Dark Period. Nelle 3 serie fotografiche in mostra, scattate alla Royal Academy of Arts di Londra, Sunnifa trasforma il museo in una sorta di studio d'artista, luogo di produzione di opere piuttosto che di conservazione, animando i materiali di allestimento e trasformandoli in sculture. L'artista fotografa le sale nel momento fra il dis-allestimento di una mostra e l'allestimento di un'altra.
AGENZIA04 presenta la prima personale italiana dell’artista scozzese Sunnifa Hope intitolata Dark Period.
Nelle tre serie fotografiche in mostra, scattate tra il 2005 e il 2008 nelle sale della Royal Academy of Arts di
Londra, Sunnifa Hope trasforma il museo in una sorta di studio d’artista, luogo di produzione di opere d'arte,
piuttosto che luogo di conservazione, animando i materiali di allestimento, trasformandoli in sculture, in
oggetti d’arte. L’artista fotografa le sale nel momento fra il dis-allestimento di una mostra e l’allestimento di
un’altra, nella privilegiata situazione di sperimentare lo spazio espositivo come mai il pubblico lo vedrà.
La serie Curio nasce dalla fascinazione esercitata dagli spazi del museo senza opere d’arte, ma ancora con
i segni dell’allestimento della mostra: i colori delle pareti, le basi, le teche momentaneamente spinte negli
angoli in attesa di un nuovo utilizzo. Queste forme si trasformano, nelle foto di Sunnifa Hope, in forme
scultoree, in opere autonome, fino a quando non ci si ricorda della loro funzione. Nel ricontestualizzarle ci si
accorge di una mancanza nell’immagine, del vuoto dovuto all’assenza dell’opera d’arte, e così si guarda a
questi oggetti messi negli angoli andando oltre l’ovvietà, in un tempo del calendario espositivo del museo a
cui il pubblico non ha accesso. Il titolo Curio, riporta, in maniera trasversale, proprio alle origini del museo, al
“cabinet of curiosities” e guarda alla museografia e alla tradizione espositiva.
Anche nelle foto della serie Dark Period l’obiettivo è puntato su un tempo nascosto, un “periodo buio”
all'interno della galleria d'arte quando le opere sono state rimosse. Lo spettatore è lasciato solo davanti ai
resti dell’installazione. “Fotografando questi oggetti non riconosciuti come opere d’arte – dice Sunnifa Hope -
si fa un’operazione che nella realtà è percepita come insignificante. Ma il luogo in cui questi oggetti sono
fotografati, lo spazio e l'architettura del Museo nobilitano ed elevano gli imballi, le rimanenze, i rifiuti che
diventano involontari oggetti d'arte.”
Nell’ultima serie And Again, sempre in spazi espositivi nella loro fase di “vuoto”, i materiali d’allestimento
abbandonati sono invece leggermente manipolati, mossi e ricomposti in un certo ordine, in determinate
forme, a creare interventi che esistono solo per il breve momento dello scatto. Questa serie di fotografie è
esposta direttamente sul muro della galleria senza supporto, in modo da diventare parte della struttura
architettonica, ma anche a sottolineare la precarietà dei soggetti, che esistono solamente per un periodo
breve e determinato come quello della mostra, simulando così la situazione in cui le fotografie sono state
scattate.
Sunnifa Hope, nata nel1973 in Scozia, vive e lavora a Londra
Ha frequentato il Royal College of Art di Londra (MA Photography 2007).
Fra le sue recenti mostre: Ready Made, Gallery Yvon Lambert, Paris 2008; Secret Postcards, Royal College
of Art, London, 2007; Visual Arts Scotland, Royal Scottish Academy, Edinburgh, 2007. La sua opera è nella
Government Art Collection, UK.
Inaugurazione sabato 6 dicembre 2008, ore 18
agenzia04
via Brugnoli, 19/C - 40122 Bologna
martedì | sabato, ore 15 | 20 (o su appuntamento)