Mario Giacomelli
Paolo Gioli
Franco Vaccari
Nino Migliori
Luigi Ghirri
Gabriele Basilico
Mario Cresci
Mimmo Jodice
Franco Fontana
Giuseppe Cavalli
Mario Finazzi
Giuseppe Vender
Paolo Monti
Fulvio Roiter
Piergiorgio Branzi
Denis Curti
La mostra su Mario Giacomelli presenta oltre 200 tra le fotografie piu' importanti dell'artista, tutte in formato originale, stampe vintage e autografate dall'autore. "Una fantastica ossessione. L'archivio di Italo Zannier nella collezione della Fondazione di Venezia" presenta circa 100 fotografie in bianco e nero e a colori, per un campionario quasi completo di tutte le tecniche fotografiche conosciute, e permette di ammirare esemplari preziosi per la storia della fotografia tra cui dagherrotipi e albumine di Nadar.
Mario Giacomelli - La figura nera aspetta il bianco.
Per la prima volta a Milano, una grande mostra antologica propone al visitatore un viaggio appassionante nella fotografia di Mario Giacomelli nella sua arte, nella sua intima e profonda poesia, nel suo furore creativo.
La mostra presenta oltre 200 tra le sue fotografie più importanti, tutte in formato originale, stampe vintage e autografate dall’autore. La preparazione e la cura dell’ esposizione, in corso da vari anni, consentiranno di offrire al pubblico di Milano per la prima volta una grande presentazione del lavoro di Giacomelli, realizzata in stretta collaborazione con la famiglia e accompagnata dall’analisi storico critica di vari importanti autori.
L’esposizione presenta molte delle celebri serie del grande fotografo, il più importante e innovativo che l’Italia abbia mai avuto. Dalle prime fotografie, scattate sulla spiaggia di Senigallia nel 1953, alle serie dedicate all’Ospizio (Verrà la morte e avrà i tuoi occhi), ai “pretini” in festa nel seminario della città (Io non ho mani che mi carezzino il volto), a Lourdes, alle atmosfere fuori dal tempo di Scanno, ai contadini de La buona terra, alla storia quasi cinematografica di Un uomo, una donna, un amore; senza trascurare le serie dedicate alle grandi poesie che affascinavano con il loro ritmo e la loro profondità Giacomelli (A Silvia, Io sono Nessuno,
Ritorno …).
Non mancano in mostra anche le straordinarie immagini del paesaggio marchigiano, che per tutta la vita Giacomelli non si è mai stancato di fotografare, di riprendere e di sorprendere, ed alcune tra le sue immagini più “materiche”, dove la tensione tra le figure nere e il bianco di fondo si fa attesa drammatica, corposa, lirica.
Per la prima volta, poi, saranno presentate alcune serie inedite (Così come la morte, Ritorno, Territorio del Linguaggio, il volo lento delle farfalle), che testimoniano il lavoro incessante di un grande inventore di immagini.
La mostra di Forma, anteprima di un tour internazionale, diventa così l’eccezionale occasione per conoscere e apprezzare il talento fotografico, l’eccezionale realismo magico di Mario Giacomelli.
“Cerchi sempre di sintetizzare in pochi elementi i suoi argomenti”, gli raccomandava Pietro Donzelli, “inventi delle fotografie, la sua sensibilità gliele suggerirà certamente. A volte basta un suono o una voce per creare dentro di noi un’immagine o dei personaggi. Li racconti questi personaggi, prima a se stesso, poi agli altri con una sequenza di immagini… Sarà dura la sua strada, come è dura la mia, perché la malinconia non è sempre accettata dagli uomini che cercano di sfuggirla. Si ricordi però che il cammino degli artisti è fatto solo di tristezza e di dolore. Nascono per consolare la tristezza degli altri … Faccia ogni tanto una personale cercando di raccontare per immagini…”. A questo insegnamento, Giacomelli sembra esser stato sempre molto fedele.
L'immagine è spirito, materia, tempo, spazio, occasione per lo sguardo. Tracce che sono prove di noi stessi e il segno di una cultura che vive incessantemente i ritmi che reggono la memoria, la storia, le norme del sapere.
La mostra, a cura di Alessandra Mauro, prodotta da Forma, è in collaborazione con l’archivio Giacomelli di Senigallia.
Il libro che accompagna la mostra, è completato da una biografia dell’artista raccontata dal figlio Simone e da testi e analisi critiche di Roberta Valtorta, Paolo Morello, Ferdinando Scianna, Christian Caujolle, Alistair Crawford, Goffredo Fofi, Alessandra Mauro ed è pubblicato da Contrasto.
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UNA FANTASTICA OSSESSIONE
L’archivio Italo Zannier nella collezione della Fondazione di Venezia
Giovedì 15 Gennaio 2009, alle ore 18.30, presso FORMA Centro Internazionale di Fotografia di Milano, inaugura la mostra Una fantastica ossessione. L’archivio di Italo Zannier nella collezione della Fondazione di Venezia.
