Galleria San Ludovico
Parma
Borgo del Parmigianino, 2/b
0521 218914 FAX 0521 231142

Claudio Spattini
dal 9/1/2009 al 7/2/2009
10 - 13; 16 - 19, chiuso il martedi'
0521 218669

Segnalato da

Giulia Zanichelli



approfondimenti

Claudio Spattini



 
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9/1/2009

Claudio Spattini

Galleria San Ludovico, Parma

Settant'anni di colore. Il percorso espositivo si apre con l'opera del 1938 Mia madre, un olio su tela dove l'espressivita' e la dovizia dei particolari anticipan la sensibilita' artistica che caratterizzera' tutto il suo iter creativo.


comunicato stampa

A Galleria San Ludovico (Borgo del Parmigianino, 2/b) il nuovo anno viene inaugurato dalla mostra antologica di Claudio Spattini “Claudio Spattini. Settant’anni di colore”. La mostra, che inaugura sabato 10 gennaio 2009 e prosegue fino all’8 febbraio 2008, è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e alla Creatività Giovanile del Comune di Parma, in collaborazione con Fondazione Monte di Parma. Un’ occasione unica quella offerta da Galleria San Ludovico: vedere finalmente riunite in una sola sede le opere più rappresentative del percorso artistico di Spattini. Allievo di Renzo Ghiozzi e Giorgio Morandi arriva a Parma nel 1954 ed è lo stesso Carlo Mattioli che lo introduce nei circoli culturali cittadini.

"Le radici culturali del suo lavoro" scrive Gianni Cavazzini "scendono alla lezione cubista, ripresa in chiave mediterranea e declinata nello sciogliersi naturale delle ore. Le ragioni stilistiche si accostano alla lucida intransigenza morandiana, elaborata nell’equilibrio verticale delle pagine e applicata nella ricerca severa del rapporto tonale. Fra i riverberi delle grandi poetiche classiche, Spattini inserisce la scioltezza delle proprie doti native ed elabora i capitoli di una pittura valida, graduata negli interessi e nelle forme".

Il percorso espositivo si apre con l’opera del 1938 Mia madre, un olio su tela riportato, dove l’espressività e la dovizia dei particolari anticipano la fortuna e la sensibilità artistica che si concretizzano in una delle ultime opere del 2008 Sedia con drappo, un monotipo. Settant’anni di colore dove si colgono non solo i riferimenti all’arte cubista ma allo stesso Cezanne e al Maestro Morandi, come Bricco e conchiglia (un olio sabbiato del 1964) o Conchiglia e lanterna (olio sabbiato del 1965), passando dai nudi, come Nudo coricato (del 1965), un olio sabbiato su faesite, Nudo Seduto (del 1968), un olio su tela, o Modella nello studio (del 1986), olio su tela.

"C’è sempre una fonte d’ispirazione» afferma lo stesso artista «e dunque anche inconsciamente, i contatti e le esperienze culturali vissute ritornano sempre perché si sono condensate nella pratica consapevole e affinata della propria pittura".

Claudio Spattini è nato a Modena il 18 luglio 1922, frequenta da giovane il Regio Istituto d’Arte “Adolfo Venturi” sotto la guida dei professori Arcangelo Salvarani e Renzo Ghiozzi. Nel 1939, a soli diciassette anni, giunge il primo riconoscimento nazionale: il “Premio giovani espongono” alla mostra allestita al prestigioso Palazzo Strozzi di Firenze.

Terminati gli studi, il giovane Spattini diviene assistente del professor Ghiozzi presso l’Istituto d’Arte “Venturi”. Chiusa la parentesi della guerra e della tragica esperienza di prigionia in Germania, nel 1946 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove studia con insegnanti quali Virgilio Guidi e Giorgio Morandi, continuando contemporaneamente ad insegnare ai corsi serali dell’Istituto d’Arte “Venturi”. Gli anni del dopoguerra lo vedono protagonista di numerose esposizioni d’arte nazionali, ma anche della sua città natale, tra cui le più accreditate Gallerie d’Arte di Modena e i prestigiosi spazi espositivi della “Saletta” nello storico Caffè Nazionale divenuto ritrovo intellettuale degli “Amici dell’Arte”, qui il giovane artista emergente, insieme a Enzo Trevisi e Mario Venturelli (erano chiamati “I Tre Moschettieri”), trova spazio per farsi notare dai critici e dalla stampa.

Negli anni Cinquanta viene affascinato dalla pittura “astratta” perché gli consente di concentrare i suoi interessi sui valori legati al colore. Quest’esperienza incide indubbiamente a livello artistico ma è di breve durata e ben presto Spattini torna dentro i confini della “figurazione” da cui, inconsciamente, non si era mai staccato. Nel 1954 Spattini, già affermato pittore all’ombra della Ghirlandina, abbandona la sua città natale per trasferirsi a Parma dove gli viene assegnata una cattedra per l’insegnamento del disegno. Nella nuova città ducale, è Carlo Mattioli, il noto artista di nascita modenese, ad introdurlo nei circoli culturali parmensi e qui incontra di nuovo l’amico Amerigo Gabba, conosciuto ai tempi dell’Accademia di Bologna, con il quale inizia un lungo e proficuo cammino artistico. Da allora il maestro Claudio Spattini partecipa a numerose mostre personali e collettive all’estero, nelle città di Colonia e Bielefeld in Germania e in Italia, tra cui la Quadriennale di Roma, le Biennali di Milano, Nuoro e Cremona, i premi Scipione, Michetti e Roncaglia. Dal 1994 è membro effettivo dell’Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma. L’artista lavora nel suo studio di Parma, in via Felice Cavallotti 29.

Inaugurazione: sabato 10 gennaio 2009, ore 17

Galleria S. Ludovico
Borgo del Parmigianino, 2/b - Parma
Orari di apertura: 10.00 – 13.00; 16.00 – 19.00, chiuso il martedì
Ingresso libero

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