Galleria Monica De Cardenas
Zuoz
via Maistra, 41 (Chesa Albertini)
+41 81 868 8080
WEB
Thomas Struth
dal 5/12/2008 al 13/2/2009
martedi-sabato 15-19

Segnalato da

Filippo Percassi


approfondimenti

Thomas Struth



 
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5/12/2008

Thomas Struth

Galleria Monica De Cardenas, Zuoz

L'esposizione presenta un gruppo di nuove opere del ciclo "Paradise", fotografie di grande formato di foreste incontaminate, realizzate negli ultimi anni in Peru e alle isole Hawaii. Accanto ai celebri scatti di strade e interni di musei, Struth dal 1998 fotografa giungle in diverse parti del mondo (in Australia, Cina, Giappone, in Germania e in Brasile).


comunicato stampa

La galleria Monica De Cardenas di Zuoz è felice di annunciare la mostra di Thomas Struth. Presenteremo un gruppo di nuove opere del ciclo ³Paradise²: fotografie di grande formato di foreste incontaminate, realizzate negli ultimi anni in Peru e alle isole Hawaii. Accanto ai celebri scatti di strade e interni di musei, Thomas Struth dal 1998 fotografa giungle in diverse parti del mondo (in Australia, Cina, Giappone, in Germania e in Brasile). Con il titolo ³New Pictures from Paradise² ha dato a queste immagini un significato particolare, che fa riferimento al paradiso primordiale, dal quale l¹uomo è stato cacciato, e quindi anche alle sue raffigurazioni nel corso della storia.

Diversamente dalle sue altre immagini, in queste fotografie Struth ci impedisce l¹accesso alla profondità dello spazio. Tronchi, rami, foglie e rampicanti si intrecciano in primo piano e ci impediscono di vedere l¹orizzonte e la profondità del paesaggio, che possiamo solo intuire. Senza una struttura gerarchica la superficie dell¹immagine è un intreccio di forme vegetali che ricorda l¹ all over dei quadri di Pollock o Brice Marden. Ogni bosco rigoglioso ci permette di sondare le profondità, di intuire uno spazio in crescita che non siamo in grado di vedere. Le fotografie di giungle di Struth segnano l¹inizio di un modo diverso di guidare lo sguardo sulla superficie dell¹immagine, mandandolo in diverse direzioni. Al contempo l¹occhio del fotografo ha una logica compositiva e un equilibrio formale sviluppatosi catturando gli interni delle chiese o dei musei; lo stesso equilibrio lo ritroviamo anche nella giungla, dove Struth riesce a ribadire la stessa visione tipica della sua poetica. Alla base di ogni sua immagine vi è un tentativo di equilibrare elementi nel caos (il traffico di Tokyo o un intrico di mangrovie).

In questo lavoro non ci sono animali e raramente tracce che indicano la presenza umana. L¹assenza di punti di riferimento socio-culturali non trasforma la giungla in una scena romantica, niente è più lontano qui dei sogni esotici da turista o cacciatore di tesori; la giungla è un elemento formale che potrebbe farci dimenticare la natura misteriosa di ciò che ci circonda. Attraverso la ricchezza del visibile, le immagini della giungla presentano una forma di silenzio che può essere ascoltato a lungo prima di conoscerne le regole. Dagli inizi documentaristici ai ritratti di famiglia, fino alle città, alle sale dei musei e all¹armonioso caos delle giungle, l¹obiettivo di Thomas Struth ha girato il mondo cercando un modo nuovo per catturarne la complessità e di indagare il subconscio del visibile.

Thomas Struth è uno dei maggiori esponenti della fotografia contemporanea. Nato a Geldern presso Colonia nel 1954, dal 1973 al 1980 è stato allievo di Gerhard Richter e poi di Bernd Becher all¹Accademia di Düsseldorf. Già dalla fine degli anni Settanta comincia a sondare le possibilità della fotografia come indagine psicologica e sociale, in grado di far intravedere il subconscio collettivo. Dal 1978 ritrae il paesaggio urbano, dagli anni Ottanta fotografa sale di musei gremite di visitatori che guardano i quadri, mettendo così in relazione le figure dipinte con le persone fotografate. In seguito estende la sua indagine ad altri soggetti, lavorando sempre per gruppi tematici.

Tra le mostre più importanti ricordiamo le personali alla Kunsthalle di Berna e al museo di Yamaguchi nel 1987; al Portikus di Francoforte nel 1988; alla Renaissance Society di Chicago nel 1990; all¹Hirschhron Museum di Washington nel 1992; alla Kunsthalle di Amburgo nel 1993, all¹ICA di Boston e all¹ICA di Londra nel 1994; alla Art Gallery of Ontario di Toronto e al Kunstmuseum di Bonn nel 1995; all¹International Art Palace di Pechino nel 1997; al Carré d¹Art di Nîmes e allo Stedelijk Museum di Amsterdam nel 1998; al Museum of Modern Art di Tokyo nel 2000; al Museo di Dallas e al Moca di Los Angeles nel 2002, al Metropolitan Museum di New York nel 2003 fino alle mostre recenti al Prado di Madrid nel 2007 e al Museo Madre di Napoli nella primavera 2008. Le sue opere si trovano nelle collezioni dei più prestigiosi musei del mondo, quali il Moma ed il Metropolitan di New York, la Tate Gallery di Londra, il Museo d¹Arte Moderna di Tokio, il Kunsthaus Zürich e numerosi altri.

Inaugurazione Sabato 6 dicembre 2008 ore 18
Mostra dal 20 dicembre al 14 febbraio 2009

Galleria Monica De Cardenas
7524 Zuoz - St.Moritz
Orario martedì ­ sabato, ore 15-19
Dal 27.12 al 6.1.09 aperto tutti i giorni
Ingresso libero

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