i lavori, realizzati con materiali artificiali, occupano il piano orizzontale dello spazio espositivo (pavimento e scrivania) mentre a parete l'artista pare concedersi una sorta di via di fuga. Io per te è una scala di metallo che sale a vuoto, dinnanzi alla porzione azzurra di un muro-orizzonte. I suoi scalini sono stati trasformati in un impercorribile telaio intessuto di lana rossa. Appese ai muri una serie di fotografie sono altrettante forme di tentate evasioni: Piedi immobili, Piscine come camere di meditazione e Sparano, immagine emblematica sulla paura di uscire allo scoperto.

Il catalogo che sarà pubblicato dopo l'apertura della mostra, conterrà la documentazione iconografica della produzione recente dell'artista corredata dai testi (italiano-inglese) di Caroline Corbetta e Giorgina Bertolino.

Letizia CARIELLO
Vive e lavora a Milano.
principali mostre personali/ selected solo shows
2001 Atlantide. Letizia Cariello: Io, Caterina, a cura di/ curated by C. Corbetta, Palazzo delle Papesse, Centro Arte Contemporanea, Siena
2000 Non respirare/respira (Don't breath/ breath), a cura di/ curated by F. Pasini, ViaFarini Milano
Follia, Studio Casoli, in collaborazione con/ with C. Pazzi, Roma
Studio Casoli, Milano, a cura di/ curated by C. Piccoli
1998 Willibald, Kramm. Preis Stiftung, Heidelberg

principali mostre collettive/ selected group shows
2002 Kiss me I'm Italian:, perimeter editions, Milano; perimeter editions, London
2001 Extrinsecus, a cura di /curated by A. Trotta, Studio Casoli, Milano
Sincretismi, a cura di/ curated by B. Pietromarchi, T. Macrì, Fondazione A. Olivetti, Roma
Playmamakers. Dinamiche di competizione & cooperazione, a cura di/ curated by C. Corbetta, Boom, progetto di/ project by S. Risaliti, Manifattura Tabacchi, Firenze
52° Premio Michetti, Adriatico le due sponde, a cura di/ curated by A. Vettese, Francavilla al Mare, Pescara
Chairs in contemporary art, a cura di/ curated by A. Kohlmeyer, Palazzo Affari ai Giureconsulti, Milano
2000 s1Soap Opera, a cura di/ curated by A. Galletta, L. Beatrice, En Plein Air Arte Contemporanea, Pinerolo, (Torino)
Arco, Project room Studio Casoli, Roma/Milano
1999 s3Periscopio, a cura di/ curated by A. Madesani, P. Campiglio, F. Tedeschi, Cascina Grande, Rozzano, (Milano)
Salon I, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano
Pianeta Brera, Cascina Grande, Rozzano, (Milano)
MAPP, Museo d'Arte del Paolo Pini
Salon, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano

apertura: giovedì 7 marzo, h. 18,30-21,30

orario: martedì-sabato, h. 15,30-19,30

Luigi Franco Arte Contemporanea,
via S. Agostino 23/q, 10122 Torino
tel. +39.011.5211336 +39.011.5211066

IN ARCHIVIO [10]
Ottonella Mocellin
dal 9/4/2003 al 31/5/2003

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede