Il Bidone - Centro d'Arte e Cultura
Napoli
Via Salvator Rosa, 159
081 5784037
WEB
Tavani
dal 10/2/2009 al 23/2/2009
17-20, Sabato e Domenica su appuntamento
081 5784037, 338 5628365
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Segnalato da

Adolfo Giuliani




 
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10/2/2009

Tavani

Il Bidone - Centro d'Arte e Cultura, Napoli

L'Esasperatismo oltre il tempo e lo spazio. Personale dell'artista con una serie di opere caratterizzate da un estremo dinamismo cromatico realizzato attraverso repentine alternanze di tonalita'. Da un'osservazione delle dinamiche sociali per giungere a conclusioni di carattere filosofico.


comunicato stampa

a cura di Adolfo Giuliani
Presenta: Domenico Raio

Quello di Tavani nei confronti dell’arte è un approccio interdisciplinare che parte da un’osservazione delle dinamiche sociali per giungere a delle conclusioni a carattere filosofico concernenti l’uomo nel suo eterno rapporto con la dimensione temporale e spaziale.

Oggi l’essere umano ha perso la capacità di avere consapevolezza di se stesso, fatica a compiere una lettura introspettiva, è distratto dall’esigenza di apparire, è investito dall’onda lunga di una tendenza neoedonista che nel mondo comincia ad affermarsi nei primissimi anni ottanta e che da allora non è mai stata adeguatamente osteggiata, né sul piano culturale né su quello mass mediale, perché considerata funzionale ad un’economia consumistica che solo di recente ha fatto registrare una decisa inversione di rotta.

In questi ultimi tre decenni l’uomo ha subito un processo di omologazione in seguito al quale ha smarrito quell’individualità dell’essere che rappresentava il più autentico criterio di distinzione all’interno della società, perché fondato su una serie di valori che giovavano alla stessa collettività e non sul possesso di beni effimeri che hanno finito per fomentare egoismo e deteriorare la vita di relazione. La competizione, la superficialità, l’indifferenza verso il prossimo si è affermata come cultura dominante impedendo all’uomo di riflettere sul proprio essere e sul destino comune su questa terra, e determinando, di fatto, un’esasperazione del vivere che è causa di alienazione, emarginazione ed insoddisfazione.

Questo genere di considerazioni fondate su fenomeni tangibili, nella pittura di Tavani trovano un’espressione astratta per una più profonda interpretazione della realtà, da parte dell’artista, e che potremmo individuare nel concetto del panta rei, ossia dalla consapevolezza che nel nostro universo tutto scorre, che ogni cosa, per sua stessa natura, è soggetta ad trasformazione continua, anche in un tempo ed in uno spazio infinitesimale, che rende illusoria qualsivoglia pretesa di fermare su tela elementi concreti e sensazioni dello spirito. La trasposizione pittorica di una tale visione è quell’estremo dinamismo cromatico che caratterizza le opere di Tafani, un effetto che l’artista realizza attraverso repentine alternanze di tonalità, ma sempre nei limiti di una gamma di colori che tendono ad armonizzarsi indipendentemente dalla sequenza e dalla differente estensione del pigmento sulla tela.
L’intera costruzione pittorica sembra navigare in un vuoto cosmico che dona all’opera una spiccata profondità e che l’artista ottiene attraverso le cupe tonalità degli sfondi che accentuano il contrasto con i colori più accesi dei primi piani. In questo contesto, la resa iconografica del bidone risulta diretta espressione di quell’idea di base della fugacità e dell’inafferrabilità dei singoli istanti che nella loro celere successione danno origine alla realtà fenomenologica.

Il contenitore si genera da un vortice di colori in movimento centripeto e ne diventa parte integrante, un’espressione di grande effetto sul piano estetico, ma che non è privo d’implicazioni simboliche. In questo turbinio di fenomeni e di sensazioni cangianti che l’esistenza ci riserva, il contenitore diventa il solo luogo dove racchiudere la propria individualità e preservarla dai mutamenti universali, ma in questo stato di cose il rischio concreto per l’uomo è di non riuscire a cogliere l’opportunità di conservare la sua identità all’interno di questo spazio e che il bidone possa dissolversi nel cosmo per riproporsi in altre forme non più fruibili. In un universo dove tutto muta, l’unico punto fisso può essere proprio l’uomo, ma nella consapevolezza di essere egli stesso coinvolto in questo flusso di generale trasformazione rispetto ai parametri del tempo e dello spazio.

Ogni azione dell’uomo nasce da uno stato d’animo come da un pensiero profondo che si traduce in un insegnamento impartito a se stesso e che comporta sempre un cambiamento nel suo modo di percepire la realtà, un mutamento che influirà inesorabilmente su tutte le azioni successive.
L’auspicio del Movimento dell’Esasperatismo, di cui Tavani ha dimostrato di interpretare i principi fondamentali per naturale inclinazione, è di poter contribuire al cambiamento attraverso un’acuta riflessione e di liberare l’uomo dai parametri spazio-temporali proprio attraverso il pensiero, che è anche l’unica dotazione che lo renda davvero immortale.
Domenico Raio - Giornalista - Scrittore

Immagine: Sono ciò che sono? Tecnica mista su tela, 2007

Inaugurazione: Mercoledì 11 Febbraio 2009 alle ore 17,00

Il Bidone - Centro d'Arte e Cultura
Via Salvator Rosa, 159 - Napoli

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