Nuove Sviste: nove percorsi d'arte contemporanea. Il videoartista sfrutta le ricche proprieta' del digitale e manipola la flessibilita' dei nuovi mezzi tecnologici, dando vita alle sue visioni che in alcuni casi esplorano i confini del vero 'naturale'.
Nella Chiesa di San Bernardo, in Via Valle 3, continuano ad approdare i giovani talenti marchigiani per l'iniziativa Nuove Sviste: Nove percorsi d'arte contemporanea.
Il prossimo appuntamento è con Matteo Giacchella, sabato 10 gennaio alle 18.30.
Le immagini in movimento e le più complesse sequenze audiovisive alla base del video o meglio della videoarte si impongono furiosamente tra le modalità di percezione umane. L’immediatezza e la forza comunicativa del video si rivela negli squarci percettivi, nelle associazioni visive, nelle intuizioni sinestetiche e nelle illuminazioni che amplificano la potenzialità della vista.
Matteo Giacchella si presenta come videoartista e ci propone delle vere e proprie visioni in cui l’atto del vedere comporta una più rapida comprensione, cercando di creare una simultaneità d’intuizione che avvicina l’occhio alla mente. Questo processo di intuizione è possibile nella realtà contemporanea abituata, a volte assuefatta, ad un alto impatto mediatico dato dalla produzione cinematografica, pubblicitaria e in generale televisiva che ha creato una sensibilità ed una capacità di decodifica istintiva dei linguaggi visivi propri delle immagini in movimento. Nell’atto della visione video, si rilevano la personalità artistica e l’ideologia soggiacente, mimetizzati dalla modalità d’impiego dei mezzi tecnologici ormai giunti ad alte possibilità e capacità tecniche.
Nel corso della storia della videoarte che compare già alla fine degli anni ’50, in primis è giusto ricordare l’eredità del movimento Fluxus e le figure pioneristiche di Jonas Makes o Stan Brakhage, artisti che dimostrano la diversità e la vastità di potenzialità legate alla creatività elettronica, inaugurando un nuovo capitolo nel mondo dell’espressività artistica, che riceve solo negli anni ’80 una definitiva consacrazione museale.
Matteo Giacchella sfrutta le ricche proprietà del digitale e manipola la flessibilità dei nuovi mezzi tecnologici, dando vita alle sue visioni che in alcuni casi esplorano i confini del vero “naturale”, in altri sferzano critiche pungenti al mondo tecnologico contemporaneo stesso che fagocita e produce i nuovi cervelli “ribolliti”. Il passaggio leggero ma vorticoso delle nuvole di cui si respira la soffice ma ingombrante transitorietà, divengono immagini in un certo senso pittoriche che Matteo Giacchella “scarica” e rielabora sapientemente in formato video. Così come le nuvole si tramutano in dinamiche visioni pittoriche, anche una goccia che concede la sua integrità alle superfici smerigliate di vetri spezzati, diviene il ritratto di un angolo nascosto di realtà naturale, pronta a sconfinare nel mondo delle visioni estetiche, cedendo la sua natura fisica in cambio di una più propriamente artistico - elettronica.
Piega poi il video, Matteo Giacchella, a tutt’altro fine artistico. Con “Contrappassouno”, dirigendosi verso un filone critico- narrativo, immerge lo spettatore in una conturbante storia di solitudine in cui lo spirito di un deus ex machina dirige la produzione di umanoidi. Lancia inoltre in pista una problematica viva già dai primi passi della videoarte: la video ambientazione. I nuovi rapporti spaziali che le video installazioni intrattengono con i luoghi espositivi, aprono ancora una volta un’interessante frontiera tutta contemporanea sulle modalità di fruizione di questa nuova forma di opera d’arte, di cui Matteo Giacchella è pienamente consapevole. Spesse tele di ragno ingabbiano schermi che nel divorare l’umana civiltà hanno deciso di conservane le parti più appetitose. Un luminoso complesso scultoreo, ai limiti del kitsch, presenta il video Contrappassouno, lasciandoci in bocca un sorriso amaro e la paura che prima o poi possa evolversi in un letale cortocircuito.
La mostra resterà aperta fino al 25 gennaio 2009 e sarà possibile visitarla tutti i giorni dalle 17 alle 20 (lunedì chiuso).
Nuove Sviste è un progetto, elaborato da Loretta Mozzoni e Simona Cardinali, curatrice della sez. di arte contemporanea della Pinacoteca Civica, in collaborazione con Francesco Maria Tiberi dell'Ufficio Cultura, che intende valorizzare e promuovere le ultime tendenze dell'arte contemporanea ed offrire alla creatività giovanile delle occasioni di visibilità, favorendo lo sviluppo di un circuito culturale ed artistico in un territorio bisognoso di manifestazioni ed occasioni di scambio indirizzate in particolare ai giovani talenti.
La scelta degli artisti, tutti operanti nella provincia di Ancona, così come la scelta di coprire con essi un ampio spettro di correnti, delinea uno degli obiettivi su cui si fonda la validità del progetto, vale a dire l'offerta, ai potenziali fruitori d'arte, di una molteplicità dei linguaggi espressivi nei quali è facile rinvenire il riverbero delle varie tendenze artistiche nazionali ed internazionali.
Parte sostanziale del progetto è il legame tra i giovani artisti scelti e la cittadinanza, prestando particolare attenzione alla popolazione scolastica. Per ciascuna delle nove personali, che da Settembre proseguiranno fino al mese di Giugno 2009, sono previste infatti sia una presentazione dell’evento sotto la forma dell'happening, sia un incontro con le scuole medie superiori in cui sarà affrontata, in modo stimolante, la questione del ruolo dell’artista nel mondo contemporaneo.
Per ogni artista è stata realizzata una piccola pubblicazione con immagini e testo critico da inserire in una cartella, corredata anch’essa da un testo critico sulla situazione contemporanea locale, che si può ritirare gratuitamente nella sede delle mostre, insieme ad un piccolo gadget. Nuove Sviste: Nove percorsi d'arte contemporanea è un'iniziativa organizzata e promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Jesi e dai Musei Civici, con il fondamentale sostegno dell'Assessorato alla Cultura della Provincia di Ancona.
Inaugurazione ore 18.30
Chiesa di San Bernardo
via Valle, 3 - Jesi (AN)
tutti i giorni dalle 17 alle 20 (lunedì chiuso)
ingresso libero