T293
Napoli
via Tribunali, 293
081 295882 FAX 081 2142210
WEB
Claire Fontaine
dal 11/2/2009 al 27/3/2009
mart-sab 12-19

Segnalato da

Claudia Campagnano



approfondimenti

Claire Fontaine



 
calendario eventi  :: 




11/2/2009

Claire Fontaine

T293, Napoli

La parentela stretta e ambigua tra arte e decorazione e' il nodo attorno a cui si sviluppa la mostra "Interior Design for Bastards". La serie Masks presenta dei dipinti, realizzati da pittori di insegne messicani, di volti coperti da maschere di bellezza, mentre le due sculture Untitled citano la pesca come metafora economica.


comunicato stampa

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La parentela stretta e ambigua tra arte e decorazione è il nodo attorno a cui si sviluppa la mostra di Claire Fontane Interior Design for Bastards. Il paradigma del design di interni diventa qui un concetto metafisico da considerare attraverso il prisma del New Age : l'interiorità è anche quella dell'anima ed il corpo è la sua superficie leggibile ed il primo contenitore dell'io. Studiando con grande ironia i presupposti rudimentali del feng shui, Claire Fontane propone une rilettura simbolica dello spazio di esposizione, che è per gli artisti ed i galleristi prima di tutto una spazio di lavoro. Il feng shui indica numerose strategie per mantenere gli abitanti e gli utenti di un luogo in buona salute e per aumentare i flussi monetari che vi transitano. Nei tempi in cui i presupposti dell'economia liberale sembrano totalmente discutibili, Interior Design for Bastards fa delle domande indiscrete sulla necessità oggettiva del denaro e sul modo in cui abitiamo lo spazio ed il corpo soprattutto quando lavoriamo.

La serie Masks presenta dei dipinti realizzati da pittori di insegne messicani di volti coperti da maschere di bellezza. Questi oggetti fanno apparire mostruosa ed irriconoscibile la persona nel momento in cui la porta con la promessa di migliorarne l'aspetto in un secondo tempo. Le maschere sono tradizionalmente utilizzate nei rituali per permettere a chi le porta di abbandonare la propria soggettività. Attraverso questi studi Claire Fontaine analizza le fasi incerte di transizione che sono caratteristiche di tutte le pratiche cosmetiche. Le due sculture Untitled citano la pesca come metafora economica. Una ricrea un dispositivo realmente esistente per la colletta dell'elemosina attraverso una canna da pesca, l'altra usa una versione del passe-partout leurre associata ad un retino artigianale. Il passe-partout leurre è costituito da un insieme di chiavi per fabbri fatte a mano, strumenti potenziali per scassinare serrature, associate delle esche provviste di ami, che le rendono al tempo stesso visivamente attraenti ed inutilizzabili.

L'installazione This neon sign was made è composta da tre neon che ripetono la stessa frase - "this neon sign was made by (.) for the remuneration of (.) euros" (questa insegna al neon è stata fatta da (.) per la remunerazione di (..) euros) - ed esplora la problematica della differenza e della ripetizione : le uniche differenze nei tre neon sono il nome dell'autore e l'ammontare del suo compenso. Riferendosi alla tradizione della tautologia che pervade l'arte concettuale e le sue affermazioni (per esempio Five words in blue neon di Joseph Kosuth) Claire Fontaine si focalizza sulla tautologia specifica prodotta dall'equivalente generale astratto che regola le transazioni lavorative e sullo statuto dell'opera d'arte che pur essendo un artefatto beneficia di una posizione eccentrica rispetto al valore d'uso ed al valore di scambio. Un video installato su uno schermo piatto orizzontale mostra la distruzione di un I Phone, status symbol e strumento di un certo uso e consumo dell'immagine e del suono. Attraverso la demolizione materiale e fisica di un oggetto che smaterializza i corpi Claire Fontaine riflette sulle potenzialità liberatrici di un nuovo luddismo e di un iconoclasmo critico.
Claire Fontaine, gennaio 2009

Inaugurazione 12.02.2009

T293
via Tribunali, 29 - Napoli
martedì - sabato, 12.00 - 19.00
ingresso libero

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The close and ambiguous relationship between art and decoration is the knot from which Claire Fontaine's exhibition Interior Design for Bastards develops. The paradigm of interior design morphs here into a metaphysical concept to be read through the prism of the New Age: the interiority here is also the one of the soul and the body is its readable surface and the first container of the Self. Studying with a lot of irony the rudimental basics of feng shui, Claire Fontaine proposes a symbolical rereading of the exhibition space, which is for her and the staff of the gallery firstly a place of work.

The practice of Feng shui demonstrates numerous strategies in order to keep the inhabitants and the users of a space in good health and to increase the monetary flux that go through it. At a time of extreme fragility for the philosophy of the liberal economy, Interior Design for Bastards asks indiscreet questions about the objective necessity of money and the way we inhabit space and our body especially whilst working. The series Masks presents paintings executed by Mexican sign painters displaying faces covered by beauty masks. These objects appear monstrous and make the wearer unrecognizable with the promise of improving their later aspect. Masks are traditionally ritual tools used to help the persons that wear them to abandon their subjectivity. Through these studies Claire Fontaine analyzes the uncertain transitional phases proper to all cosmetic practices. The two sculptures Untitled quote fishing as a metaphor of economics. One recreates an existing device to collect charity through a fishing rod, the other uses a version of a Passe-partout (Leurre) associated to an artisanal net. The Passe-partout (Leurre) is constituted by a group of hand made lock-picks, potential tools to break into locks associated to fishing bate with hooks, that make them in the same time visually attractive and impossible to use.

The installation, This neon sign was made by . is composed of three neon works that repeat the same sentence - "This neon sign was made by (.) for the remuneration of (.) euros"- and explores the problematic of difference and repetition : the only differences between the three neon are the name of the maker and the amount of his remuneration. Referring to the tradition of tautology that pervades conceptual art and its statements (for example Five words in blue neon by Joseph Kosuth) Claire Fontaine focuses on the specific tautology produced by the general abstract equivalent that regulates the work transaction and on the status of the artwork, that even being an artefact, occupies an eccentric position in respect to the use value and the value of exchange. A video installed on a horizontal flat plasma screen shows the destruction of an Iphone, a life style symbol and tool for a certain use and consumption of sounds and images. Through the material and physical demolition of an object that dematerializes the bodies Claire Fontaine reflects on the liberating potentialities of a new luddism and of a critical iconoclasm.
Claire Fontaine, January 2009

Opening: 12.02.2009

T293
via Tribunali, 293 - Napoli
Tuesday - Saturday 12.00-19.00
Free admission

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