Due tre cose che so di lei. La fotografa e il pittore hanno lavorato con Serena Barone, modella per i due artisti. Una metafora di Palermo, un po' come Godard aveva fatto con la sua Juliette per Parigi nel film da cui la mostra prende il titolo.
Letizia Battaglia, forse la più grande fotografa che ha oggi l’Italia, e Gaetano Cipolla, pittore, hanno lavorato con Serena Barone, modella / interprete per i due artisti. Una metafora di Palermo, un po’ come Godard aveva fatto con la sua Juliette per Parigi nel film da cui la mostra prende il titolo.
Si apre l’11 dicembre 2008 a Nuvole Incontri d’Arte, negli spazi del settecentesco Palazzo Patricolo di Palermo, la mostra due tre cose che so di lei. La mostra, ideata da Letizia Battaglia – forse la più grande fotografa che ha oggi l’Italia: è di questi giorni la notizia dell’assegnazione del premio Cornell Capa Infinity Award, New York – e Gaetano Cipolla, pittore, è il risultato di un lavoro cui ha preso parte anche Serena Barone, nel ruolo di modella / interprete per i due artisti. Il suo corpo - offeso, ostinato, dolente, in rivolta – è stato prestato alla scrittura delle immagini, siano esse fotografia o pittura, video o disegno.
Il titolo della mostra due tre cose che so di lei è quello del film di Jean-Luc Godard (Deux ou trois choses que je sais d’elle, 1966) nel quale la vita della protagonista, Juliette, si svolge in una Parigi bella e tragica divenendone in qualche modo la rappresentazione. Anche questa mostra offre allo sguardo dello spettatore una rappresentazione traslata di Palermo: nelle fotografie di Letizia Battaglia la rappresentazione si carica di memorie della città con gli scatti degli anni bui di Palermo che qui fanno da contro-canto alle pose di Serena oggi, mentre nell’atelier del pittore, in un’altra rappresentazione, semplici oggetti del quotidiano – la bottiglia di plastica e la sottoveste nera – intervengono accanto al corpo come elementi di una resistenza simbolica al dolore, alla paura, al degrado.
Letizia Battaglia che con questa mostra torna a esporre a Palermo dopo 15 anni, presenta dieci fotografie, formato cm. 140 x 100. Gaetano Cipolla espone venti opere su tela e su carta di vario formato. Sarà inoltre proiettato, per la prima volta in Sicilia, il video di Letizia Battaglia Fine della storia, protagonista Serena Barone con musiche di Giovanni Sollima.
Il catalogo, Edizioni di Passaggio – Palermo, contiene i testi critici di Sergio Troisi, e Augusto Pieroni, una conversazione tra Letizia Battaglia e Gaetano Cipolla e le immagini delle opere esposte.
Biografie
Letizia Battaglia, 73 anni, madre e nonna, ha appena ricevuto il Cornell Capa Infinity Award (New York) come Concerned Photographer.
Per 18 anni responsabile dei servizi fotografici de L'Ora, il quotidiano con redazione a Palermo che condusse e pubblicò inchieste e documentazioni coraggiose sul fenomeno mafioso, ha attraversato con i suoi colleghi fotografi - tra i quali ama ricordare Franco Zecchin e la figlia Shobha - una lunga storia di documentazione di cronaca violenta e di corruzione.
Dal 1977, per qualche anno, ha gestito una galleria e libreria fotografica, Il Laboratorio d’If, prima galleria in Sicilia a presentare il lavoro di artisti italiani e stranieri. Per dieci anni, come ambientalista, si è impegnata nella politica istituzionale: è stata consigliere comunale, assessore nella giunta di Leoluca Orlando e deputato all'Assemblea Regionale Siciliana.
Dal 1991 è redattrice con altre donne della rivista Mezzocielo, bimensile di politica, ambiente e società, realizzata a Palermo.
Ha esposto in gallerie e musei, ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali per la sua attività artistica, tra i quali gli americani Eugene Smith Award, The Mother Jones Achievement for Life e il Dr. Erich Salomon in Germania, nel 2007.
Da sempre interessata al cinema, negli anni ha realizzato piccoli lavori, tra i quali il corto Fine della storia. In questi mesi, sta lavorando alla produzione di un film sull'adolescenza, Il sogno di Marta.
Con questa mostra, Letizia torna ad esporre a Palermo dopo un’assenza lunga 15 anni.
Gaetano Cipolla (Palermo 1950). Negli anni Ottanta e Novanta accanto alla ricerca pittorica (è del 1992 la grande installazione Inventario domestico) si dedica al teatro lavorando come scenogafo e costumista; alla cura di alcune produzioni del Teatro Biondo Stabile di Palermo segue il lavoro alle Orestiadi di Gibellina, con Raul Ruiz, Mario Martone e Franco Scaldati. Con Enzo Moscato lavora alle scene di Recidiva, spettacolo presentato alla Biennale Teatro di Venezia del 1995.
Nel 1998 con Cauteruccio, Gandolfi e Zimmardi realizza la mostra Corpo incorrotto - Corpi corrotti, Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo, a cura di Lea Mattarella. Nel 1999 è presente alla Biennale di Venezia nell'ambito della rassegna patrocinata dalla Fondazione Bevilacqua La Masa Fuoricampo con sei grandi opere di pittura su tela e su tavola; viene invitato alle tre edizioni (1998, 1999 e 2000) de Il Genio di Palermo - studi aperti degli artisti. Nel 2002 partecipa al progetto europeo Cultura 2000, Graveurs et Imprimeurs, Palermo-Praga-Parigi. Nel 2005 espone a Palermo e a Bergamo il ciclo pittorico Seneca : la rappresentazione – come ha scritto Franco Marcoaldi – del faticoso itinerario esistenziale di chi arranca sì, ma non si arrende. Di chi non raggiunge ma ricerca. Nel 2006 partecipa a Meridiani Paralleli, mostra a cura di Marina Giordano, Castelbuono, produzione Fiumara d’Arte, e al Premio Michetti, su invito di Philippe Daverio.
catalogo: in galleria. Edizioni di Passaggio, pp. 85, €15
Inaugurazione ore 18
Nuvole Incontri d'Arte
Via Matteo Bonello, 21 - Palermo
Orario: da mercoledì a sabato 17 - 20
Ingresso libero