Pizia Arte
Teramo
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Paolo Consorti
dal 11/3/2002 al 15/4/2002
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Segnalato da

Patrizia e Manuela Cucinella



 
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11/3/2002

Paolo Consorti

Pizia Arte, Teramo

A lungo gli artisti si sono dedicati alla raffigurazione delle divinita'...Paolo Consorti si confronta con un territorio ormai conosciuto e lungamente esperito, con una geografia che propone itinerari facili solo in apparenza.


comunicato stampa

Presso PIZIA ARTE a cura di Manuela e Patrizia Cucinella Mostra personale di PAOLO CONSORTI.

Scive Andrea Bruciati:
''A lungo gli artisti si sono dedicati alla raffigurazione delle divinità, anche dopo che esse erano cadute dall'empireo e discese fra i comuni mortali. Per statuto esse dovevano fornire alla collettività delle forme riconoscibili e verosimiglianti che potessero incarnare un'allegoria o semplicemente creare metafore: capolavori come le Metamorfosi di Ovidio, sono infatti letteratura costruita attraverso immagini, sequenze di un racconto compiuto da icone fatte di una carnalità e una materia divenuta totalmente umana.

Paolo Consorti si confronta con un territorio ormai conosciuto e lungamente esperito, con una geografia che propone itinerari facili solo in apparenza. Il dialogo che instaura nei confronti della tradizione iconografica occidentale riferita all'involucro corporeo, con i suoi mutamenti iconografici, è infatti cangiante. Questa valenza metamorfica ben si connette all'universo contaminato e tecnologico che risponde alle esigenze rappresentative dell'artista, attento, prima ancora che alla forma, alla concezione immaginativa e ideale che al corpo presiede. Trasformazioni di deità e mutamenti genetici dell'ultima generazione si avvicendano nelle ricerche di Consorti, mai generando mostri. Al contrario.

Se l'interesse verso una materialità sorda aveva in passato trovato piena rispondenza in alcuni cicli pittorici dell'artista è pur vero che questi, per contrasto, sublimava in una atmosfera distillata, seppur altrettanto concreta, la spinta ad una forma umana ideale. Forma e dimensione che, ora, in Goddess sbocciano in moderne rappresentazioni botticelliane, dove a primavere dai multicolori patchwork si avvicendano nudità classiche condotte secondo collaudate anamorfosi; ecco che ad un universo popolato da martiri e santi, fa da contrappunto un mondo pagano abitato da idoli dalle fattezze di putti carnosi o ipervitaminizzati bebè. Frammenti di corpi che denotano un interesse verso la dimensione più sfuggente e quasi psichica della forma: elementi che rimandano ad una dimensione surreale e ai limiti della razionalità.

Come in Man Ray ne Retour à la raison (1923) - il confronto alla fotografia è meno gratuito di quel che possa sembrare - la rotazione dell'immagine e la continua sovrapposizione delle linee, quali elementi segnici che fungono da dato unificante tra forma e sfondo, conducono ad una lettura più profonda della donna-deità. Paolo Consorti alla liquefazione e trasformazione fisica di stato, che provoca un disorientamento nella percezione nel riconoscimento del rappresentato, sostituisce la fusione fra il corpo e lo spazio: qui alberga l'identità, interiore e superficiale, della figura. La sagoma non è così espressione dell'anima ma campo 'solcato' e deformato su cui insistono le energie di uno stato psichico in perenne mutamento. Cambia continuamente la prospettiva e il punto di vista nelle tele dell'autore: lo sguardo non si accontenta dell'oggetto posto in asse, ma lo rovescia, scavalca, capovolge. Vuole conoscerlo, penetrarlo quasi, con il solo mezzo della vista.

Consorti vuole produrre uno specchio delle meraviglie che distorcendo le sembianze, rappresenti in maniera veritiera la proteiforme caleidoscopia dell'uomo d'oggi: individuo che, ancor prima di aver cambiato la 'propria pelle', ha certo mutato le ragioni psichiche del suo essere secondo un diverso sentire. L'universo dell'artista ritorna allora abitato da quegli dèi imperfetti ma pienamente ancorati al presente che aveva cantato Ovidio: troppo umani nelle loro incongruenze ma portavoci di sensibilità nuove in cui l'intera umanità ancora si riconosce.''

Paolo Consorti è nato a San Benedetto del Tronto il 9/08/1964.
Principali mostre personali:
1991, Palazzo Ducale, Urbino; 1992, San Salvatore in Lauro, Roma; 1993, Stamperia dell'Arancio, Grottammare; Università Cattolica, Milano; Dai Ichi Gallery, Tokyo, Giappone; 1995, Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea, Università La Sapienza, Roma; 1996, Southwest University, Marshall, USA; 1997, Spazio J.F.K., New York, USA; 1998, Galleria L'Ariete, Bologna; Landrostei Pinneberg, Hamburg, Germania; Kunstverein Friedrichstadt, Berlin, Germania; Altermatt Gallery, Springfield, USA; 1999 - MAC Gallery, Minneapolis, USA; 1999 - Galleria Romberg, Latina; 2000, Studio Ercolani, Bologna; Galleria Il Ponte, Roma; 2001, Cartiere Vannucci, Milano; Galleria Nuova Artesegno,Udine; 2002, Pizia Arte , Teramo; Galleria Marella arte contemporanea, Milano.

Principali mostre collettive:
1992, Motu proprio. Astrazione e/o Figurazione, Palazzetto Parissi, Monteprandone; 1995, I Tre Anella, Istituto Suor Orsola Benincasa, Napoli; 1996, Ultime Generazioni, XII Quadriennale Nazionale d'Arte, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Memorie del futuro, XXIX Premio Vasto, Vasto; 1997,Gli Archetipi Immaginali nell'Arte Contemporanea, Premio Michetti, Francavilla al Mare; ARTEfacto, Palazzo delle Esposizioni, Roma; I colori del suono, Museo Barracco, Roma; 1998, Lady D, Trevi Flash Art Museum, Trevi; 24 artisti per Umbria Jazz, Rocca Paolina, Perugia; Sweety notes, Per Mari e Monti, Macerata; 1998/99, Misure uniche per una collezione, Palazzo Ducale, Revere - Museo Internazionale dell'Immagine Postale, Belvedere Ostrense; 1999, Tra silenzio e mistero, Leonardo Cemak, Paolo Consorti, Luigi Frappi, Palazzo ex pretura, Sassoferrato; Dalla città ideale alla città virtuale, Museo dell'arte e dell'archeologia, San Buono - Istituto Italiano di Cultura, Praga; Architettare il contemporaneo, Ex cotonificio S. Marta, Facoltà di Architettura, Venezia; Finché c'è morte c'è speranza, Trevi Flash Art Museum, Trevi; 2000, NQC, Fondazione Cicogna Rampana, Palazzolo sull'Oglio; Artisti di marca, Stamperia dell'Arancio, Grottammare; Della Notte, Pio Monti, Roma; Rave/Rake , Palazzo Perpenti, Fermo; Dalla Mini al mini, Cartiere Vannucci, Milano; Red and White, Stamperia dell'Arancio, Grottammare; 2001, Artisti Suonati, Trevi Flash Art Museum, Trevi. Trends, Salara, Bologna; Dalla Mini al mini, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Godart, Museo Laboratorio, Città Sant'Angelo, (CH); Nuovo Quadro Contemporaneo, Palazzo Cedir, Reggio Calabria.

Pizia Arte
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