Una straordinaria 'Madonna allattante il Bambino' alla ricerca di paternita'. A Torino, la propone al pubblico ed agli esperti il professor Giovanni Romano in una raffinata mostra-dossier.
Una straordinaria "Madonna allattante il Bambino" alla ricerca di
paternità .
A Torino, la propone al pubblico ed agli esperti il professor Giovanni
Romano nella raffinata mostra-dossier allestita dal 15 marzo al 4 maggio
presso la Galleria Antichi Maestri Pittori (via Andrea Doria 119/A), in
collaborazione con la Fondazione Ferrero.
La assoluta eccellenza dell'opera fa del dipinto, come dicbiara il
titolo della mostra, una "Madonna fortunata". Nell'esposizione, il
piccolo, grande capolavoro è affiancato, non a caso, a tavole di
soggetto del tutto analogo di Macrino d'Alba e Martino Spazzotti ,
ovvero dei grandi maetri del Quattrocento in Piemonte.
I1 riemergere dalle inesauribili riserve del collezionismo di un'opera
inedita, specie se si tratta di un capolavoro di difficile attribuzione,
mette immediatamente a soqquadro tutto quanto sapevamo di un periodo
storico o di una personalità che credevamo di conoscere ormai bene.
Gli storici dell'arte vengono obbligati a una risistemazione dei dati
disponibili, a nuovi giudizi e a nuove ipotesi di ricerca. È il
fascino e il rischio della storia dell'arte a cui è molto difficile
sottrarsi.
È quanto è accaduto per la Madonna col Bambino presentata presso la
Galleria Antichi Maestri Pittori di Giancarlo Gallino in una
mostra-dossier che intende renderla nota nel contesto più adatto a
chiarire la sua storia, per la parte che sappiamo ricostruire, e a
sottolinearne l'importanza nel quadro dell'ultimo Quattrocento
piemontese. La mostra è curata da Giovanni Romano.
L'opera proviene da una collezione tedesca finora trascurata e si
presenta, dopo il recente restauro (laboratorio Nicola, di Aramengo
d'Asti), in forma smagliante. La superficie pittorica non conosce danni
rilevabili e la gamma cromatica affascina per l'accordo luminoso di
rosso lacca, verde mela e blu da pietra preziosa, che varia in riflessi
dorati finora inediti per la tradizione piemontese. Ai colori forti
dell'abbigliamento della Madonna, tali da far pensare a un'opera uscita
da qualche prestigiosa bottega del miglior Quattrocento alpino, si
accorda delicatamente il tono caldo e cremoso degli incarnati,
inconfondibilmente derivato dalle opere di Martino Spanzotti dopo le
prime prove di pittore autonomo, fino agli affreschi di San Bernardino a
Ivrea. Ma l'autore non è Spanzotti; si tratta di un pittore che
squaderna più in superficie il gruppo della Madonna col Bambino, tanto
da risolvere con suggestive deformazioni gli scorci prospettici dei
lineamenti dei visi.
Il riferimento all'area spanzottiana è reso tanto più seducente per
il fatto che la nuova Madonna ripete a livello di eccellenza un tema
iconografico ben noto tra i pittori attivi in Piemonte, e la mostra
presso AMP presenta alcuni esempi a confronto, tanto di area
casalese-vercellese quanto di area albese, in particolare di Macrino
d'Alba. Qui si affaccia la sfida provocatoria che il dipinto lancia agli
storici dell'arte: su quale fronte schierare la nuova Madonna? In
qualche misura i visitatori della mostra saranno chiamati a contribuire
con le loro impressioni alla soluzione del problema. Si tratta di una
nuova, sorprendente e felicissima personalità del Quattrocento
piemontese, di cui non sono note altre opere, o siamo di fronte, nel
modo meno prevedibile, a un capolavoro giovanile di Macrino d'Alba,
degli anni di formazione nel marchesato paleologo, dove il pittore più
affermato era appunto Martino Spanzotti? La domanda è estrema e molto
rischiosa metodologicamente, ma si conosce un caso parallelo in Giovanni
Antonio Bazzi, detto il Sodoma, allievo documentato di Martino Spanzotti
(in anni leggermente più tardi), di cui non sono note opere
piemontesi.
La Madonna non era ancora conosciuta al momento in cui si è tenuta ad
Alba una fortunata mostra su Macrino d'Alba, promossa presso la propria
sede dalla Fondazione Ferrero; in quelle sale la Madonna avrebbe trovato
molte occasioni di raffronto, tra le opere macriniane posteriori al suo
lungo soggiorno romano e le curiose tracce nordicizzanti che affiorano
in numerose opere albesi della fine del Quattrocento: dal giovane
Gandolfino da Roreto, al Maestro della Adorazione dei Magi in San
Domenico ad Alba, alla nuova personalità stilistica cui si deve la
Madonna della Misericordia della cappella degli Angeli. Alla mostra
albese lo stesso tema della Madonna col Bambino allattante era
presentato in varie redazioni analoghe, compresa una versione in
scultura, proveniente da Trino vercellese.
Inaugurazione: giovedì 14 marzo 2002, dalle 18 alle 22.
orario:
martedì-sabato h. 9.30-12.30; 15.30-19.
Chiuso domenica, lunedì e festivi.
Martedì 16 aprile h. 21: Conferenza su Macrino d'Alba
Palazzo Barolo, Via delle Orfane, 7 - Torino
Intervengono: Giovanni Romano, Edoardo Villata, Carla Enrica Spantigati.
AMP, Galleria "Antichi Maestri Pittori"
Via Andrea Doria, 19/A - Torino