II appuntamento nell'ambito di "Visionair-08". L'artista propone un lavoro della serie "Multiple exposure" che porta l'attenzione su persone realmente esistenti che hanno in comune il fatto di essere, o di essere state, figure di mediazione. Il progetto tratta della persona di Latif Yahia: sosia del figlio primogenito di Saddam Hussein.
Realizzazione curata da: Carlo Fossati per e/static
Visionair-08 è l’ottava edizione di un’iniziativa che e/static propone ogni anno, a partire dal 2001 con EXIT-01, con eventi ‘live’, genericamente performativi, ma di varia specie, presentati da artisti e performers italiani e internazionali. La lista, già lunga, dei partecipanti a questa iniziativa, comprende, tra gli altri, i nomi di: Akio Suzuki, Arnold Dreyblatt, Luca Vitone, Loren Chasse, Patrice Carré, Rolf Julius, Miki Yui, Werner Durand, Dominique Petitgand, Carlos Casas, Giancarlo Toniutti. Quest’anno l’iniziativa vede protagonisti l’australiano Michael Graeve, che si è esibito il 4 dicembre 2008, e l’olandese Paul Hendrikse, che farà la sua performance l’11 dicembre 2008.
PAUL HENDRIKSE mostrerà a visionair-08 un nuovo lavoro prodotto per questa occasione. “Multiple exposure“ (esposizione multipla) è il titolo di una serie di lavori che portano l’attenzione su persone realmente esistenti, e tutte queste persone hanno in comune il fatto di essere, o di essere state, figure di mediazione. “Multiple exposure #2“, presentato a Torino, tratta della persona di Latif Yahia. Durante gli ultimi 5 anni Paul Hendrikse ha seguito su internet tutti gli spostamenti di Yahia. Ogni anno, in un giorno pre-fissato, ha scaricato tutte le sue immagini che poteva trovare. Yahia era il sosia di Udai, figlio primogenito di Saddam Hussein. Si era sottoposto a un severo allenamento, nonché ad interventi di plastica facciale, per assomigliarli in modo perfetto. Doveva apparire in pubblico quando Udai era all’estero, o in occasioni in cui sarebbe stato troppo pericoloso per lui farlo di persona. Dopo la sua fuga dall’Iraq durante la prima Guerra del Golfo, nel 1991, si rifugiò a Vienna, dove rimase nascosto per parecchi anni. Quando il governo austriaco si rifiutò di concedergli asilo politico, cominciò ad errare attraverso l’Europa per diversi anni. Si stabilì infine in Irlanda, dove cominciò a lavorare come detective privato. Nel 1995 pubblicò il suo primo libro autobiografico. All’epoca della seconda invasione dell’Iraq divenne un personaggio molto intervistato dai media. Durante gli ultimi 18 anni, Yahia ha cambiato un gran numero di identità, e molte di queste corrispondono a figure mediate: a seconda dei contesti egli è stato infatti prima un sosia, poi un detective privato, una figura dei media, uno scrittore e in ultimo ha fatto l’attore. In questo nuovo lavoro Paul Hendrikse parte dalla figura di Yahia per tratteggiare linee più ampie, e toccare quindi temi come l’autenticità, la copia e l’originale, e il ruolo delle ‘immagini mediatiche’ nella nostra società.
Paul Hendrikse (Olanda, 1977) vive e lavora a Berlino e ad Antwerp, in Belgio. Ha studiato scultura a ‘s Hertogen-bosch, in Olanda e Architettura ad Antwerp. Recentemente ha completato un dottorato alla Jan van Eyck Academy di Maastricht, in Olanda. Parallelamente alla sua attività artistica è stato curatore dello spazio di ricerca Artis a ‘s-Hertogen-bosch. Hendrikse crea estensioni di realtà artistiche, architettoniche e letterarie pre-esistenti. Collocando un secondo oggetto accanto alla sua ‘matrice’, lo spazio fra i due diventa importante, e all’interno di questo spazio risonante un nuovo significato può emergere ed articolarsi. La sua produzione varia in mezzi e forme; un libro, una performance, una storia, un oggetto o un video possono tutti diventare altrettanti esiti della sua ricerca artistica. Ha collaborato in differenti costellazioni con Martin Nachbar, Alphonso Lingis, Aryan Kaganof, Lilia Mestre, Ashraf Jamal e altri. In anni recenti il suo lavoro è stato mostrato allo Stuk, di Leuven, in Belgio; al Nicc di Antwerp; al W139 di Amsterdam; alla Keith Talent Gallery di Londra; al Kunstlerverein Malkasten di Düsseldorf: al Camden Arts Centre di Londra; all’International Film Festival di Rotterdam; al CAPE di Città del Capo; al Middelheim Museum di Antwerp; ad e/static > blank, Torino.
Immagine: Multiple Exposure #2
orario d’inizio dell'evento: ore 21
Evento realizzato da e/static nello spazio blank, con la preziosa collaborazione di Quincy Torino
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via Reggio 27, 10153 Torino