Attraverso una selezione di immagini curata da Denis Curti, è la storia della fotografia italiana ad essere esposta a Forma.
Il progetto culturale promosso dalla Fondazione di Venezia, con l’acquisizione della collezione fotografica e libraria di Italo Zannier, offre un’opportunità rara: poter accedere al materiale raccolto nel corso di una vita intera da uno dei maggiori studiosi della fotografia in Italia. Sono dagherrotipi, ambrotipi, cianotipi, stereogrammi, autocrome, ferrotipi, albumine, stampe al sale, polaroid e i nuovi materiali fotografici a essere racchiusi nella collezione.
La mostra presentata a Forma (circa cento fotografie in bianco e nero e a colori, per un campionario quasi completo di tutte le tecniche fotografiche conosciute), permette di ammirare esemplari preziosi per la storia della fotografia tra cui dagherrotipi e albumine di Nadar. L’incredibile stampa, fuori formato per l’epoca, Venezia al chiaro di luna di Carlo Naya del 1870, che restituisce un ritratto innovativo della città lagunare che stupisce per il gioco di luci e riflessi notturni.
Alla collezione, raccolta soprattutto per intenti di carattere didattico, non mancano le vedute dei fratelli Alinari, studio fotografico che ha costruito e continua a costruire la memoria del patrimonio italiano.
Le immagini di Paolo Gioli, Franco Vaccari e Nino Migliori, invece, testimoniano il momento in cui la fotografia riflette su se stessa e sul suo linguaggio. E ancora, si potranno ammirare le immagini di Luigi Ghirri, Gabriele Basilico, Mario Cresci, Mimmo Jodice, Franco Fontana e molti altri grandi autori della fotografia italiana.
La mostra, costituita principalmente da materiali originali, aiuta anche a comprendere il vivace dibattito culturale intorno alla fotografia che animava i vari circoli negli anni cinquanta e sessanta: La Bussola di Giuseppe Cavalli, Mario Finazzi e Giuseppe Vender, La Gondola di Paolo Monti e Fulvio Roiter, il Misa di Mario Giacomelli e Piergiorgio Branzi, Il Gruppo Friulano per una nuova Fotografia di cui faceva parte lo stesso Italo Zannier.
La fotografia è l’essenza della modernità, che ha emblematicamente rappresentato dal giorno in cui Daguerre e Talbot, nel gennaio 1839, proposero al mondo l’invenzione “maravigliosa”.(Italo Zannier)
La figura di Italo Zannier, impossibile da definire in modo univoco per la sua natura poliedrica, si rispecchia nel materiale raccolto durante una vita dedicata interamente agli studi. Architetto di formazione sperimenta l’arte cinematografica prima di essere “folgorato dalla passione per la fotografia” che lo porterà ad esplorarla in tutti i suoi aspetti prima come autore, poi come critico e storico e infine come collezionista ....una fantastica ossessione insomma, quella di Italo Zannier, che continuerà a vivere e ad arricchire.
La Fondazione di Venezia individua tra i propri settori rilevanti la conservazione e valorizzazione dei beni e delle attività culturali favorendo la fruizione dei beni artistici e storici, la loro gestione imprenditoriale, la diffusione della sensibilità musicale e teatrale attraverso la partecipazione ad iniziative inedite e la loro ideazione, in collaborazione con soggetti esperti e operativi nel campo della cultura. Tra il 2000 e il 2007 la Fondazione ha destinato al settore circa 35.000.000 di euro, 5.578.000 solo nel 2007 (il 39,5% delle proprie disponibilità).
La Fondazione di Venezia, con la collaborazione dei curatori Enzo Di Martino e Achille Bonito Oliva, è inoltre impegnata nel progetto di valorizzazione delle proprie collezioni artistiche (dipinti del XX secolo, vetri del ‘900, Fondo fotografico De Maria, tessuti antichi, nonché il Fondo Italo Zannier, presentato al pubblico nella mostra inaugurata oggi) sull’intero territorio nazionale.
FORMA è un’iniziativa di Fotospazio, una società costituita da Fondazione Corriere della Sera, Contrasto con l'importante collaborazione di ATM, che ospita FORMA all'interno dello storico deposito dei tram del quartiere Ticinese.
FORMA si avvale dell’indispensabile partecipazione di Canon Italia oltre che del supporto di Coop.
Ufficio Stampa Forma: Resp. Roberta de Fabritiis
stampa@formafoto.it
Laura Bianconi
lbianconi@formafoto.it
tel.0258118067
Inaugurazione Giovedì 15 Gennaio 2009, alle ore 18.30
Conferenza stampa alle 11.30
FORMA Centro Internazionale di Fotografia
Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 Milano
Tutti i giorni dalle 10 alle 20
Giovedì e Venerdì dalle 10 alle 22. Chiuso il Lunedì
Costo biglietto: 7.50 euro Ridotto 6 euro Scuole 4 euro