Settant'anni di colore. Il percorso espositivo si apre con l'opera del 1938 Mia madre, un olio su tela dove l'espressivita' e la dovizia dei particolari anticipan la sensibilita' artistica che caratterizzera' tutto il suo iter creativo.
A Galleria San Ludovico (Borgo del Parmigianino, 2/b) il nuovo anno viene
inaugurato dalla mostra antologica di Claudio Spattini “Claudio Spattini.
Settant’anni di colore”. La mostra, che inaugura sabato 10 gennaio 2009 e
prosegue fino all’8 febbraio 2008, è promossa dall’Assessorato alle
Politiche Culturali e alla Creatività Giovanile del Comune di Parma, in
collaborazione con Fondazione Monte di Parma.
Un’ occasione unica quella offerta da Galleria San Ludovico: vedere
finalmente riunite in una sola sede le opere più rappresentative del
percorso artistico di Spattini. Allievo di Renzo Ghiozzi e Giorgio Morandi
arriva a Parma nel 1954 ed è lo stesso Carlo Mattioli che lo introduce nei
circoli culturali cittadini.
"Le radici culturali del suo lavoro" scrive Gianni Cavazzini "scendono alla
lezione cubista, ripresa in chiave mediterranea e declinata nello
sciogliersi naturale delle ore. Le ragioni stilistiche si accostano alla
lucida intransigenza morandiana, elaborata nell’equilibrio verticale delle
pagine e applicata nella ricerca severa del rapporto tonale. Fra i riverberi
delle grandi poetiche classiche, Spattini inserisce la scioltezza delle
proprie doti native ed elabora i capitoli di una pittura valida, graduata
negli interessi e nelle forme".
Il percorso espositivo si apre con l’opera del 1938 Mia madre, un olio su
tela riportato, dove l’espressività e la dovizia dei particolari anticipano
la fortuna e la sensibilità artistica che si concretizzano in una delle
ultime opere del 2008 Sedia con drappo, un monotipo. Settant’anni di colore
dove si colgono non solo i riferimenti all’arte cubista ma allo stesso
Cezanne e al Maestro Morandi, come Bricco e conchiglia (un olio sabbiato del
1964) o Conchiglia e lanterna (olio sabbiato del 1965), passando dai nudi,
come Nudo coricato (del 1965), un olio sabbiato su faesite, Nudo Seduto (del
1968), un olio su tela, o Modella nello studio (del 1986), olio su tela.
"C’è sempre una fonte d’ispirazione» afferma lo stesso artista «e dunque
anche inconsciamente, i contatti e le esperienze culturali vissute ritornano
sempre perché si sono condensate nella pratica consapevole e affinata della
propria pittura".
Claudio Spattini è nato a Modena il 18 luglio 1922, frequenta da giovane il
Regio Istituto d’Arte “Adolfo Venturi” sotto la guida dei professori
Arcangelo Salvarani e Renzo Ghiozzi.
Nel 1939, a soli diciassette anni, giunge il primo riconoscimento nazionale:
il “Premio giovani espongono” alla mostra allestita al prestigioso Palazzo
Strozzi di Firenze.
Terminati gli studi, il giovane Spattini diviene assistente del professor
Ghiozzi presso l’Istituto d’Arte “Venturi”. Chiusa la parentesi della guerra
e della tragica esperienza di prigionia in Germania, nel 1946 si iscrive
all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove studia con insegnanti quali
Virgilio Guidi e Giorgio Morandi, continuando contemporaneamente ad
insegnare ai corsi serali dell’Istituto d’Arte “Venturi”. Gli anni del
dopoguerra lo vedono protagonista di numerose esposizioni d’arte nazionali,
ma anche della sua città natale, tra cui le più accreditate Gallerie d’Arte
di Modena e i prestigiosi spazi espositivi della “Saletta” nello storico
Caffè Nazionale divenuto ritrovo intellettuale degli “Amici dell’Arte”, qui
il giovane artista emergente, insieme a Enzo Trevisi e Mario Venturelli
(erano chiamati “I Tre Moschettieri”), trova spazio per farsi notare dai
critici e dalla stampa.
Negli anni Cinquanta viene affascinato dalla pittura “astratta” perché gli
consente di concentrare i suoi interessi sui valori legati al colore.
Quest’esperienza incide indubbiamente a livello artistico ma è di breve
durata e ben presto Spattini torna dentro i confini della “figurazione” da
cui, inconsciamente, non si era mai staccato. Nel 1954 Spattini, già
affermato pittore all’ombra della Ghirlandina, abbandona la sua città natale
per trasferirsi a Parma dove gli viene assegnata una cattedra per
l’insegnamento del disegno. Nella nuova città ducale, è Carlo Mattioli, il
noto artista di nascita modenese, ad introdurlo nei circoli culturali
parmensi e qui incontra di nuovo l’amico Amerigo Gabba, conosciuto ai tempi
dell’Accademia di Bologna, con il quale inizia un lungo e proficuo cammino
artistico. Da allora il maestro Claudio Spattini partecipa a numerose mostre
personali e collettive all’estero, nelle città di Colonia e Bielefeld in
Germania e in Italia, tra cui la Quadriennale di Roma, le Biennali di
Milano, Nuoro e Cremona, i premi Scipione, Michetti e Roncaglia. Dal 1994 è
membro effettivo dell’Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma. L’artista
lavora nel suo studio di Parma, in via Felice Cavallotti 29.
Inaugurazione: sabato 10 gennaio 2009, ore 17
Galleria S. Ludovico
Borgo del Parmigianino, 2/b - Parma
Orari di apertura: 10.00 – 13.00; 16.00 – 19.00, chiuso il martedì
Ingresso libero